«𝐍𝐞𝐯𝐞𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝 𝐏𝐚𝐧» The Ice Eyes

Le Figlie Del Demone

Non poteva, non può togliere la vita a due bambine, non può.

Guardai negli occhi le mie due bambine, e vidi solo i loro occhi scurirsi, e poi tutto accadere troppo velocemente.

I loro capelli diventare tra il rosso, il blu e verde, i loro occhi neri come la pece mentre alcune volte delle scintille rosse e blu oltreppassavano le loro Pupille. Neve tenere per i collo a Tremotino, e Belle mettergli un bracciale strano, per poi fare scomparire Tremotino in una nuvola di fumo.

Quando tutto si calmó l'unico suono che sentivo era il mio respiro pesante ed irregolare mischiato a quello di Peter. Ci scambiammo vari sguardi tra stupore e mancanza l'uno dell'altro.

«Katie...» sussurrò richiamandomi Peter «Peter...» lo richiamai a mia volta. Si alzò da terra, sistemandosi i pantaloni e la giacca a jeans,per poi avvicinarsi a me, senza neanche dargli tempo mi ritrovai avvolta dalle sue braccia, per poi scoppiare in un pianto liberatorio.

«sono qui piccola... Sono qui e non me ne vado... Sono qui» mi rassicuró strigendomi ancora di più a lui «anche se ora hai una famiglia, un marito...» «Peter io non ho un marito» constatai alzando lo sguardo verso il suo, mentre alle mie parole corrució le sopracciglia. «e come...» «Peter..... Son-ono le tue figlie.... Le nostre» spiegai accocolandomi ancora di più sul suo petto, nel mentre lui continuava ad accarezzarmi i capelli. «sono... Sono padre?» mi chiese mettendomi due dita sotto il mento facendomi alzare lo sguardo sul suo, sorrisi, nei suoi occhi c'era una scintilla bellissima color verde acqua.

Sorrise anche lui guardandosi attorno, i suoi occhi si riempirono di lacrime di gioia, alla vista delle due bambine.

«Mamma.... Mi sento strana» affermò Belle seguita da Neve.

Stavo pensando che stesse succedendo qualcosa di brutto, ma ciò che successe fu solo che i loro occhi divennero multicolore verde, azzurro e rosso.

«ma che..» furono le due semplici parole che riuscii a produrre

«non ti preoccupare, sono figlie del Demone è normale» mi sorrise Peter stringendomi ancora di più a lui. Sorrisi al pensiero che fossero sue figlie.

Una volata di vento ci percosse risistemando tutti i libri.

Peter's pov

Tutto intorno a noi di risistemó con un mio semplice gesto della mano, ma alla fine non sentii più il calore del corpo della mia Katie, ma solo il vuoto.

Katie's pov

Mi ritrovai tra le braccia di Killian.
«È mia»,affermò Peter in tono piatto.  «Voglio ciò che mi appartiene.» 

«Ti piacciono i giochi, Pan» , constató scaltro il capitano della nave.  «Giochiamo, vero?»  Peter restringe gli occhi in due fessure gli occhi. 

«Sono quello che crea i giochi, capitano», disse a denti stretti.  «Puoi essere sicuro che non giocherò al tuo.» 

«Oh, ma ti piacerà,» sorrise maliziosamente killian 

«sei Proprio il suo vincolo. Ed è l'unico modo in cui riuscirai ad uscirne viva.»  mi indica e i miei rapitori mi spingono in avanti. 

Gli uomini emettono alcuni fischi e catapate, ridendo di cuore mentre tremo dall'umiliazione e dalla debolezza.  L'unico che non è divertito è Peter e le bambine sono dietro degli scaffali. I suoi occhi ospitano la furia più matura e più rossa che io abbia mai visto. 

«Qual è il tuo gioco?»  Chiese Peter quasi in sussurro i suoi occhi non mi lasciarono neanche un secondo. 

«Semplice» sorride killian.

«Tu e uno dei miei migliori uomini combatterete, da uomo a... ragazzo.» Si ferma e sogghignando. lasciando che l'insulto affondi. 

«Continua» lo spronó freddamente Peter.  Il sorriso di killian svanisce mentre Peter rimane calmo e con  autocontrollo. Ha capito che se gli dà la soddisfazione di farlo innervosire sarebbe come se killian avesse già vinto
«È fino alla morte. Vinci, puoi prenderla e andartene. Perdi e la massacrerò davanti a te. Affare?»

«Cosa ottieni esattamente vincendo questo?»  Chiede Peter, accigliato. 

«Questa è la cosa. Ho già vinto,» disse killian compiaciuto. Killian appoggia una mano sporca sul mio fianco in modo suggestivo, facendomi rabbrividire. Gli occhi di Peter si anneriscono di rabbia.  «Dai, allora,» ringhia, una spada mortale, appare magicamente nel suo pugno. Lui sorride maliziosamente. 

«Giochiamo.»