血液 - 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝.

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"Speravo di vedervi qui."

Queste furono le prime parole che la ragazza ebbe modo di dire, nonostante fosse decisamente divertita dall'espressione persa del più alto.

Jean, dal canto suo, cercò insistentemente di trovare un motivo per cui lei fosse lì. E non solo: sbatté più volte le palpebre, sentendosi debole di fronte alla sua tanto desiderata ma irraggiungibile donna.
Eppure non trovò la risposta.
Lei era lì, con il suo sguardo calmo ma attento, i lineamenti rilassati e il suo vestito blu, che a lui sembrò molto scomodo, soprattutto per raggiungerla in un luogo così distante dalla sua abitazione.

Non capì il perché lei non fosse per nulla emozionata dal loro incontro; in effetti, non si erano visti per mesi, poiché il Signor Ackerman non aveva più permesso a Jean di avvicinarsi alla figlia.
Questo, ovviamente, perché aveva scoperto che il giovane ne fosse innamorato e poiché avesse già accordato un futuro matrimonio tra la figlia e il figlio della famiglia Jaeger.

Mikasa decise di sedersi accanto a lui, toccando con una mano l'acqua, che appariva molto fredda ma che lei, impercettibilmente, trovava molto confortevole.
Notò qualche rana nuotarci dentro, seguita da diverse trote, dai bei colori accesi e particolari.
E l'acqua, sempre quell'acqua che l'aveva fatta innamorare del suo lago, alla tenera età di sei anni.

Accanto a lei, Jean riuscì poi a pronunciare poche semplici parole, in risposta.
"Anche io. Vengo sempre qui per Voi." bofonchiò, afferrando un legnetto lì vicino e disturbando con quello le ranocchie che gli si avvicinavano troppo agli stivali.

Nel vederlo compiere quei gesti quasi infantili, Mikasa non trattenne una leggera risata. Il suono non era molto udibile, ma era decisamente dolce e riscaldò subito il petto del suo amico d'infanzia, che fu assalito subito dopo dal ricordo dei loro momenti insieme.

In particolare, quando lei gli venne strappata via. Quando non poté più toccarla né parlarle, solo vederla da lontano e lasciarle proseguire la sua vita da, ormai, giovane donna e promessa sposa.

Sentì il bisogno di reprimere quelle memorie, che parevano lontane, ma, in cuor suo, il ragazzo conservava quelle immagini nitide e pulite come fossero accadute il giorno precedente.

Il fiato. Gli mancava il fiato per quanto aveva corso lungo tutta la strada alberata che portava alla dimora della sua amica.
Ogni tanto la sua attenzione veniva attirata dal cinguettio di qualche pettirosso -che durante quella stagione così fredda trovava dimora tra gli alberi lì intorno- ma per non più di cinque secondi, poi tornava serio e riprendeva il suo passo deciso.
Sapeva bene cosa avrebbe dovuto fare.
Giusto?

Jean osservò la strada davanti a sé, senza più distrarsi, pensando a cosa potesse dire una volta giunto al giardino di lei, finché non sentì un rumore di passi svelti.

Qualcuno stava correndo.
Correndo verso di lui.

Ed era proprio la sua lei. Purtroppo, quella corsa frenetica non ebbe un bel finale, in quanto Mikasa, distrattamente, scontrò Jean, ed entrambi caddero a terra.
La corvina si passò subito una mano sulla fronte, che aveva accidentalmente scontrato quella dell'amico, ma, non appena lo vide, rise.

Jean ricambiò con un sorriso. Il dolore per lui divenne indifferente, dato che poté ascoltare la risata della ragazzina che gli era di fronte.
Si alzò poi, poco dopo, e le porse la mano.

"Ciao, stavo venendo a prenderti. Vieni a fare due passi con me e le altre?"

Mikasa afferrò la sua mano e si alzò, annuendo, pulendosi poi il vestito rosso, che in Jean accese subito un certo interesse: gli sembrava molto diverso rispetto a quelli che aveva portato fino ad allora. Era più ricamato, pieno di particolari. Sembrava, ai suoi occhi, una principessa.

꒰꒰ 🥠 ꒱꒱ 𝐭𝐡𝐨𝐮𝐠𝐡𝐭𝐬. | JeankasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora