Tula La Nona Ladra ~La Casa di Carta

I

Stavo tornando a casa, in realtà sarebbe un vecchio camper abbandonato dove però io mi nascondo e vivo, quindi una specie di casa; comunque stavo tornando a casa con le poche provviste che mi portano alcuni dei miei "amici" ed alcune casse di birra, lo so, essere ricercata in tutto il mondo è una bella merda, soprattutto se pensano che tu sia morta.
Avevo già notato una macchina di non so quanti anni fa, non conoscevo il modello, perché io non me ne intendo molto di macchine.
Sono entrata nel mio camper ed ho messo le mie provviste in un'angolo, poi mi sono seduta su una vecchia sedia trovata lì vicino e mi sono aperta una birra.
Dopo un paio di minuti dal mio ritorno ho sentito la recinzione di questo vecchio parcheggio abbastanza aprirsi; io allora posai la birra e mi sbrigai a prendere la valigia dove tengo le granate, intanto sentivo i passi nel mio "giardino" se possiamo chiamarlo così, ho aperto la valigetta il più veloce possibile.
Sono riuscita a prendere una granata e stavo solo aspettando che l'intruso arrivasse.
Ha bussato alla porta, io gridai:"Entra!!!", vidi entrare un'uomo con gli occhiali ed i capelli marroni; subito l'ho preso per il collo e l'ho sbattuto al muro, poi con la granata abbastanza in evidenza gli gridai:"Allora, hai meno di 30 secondi per dirmi chi cazzo sei, senò faccio esplodere sie te che me!!!"
Lui disse balbettando un po':"Puoi chiamarmi Il Professore e sto organizzando una banda di criminale per fare la rapina più grande della storia" gli ho lasciato il collo, poi gli ho chiesto:"E che cazzo centro io scusa???"
L'uomo allora mi disse:"Beh, vorrei che anche tu partecipassi; non ti dico che devi decidere ora, ma-"
Non gli ho lasciato il tempo di finire neanche la frase che subito gli dissi:"Si, certo che partecipo, se devo essere ricordata per una rapina allora preferisco per quella più grande della storia che per quella di un misero casinò di Madrid"

E così ho conosciuto Il Professore, prendendolo per la cola e minaciandolo di farlo esplorare.

_

Siamo arrivati ad una villa, era molto grande ed era vicino Toledo, almeno credo, non viaggio da circa 2 anni ormai, quindi non ricordo molto.

Appena arrivata mi sono trovata altre 8 persone ad aspetermi, mi sentivo la fottutissima regina di Inghilterra.

Sono scesa dell'auto ed Il Professore ci ha chiamati subito con lui.

Lui ci ha spiegato che noi non ci saremmo mai dovuti conoscere per nome, che tra noi non dovranno esserci "rapporti" e che avremmo usato dei nomi in codice.
Per la scelta di questi fottuti nomi in codice c'è stato una specie di dibattito, al quale io non ho partecipato, perché a me non frega un cazzo di come dobbiamo chiamarci, basta che ci chiamano con qualsiasi nome; vabbé comunque poi si è deciso di usare le città, e lì io non sapevo che decidere, ho pensato a Londra, però mi sembra un nome troppo da aristocratica; ho pensato alche a Roma, solo che non mi ispira più di tanto; infine mi venne in mente Tula, il nome della città russa da dove prendo gli esplosivi e talvolta anche le armi, lo trovavo perfetto e facile da ricordare, così annunciai:"Io sono Tula" quando Il Professore ci chiese il nome che avevamo scelto.

C'era il ragazzo sorridente, Denver si chiamava che mi disse:"Tula, ma davvero esiste una città che si chiama così"
Io lo guardai e gli dissi:"Certo cazzo, vai a cercare su Google Maps"

Lui come già detto è Denver, il re delle risse, non so quante ossa si è rotto ma se ne è rotte tante.

Quello seduto davanti a lui è Mosca suo padre, era un minatore, poi ha capito che facendo il ladro avrebbe guadagnato di più, infatti è vero.

Poi c'è Nairobi, una falsari, falsifica banconote dall'età di 13 anni, lei è addetta al controllo qualità.

Poi ci sono Oslo e Helsinki, 2 serbi, Oslo è il più taciturno, forse perché non conosce la nostra lingua, ma credo che riuscirò a farlo parlare, perché il fratello di mio padre si è trasferito in Serbia con la moglie (che è serba) e visto che da bimba andavo tutte le estati da lui ho imparato il serbo.