capitolo 2

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Lungo il mio percorso delle scuole medie io frequentavo il gruppo della chiesa sia d'estate sia d'inverno, ovviamente d'estate ci passavo più tempo perchè ero più libera.
Potrebbe sembrare che sono una ragazza casa-chiesa, molto credente, di buona famiglia e secchiona ma in realtà in questo posto si fa di tutto; ho sempre detto che essendo molto vasto, e pieno di spazi aperti si possono fare una mare di cose.
c'è un campo da calcio, uno da basket, una sala giochi e molti ragazzi da diverse zone della del quartiere anche se non frequentano la chiesa stessa venivano a giocarci, usufruivano del posto come un punto di ritrovo, insomma non è una normale chiesa.
Ovviamente non è che passo il mio tempo solo qui sono troppo pigra per per studiare tutto il tempo come fa mia sorella, io, a differenza sua, amo uscire e sentirmi libera, avere l'aria tra i capelli, il vento che soffia in faccia, sentire l'odore dell'oceano e la sabbia calda e sottile sotto ai piedi nudi.
Ad impatto sembro una ragazza abbastanza tranquilla e romantica, ma in realtà una cosa che mi aggrada molto è pensare..
ci sono delle volte che penso così tanto che lascio che i pensieri stessi prendano il controllo della mia mente e la maggior parte delle volte non è la cosa giusta perché vado in una tale confusione che non saprei spiegare manco io cosa mi frulla in testa che se qualcuno mi chiedesse a cosa stessi pensando direi al nulla totalmente, alle volte non so proprio cosa rispondere..
Quando ero ancora una bambina, agli inizi dell'adolescenza mi piaceva passare il mio tempo libero in chiesa e mi piace tutt'ora solo in maniera differente, adesso le cose sono cambiate, tira un'aria diversa.
Da ragazzini, non che ora sono chissà quanto grande, è facile prendersi una cotta per un ragazzo, o cercare di fare di tutto per farsi degli amici.
Non mi pento di tutto quello che è accaduto, purtroppo se alcune cose non fossero successe sarebbe stato meglio, avrei potuto evitare qualche cosa..
Ma se sono successe per un motivo o per un altro evidentemente, molte volte ci affidiamo al destino io sono a metà tra il destino che dà una spinta e noi che giorno dopo giorno decidiamo cosa accadrà nel nostro futuro..
Gli eventi del mio passato mi hanno aiutato a capire che alla banalissima domanda '
Testa o cuore?'
sceglierei sempre testa, perchè non sempre seguire i sentimenti porta ad una strada sicura, me lo hanno insegnato le favole, tipo cappuccetto rosso, che si è fidata del lupo cattivo e guarda cosa ha ottenuto.

Ero una bambina piena di insicurezze, non mi accettavo, anche se non è cambiata più di tanto la questione però ho imparato a fregarmene ed apprezzarmi di più anche se non sono come vorrei, ma ancora ero troppo piccola sia fisicamente sia mentalmente per capirlo e di conseguenza  avevo deciso di cambiare, avevo deciso di assomigliare ad una ragazza, ma non solo nelle gesta, anche nelle abitudini, nei modi di fare, nelle scelte, avevo pure iniziato a cantare nel coro della chiesa perché anche lei era  lì, anche se poi si rivelò un hobby divertente, fino a qualche anno fa quando l'ho mollato, perché mi ero stancata.
Immaginate una bambina che da un lato è piena di vita che ha la voglia di crescere, come tutti i bambini entranti nella fase adolescenziale, e dall'altro aveva tanta di quella paura, paura  di non essere accettata e di rimanere da sola tanto  che ha deciso di omologarsi esattamente ad un' altra persona, per evitare che le azioni del passato si potessero ripetere e  soffrire ancora.
Purtroppo cercare di avere la vita di un'altra persona non è la soluzione giusta, accettare la propria e viverla al meglio apprezzando ciò che si ha, valorizzando ogni singolo momento, viverlo al meglio, anche gli sbagli, tutte le emozioni vanno vissute con ogni fibra del nostro corpo per poi essere trasmesse meglio in futuro.
La ragazza che prendevo come punto di riferimento si chiama Steph, il diminutivo di Stephanie, è una ragazza riccia, mora, alta, solare e simpatica; cercavo di assomigliarle perchè lei aveva la sua 'perfetta' migliore amica Alexandra, che io non avevo e la invidiavo per questo, tutti vorremmo quella persona dove possiamo correre quando abbiamo un problema, quella persona che chiamiamo per prime quando conosciamo un ragazzo o quando vogliamo uscire per fare shopping insomma per condividere tutte le nostre giornate. Quella persona per Steph era ed è ancora Alexandra e non esisteva nessun altro, almeno non al suo livello;
tutti stavano con loro io invece stavo sempre con le mie sorelle e i loro amici, potevo  mai pensare che l'invidiata  ero io perché loro volevano stare con i più grandi?
mentre io volevo stare con i miei coetanei, a quei tempi ero  perfettamente stupida non mi accorgevo come andavano le cose adesso, conoscendole, so che  non erano ragazze per cui io dovevo cambiare.
Loro parlavano male di me, anche se  abbiamo cercato svariate volte di chiarire, di trovare una soluzione e sempre ne abbiamo trovata una, lo stesso non c'è stato uno di quei rapporti belli che si possono avere, quei rapporti genuini, le chiacchierate, le uscite, magari una birra insieme o una andata in discoteca  perchè prima o poi l'invidia torna sempre a bussare alle porte di chi non è mai contento e vuole sempre qualcosa in più, di chi si sente, sempre nel giusto anche se non lo vuole ammettere e continua a negarlo a se stesso, ma se si nega la verità che è evidente non solo a chi ti sta intorno soprattutto a te, rechi danno solamente a te stesso perchè poi alla menzogna ti ci abitui.
Ma se adesso dovrei dirgli qualcosa io  direi loro mille volte grazie e sapete perché?
Mi hanno insegnato a gestire le persone, mi hanno reso più forte con le nostre litigate, mi hanno aiutato a crescere, potrei utilizzare il verbo 'cambiare', ma in questo caso non è corretto, perché alla fine sono rimasta sempre la stessa, ho solo imparato a gestire il peso delle parole, e gli insulti da delle persone che sono invidiose, o supponenti non hanno valore, mi hanno aiutato a diventare migliore con gli altri e far ritrovare me stessa perché mi ero un tantino persa, per cercare di assomigliarle.
Chi ti parla alle spalle e non ha il coraggio di farlo in faccia ti  dirà sempre che il coraggio ce lo avrà ma intanto ti ha sempre fatto la bella faccia, queste persone, anche quando chiedono scusa, non sono persone con cui si può ricominciare perchè ci sarà sempre un qualcosa da ridire, ci sarà sempre qualche tuo atteggiamento, una tua risposta o un modo di fare che non andrà bene ma ,allo stesso tempo, però non si può dire che non fanno del bene e siano  simpatiche, ma anche loro ormai hanno scelto il non essere, Perché poi? perché la solitudine è una brutta bestia...
In questo posto particolare, fuori dal normale, c'è un via vai di ragazzi;
il gruppo originario, che ancora qualche volta ci ritroviamo era formato da:

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