IV

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C'era fumo da per tutto, sentivo tante urla, io stavo scappando, dietro di me c'era una ragazza, aveva i capelli neri, ricci e raggruppati in una coda, sembravano molto lunghi; la sua pelle era scura, ma non proprio scura, oserei dire che era marroncina; lei correva dietro di me; ad un tratto abbiamo sentito le sirene della polizia; noi abbiamo corso più veloce possibile, ma senza successo, loro hanno iniziato a sparare; presero la ragazza che cadde a terra, sanguinava molto, io volevo fermarmi ed aiutarla, ma lei mi urlava:"Corri Estel, Corri!!!"
Io continuavo a correre per una meta ancora non precisa, ma sapevo che era lontano da lì, mi sono girata e ho visto un poliziotto che prendeva la ragazza, poi ho iniziato a correre più velocemente possibile, fino a quando la figura della ragazza sparì in quel fumo simile ad una tempesta di sabbia.
Stavo per riprendere la mia corsa, fin quando non ho udito due spari; l'avevano uccisa, avevano ucciso la ragazza, io ho gridato:"No, Paloma!!!"

Mi sono svegliata di colpo, ero sudata e accanto a me c'era Berlino che mi stringeva la mano e mi diceva:"Tranquilla, è solo un'incubo"
Io mi sono alzato dal divanetto in cui ero sdraiati a dormire e chiesi:"Quanto tempo ho dormito?"
Berlino rispose:"Circa 30 minuti, dopo che mi hai annunciato la tua dolce attesa hai deciso di riposare un po'; solo che mentre facevi il tuo riposino ti ho sentito gridare il nome 'Paloma', che cosa significa!?"
Solo ora mi sono ricordate di Paloma Gimenez, era la mia 'complice' o 'aiutante' nelle rapine, eravamo tutte e due ricercate; ci eravamo conosciute in carcere ed eravamo evase insieme, da lì in poi abbiamo fatto quasi tutto insieme, ma non voglio pensare a lei ora.
Ho risposto a Berlino dicendo:"Già, Paloma Gimenez, mi aiutava a rapinare i casinò; siamo state compagne di cella e siamo evase insieme, in più eravamo fidan.....Buone amiche però durante la mia o dovrei dire la 'nostra' ultima rapina insieme, per un nostro errore di tempistica la polizia ci intercettò ed  iniziò a sparare mentre noi correvamo, a me presero solo di striscio e continui a correre, ma a lei la colpirono dritta alla spalla, lei mi diceva di continuare a correre ed io la ascoltavo, solo che mentre correvo ho sentito degli spari; l'avevano giustiziata, io allora ha deciso di prendere la mia pistola e spararmi al braccio, per lasciare tracce di sangue e poi di sparire dalla circolazione, così da far credere che mi ero suicidata, poteva sembrare un piano stupido, ma funzionò, infatti per 2-3, ho perso il conto, non si è saputo più nulla di me, fino ad oggi"
Berlino mi poggia una mano sulla spalla e mi dice:"Era una grande amica per te, sai, avevo anch'io un'amico così, solo che poi ci siamo dovuti dividere; lo so che non è comparabbile alla tua di situazione, ma ti dico che se vuoi aprirti con qualcuno, io ci sono"
Poi si alzò e disse:"Ora però devo andare dagli ostaggi, voglio capire di chi era il telefono che la tua amica Monica aveva in mezzo alle gambe"
Io ho fatto la faccia da finta gelosa e lui sorrise, poi mi baciò e se ne andò; poi mi sono sdraiata di nuovo sul divanetto, mi misi le gambe al petto ed iniziai a pensare a Paloma.
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Berlino andò dagli ostaggi, poi disse:"Gli spari che avete sentito provenivano dallo scontro con la polizia" mentí "Provocato da un'ostaggio che non è voluto sottostare alle mie regole ed ha provato a contattare l'esterno con questo telefono" poi attivò la suoneria, una canzoncina che era abbastanza stupida.
Nessuna risposta
"Mi chiedo solo; se il telefono della signorina Gaztambide ce l'abbiamo noi, questo di chi è?" Continuò Berlino
Nessuna risposta
"Nessuno riconosce questa musica"

Arrivò Tokio che prese da parte Berlino e gli chiese:"Cos'è successo!?"
"Che cos'hai?" rispose  Berlino
Allora Tokio continuò:"Abbiamo sentito tutti gli spari, ti sto chiedendo che cazzo è successo!?"

Berlino portò Tokio nella stanza dei telefoni, ora diventata una specie di nostra camera di "svago" dove potevamo prendere un caffè o per farci un pisolino dopo il turno di guardia, ma questo non c'entra nulla.

Berlino spiegò tutto a Tokio, intanto ascoltarono anche i presenti, ovvero Nairobi e Rio.

"Avevamo detto niente vittime" gridò Tokio a Berlino
"Aveva un cellulare, cosa dovevo fare baciarla" si giustificò Berlino
"Potevi Spaventarla, ad esempio tagliandole un'orecchio, come si vede fare nei film, ma non ucciderla" disse Nairobi
"Avrebbe detto alla polizia chi siamo e dove siamo, se non l'avessi uccisa adesso saresti tu ad essere morta, però avresti ancora l'orecchio" disse Berlino

Tula La Nona Ladra ~La Casa di Carta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora