Le Gemelle

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La dolce brezza mattiniera mi solleticava il viso.
Ormai erano passati tre anni.

Sentivo le mie mani che venivano tirate, così mi voltai nella loro direzione e sorrisi a comando.

«Mamma, mamma! Ci prendi le patatine? Ti prego!» mi supplicó la bambina alla mia destra, mi fermai, ed entrambe le mie bambine si misero in stile preghiera facendo il labbruccio.

«OK. Hahhaha che gusto bambine?»
Chiesi ridacchiando.

Si guardarono e sussurarono varie cose come se fossero complici.

«MANGO E PAPRIKA!» dissero all'unisono.

«va bene bambine entrate al negozio»
Affermai, entrambe mi regalarono un sorriso dolcissimo,mentre io ridacchiavo.

Belle, aveva le lentiggini tenui, occhi azzurri e verdignoli, il viso tondeggiante e un sorriso con fossette e I capelli biondo cenere.

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Invece la sua gemella Neve, ha gli occhi verdignoli e azzurri, molte lentiggini e i capelli biondo cenere un pò più scuro

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Invece la sua gemella Neve, ha gli occhi verdignoli e azzurri, molte lentiggini e i capelli biondo cenere un pò più scuro.

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Belle's

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Belle's

«prendine due pacchi» mi disse Neve, la mia gemella.

«ma come faccio? c'è un ragazzo davanti allo scaffale.»
Mi spinse piano verso gli scaffali sussurando "eh no! Questa volta tocca a te!", gli rivolsi un'occhiataccia dietro a Neve e mi rigirai dinuovo, spazzolandomi il vestitino.

Sono una bambina molto timida. Poi per non parlare del parlare con persone sconosciute. La mamma ci dice sempre di non fidarci degli sconosciuti ma Neve mi ha letteralmente buttato davanti al ragazzo.

È un ragazzo alto, o almeno per me lo era visto che ero abbastanza piccola data la mia età, tre anni.
Aveva gli occhi color smeraldo, i capelli un pò arruffati biondo cenere e un sorriso convoilgente con due fossete proprio come me. Indossa una felpa verde con sopra un giubbino a jeans, e dei pantaloni marroni, con dei mocassini neri.

Appena si accorse di me mi sorrise.

«mi… mi… passeresti le patatine mango e paprika per piacere»
Chiesi balbettando. Avevo accennato di essere timida, no? Ok, Sono timida.

«certo piccolina» mi sorrise addolcito. Da quel sorriso tutta la timidezza scomparve.
«tieni» mi disse per poi passarmi il Pacchetto.

«scusa me ne prenderesti un altro?»

Ridacchió alla mia affermazione, e mi passò un altro pacchetto.

«ti piacciono proprio queste patatine, E?» disse abbasaandosi alla mia altezza.

«si e anche a mia sorella gemella ecco perché ne ho preso due, secondo me lei se ne mangerebbe due pacchi se mamma non glielo avesse vietato, perché dice che troppe patatine fanno male»

Spiegai saltando sulle punte di piedi, e mettendo le mani dietro la schiena.

«allora la tua mamma ha ragione, sono buone le patatine soprattutto queste ma troppe fanno male» affermò.

«piacere io mi chiamo Belle,mentre mia sorella si chiama Neve, tu come ti chiami?» tesi la mano nella sua direzione, con un sorriso dolcissimo.

«mi chiamo..»

«BELLE! DOVE SEI!»

«arrivo mamma! Scusa devo andare»

Andai verso mamma e Neve che mi aspettava con l'acculina in bocca, per le patatine. Mi girai verso il ragazzo ma non era più dove lo avevo lasciato. Rimanevano solo degli spiccioli sul bancone.
È un profumo di muschio e foresta.

«perché ci hai messo così tanto, Belle?» mi chiese sussurrando Neve all'orecchio.

«era simpatico, e poi mi sembrava bravo, non cattivo come le storie su Tremotino»
«vabbè non mi importa mangiamo le patatine» in tutta risposta annuii, vedendo già Neve sgozzarsi di patatine, a quella scena ridacchiai.

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A casa...
Katie's pov

«Mamma!ci racconti una favola?» mi chiesero le gemelle, mettendosi sotto le coperte.

Eravamo nella loro stanza, le pareti colorate di un verde acqua pastello, alle finestre delle semplici tendine azzurine. Poi per non parlare di tutti i peluche e giocattoli in tutta la stanza. Come me hanno una libreria piena di libri,la libreria che tre anni fa era mia, la libreria in cui ho visto per la prima volta Peter.

«quale?»
Chiesi divertita.

Si guardarono e dissero
«Peter Pan!»

«ok - presi il libro dallo scaffale e mi sedetti tra di loro nel letto, mentre entrambe erano Belle alla mia destra e Neve a sinistra - c'era una volta un bambino che non avrebbe mai voluto crescere. Era un ragazzo furbo, dagli occhi smeraldo e capelli biondo cenere, il viso era caratterizzato dal suo ghigno divertito, invece quando sorrideva apparivano due dolcissime fossette»

«Mamma ma è identico al ragazzo che ho incontrato al negozio»

«ci sono molte persone che assomigliano a queste descrizioni tesoro ed è ora di dormire adesso, buonanotte bambine»
La storia non l'avevo completata anzi nemmeno iniziata, mentirei se dicessi che quando guardo loro, vedo lui.

«notte» dissero in coro, poi spensero le lucine dei comodini e io uscii dalla stanza chiudendo piano piano la porta.

«𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐚𝐧» The Ice Eyes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora