capitolo 3

0 0 0
                                    

Eccoci qua, l'estate stava per giungere al termine e io avevo deciso di andare avanti e non pensare assolutamente più all'accaduto.
Come posso non pensare ad una cosa del genere? come posso distrarre la mia mente da una cosa così difficile da cancella, impossibile!
Appena le mie palpebre si chiudono è un susseguirsi di immagini, grottesche, un susseguirsi di ricordi a cui non posso fare a meno di non pensarci.
Come si fa a bloccare il cervello che è in moto dalla mattina alla sera, non si ferma mai anche quando dormiamo. Come potevo non pensarci se ogni sera facevo incubi su incubi?

Ero diventata uno zombie, indossavo più vestiti larghi che altro, nascondevo il mio corpo come se fosse la cosa più brutta del mondo, lo disprezzavo più di ogni altra cosa.
Mi davo la colpa per quanto era successo, perché un pò era mia, non mi capacitavo come avevo fatto a farmi piacere un ragazzo del genere e allora per ogni pensiero c'era un taglietto, nelle gambe che lui aveva toccato, nelle braccia che lui aveva baciato e io disprezzavo giorno dopo giorno.
Non nego che c'è stato un momento, un solo momento, in cui ho provato a farli più profondi ma poi ho pensato che era meglio andare via..
Mangiavo di meno e avevo preso delle abitudini: cena, letto, tisana, incubo, doccia fredda e pop smooke a palla, uno dei miei cantanti preferiti.
Le notti mi sembravano non finissero mai e la dose di caffeina aumentava giorno dopo giorno, le mie occhiaie erano ogni giorno sempre più evidenti e avevo smesso di usare il correttore, non mi importava più di nulla, niente intorno a me aveva importanza, ero solo io e il mio letto senza forza di ricominciare, ma dovevo; dovevo rialzarmi perché non si molla alla prima caduta, anche se faceva male molto male.
Avevo anche smesso di tagliare la mia carne perché avevo iniziato a fumare.
Settembre era alle porte e il liceo si faceva sempre più vicino ed ero stranamente sollevata, non felice ma sollevata perché così potevo finalmente rialzarmi e mettermi completamente in sesto.
Ai tempi avevo deciso di ricominciare da capo, di non farmi vedere fragile e di non farmi usare dalle persone, di non cambiare per gli altri e non fidarmi di nessuno, almeno fin quando non avevo il pieno controllo della situazione.
E così è stato, sembra la promessa che mi feci alle elementari e alle medie ma questo resterà sempre il mio incipit che mi rifarò ogni volta che cadrò per poi rialzarmi.
Mi ero iscritta alla High School di Los Angeles e i primi giorni, non so con quale forza andai a scuola ma ho messo una faccia da stronza e sono andata ad affrontare un nuovo percorso anche se non sono stati dei migliori per chi mi girava intorno, me ne stavo per fatti miei e nessuno mi rivolgeva parola e agli occhi degli altri apparivo come una stronza che si credeva chi sa chi.
Non potevo negare che l'ambiente era più che conosciuto, visto che frequentavo e frequento tutt'ora la scuola di mia sorella Barbie, quindi ogni singolo docente, a meno che non era stato assunto ad inizio anno, io lo conoscevo.
Conoscevo solo i ragazzi grandi poiché mia sorella era uscita da poco e gli ex alunni che venivano a salutare e a prendersi le loro cose, per il resto tutto sembrava diverso da quando lei frequentava qui.
La struttura non è cambiata più di tanto, anzi, è sempre la stessa ma tirava un'aria diversa e mi sentivo un pesce fuor d'acqua, fortuna che c'erano i ragazzi a cui mia sorella mi aveva 'affidato', non che io non me la sapessi cavare da sola, ma era meglio così almeno avevo qualcuno con cui scambiare qualche parola.
Appena avevo messo piede lì dentro mi sembrava di aver messo i piedi nella tana del lupo, ma io sono una leonessa se avessi voluto il lupo me lo sarei sbranata.
Non ero nervosa neanche un po' ma solo seccata dal fatto delle troppe occhiate dai professori e dai nuovi compagni di corso, loro ancora non sapevo chi io fossi ma durante la prima settimana lo scoprirono e non volevo che si pensasse che ero una sorta di raccomandata visto che sono la sorella di una delle migliori eccellenze della High, infatti ho sempre fatto notare la mia differenza nel carattere e nel comportamento.
Più passavano le settimane e più iniziavo a familiarizzare con i compagni di corso, onestamente non con tutti, li osservavo bene e già allora avevo capito che non saremmo andati tanto lontano con i rapporti interpersonali.
Sin dai primi giorni si erano creati dei gruppetti, sembrava che si conoscessero già da molto tempo, per dirvi già due si erano fidanzati..
Io non conoscevo nessuno, avevo cambiato molte scuole non ho mai fatto un percorso stabile perché mi piaceva cambiare ambiente e non volevo stare a contatto sempre con la stessa gente, anche se con alcuni abbiamo sempre mantenuto i rapporti.
Col passare dei giorni avevo legato con una ragazza che inizialmente mi stava molto antipatica poi si è rilevata totalmente diversa, con i miei stessi gusti musicali, le piace lo sport, le piacciono molte cose che piacciono a me, la trovavo molto divertente e anche matura. Il suo nome è Summer, suona il basso in un gruppo molto conosciuto, al teatro Orpheum di Los Angeles.
Lei, a differenza mia, cercava di andare d'accordo con tutti e la cosa che mi affascinava; non voleva far soffrire nessuno.
Ancora oggi non posso dimenticare come abbiamo iniziato a parlare, molto spesso quando mi capita di vedere una sua foto sui social ricordo il giorno in cui abbiamo legato.
Era stato un momento molto ironico:
eravamo usciti prima perché i nuovi arrivati alla High school per tradizione escono sempre prima dei veterani, i miei compagni di corso, non conoscendo l'ambiente, si guardavo intorno ammiravano il cortile con gli occhi che brillavano come se non ne avessero mai visto uno, chiedevano un po' in giro ai ragazzi che passavano, per cercare un biglietto del bus, c'era una tale confusione, tra nuovi alunni, ex alunni che vendevano libri, professori che entravano e uscivano, giardinieri che potavano il prato in fondo eravamo solo all'inizio ma mi sembrava di ripetere questa giornata da anni.Ogni volta che accompagnavamo mia sorella il primo giorno di scuola era sempre così, solo che ormai non c'era più mia sorella quella volta c'ero io, ero io che vivevo il mio primo giorno alla High.Ricordo che mi era squillato il telefono, ed era partita la suoneria con la canzone numb dei linkin park, Summer si volta di scatto verso di me dicendo che anche lei ascoltava questo gruppo e lo adorava e poi ci siamo messe a cantare la canzone, sia io sia lei eravamo molto intonate e cantando eravamo andate verso la fermata del bus insieme e dal quel giorno non abbiamo più smesso di parlare.

TO BE OR NOT TO BE?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora