legata in un posto sconosciuto

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Kati si svegliò di soprassalto. La benda che le ricopriva gli occhi non le permetteva di vedere ed istintivamente si portò la mano alla testa come per levarsela ma qualcosa glielo impedì. Era legata. Si rassegnò subito e acutizzando gli altri sensi, si concentrò su dove si trovasse: Era una stanza umida e l'aria era gelata. Ma come era finita lì? Dove si trovava?
Ad un tratto i ricordi della sera precedente le tornarono in mente come un treno in corsa. Hoodie?! L'evocazione era riuscita alla fine! A causa dei ricordi la testa le cominciava a girare. "Va tutto bene,kati. Rilassati e respira con calma" si rassicurò.
La porta si aprì violentemente e dei passi pesanti avanzavano verso di lei. Tremava un poco per il freddo un po per la paura. Sentì qualcosa accanto a lei,probabilmente era lui,hoodie. Con la mano le prese il volto e la scrutò attentamente. Kati si sentiva mancare l'aria e nonostante la situazione sentiva che in lui c'era qualcosa di diverso. Lei era ferma immobile sotto lo sguardo di hoodie. Dopo un paio di secondi prese coraggio e gli domandò tutto di un fiato: "p...puoi togliermi la... la b...benda p..per favore?"domandò tremando dal freddo ma dall'altra parte non ricevette risposta.
"T...ti p...prego" continuò lei senza ricevere ancora risposta. kati sospirò. Hoodie con la mano le accarezzò la guancia ma lei si voltò dall altro lato. A quel punto il proxy si alzò ed uscì dalla stanza.

La ragazza tirò un sospiro di sollievo e,dopo qualche minuto,cercò invano di liberarsi. "Non pensavo finisse così. Non avrei mai immaginato di finire in questa situazione" pensò tra sè e sè.
Le lacrime iniziarono a rigarle il volto: voleva urlare ma non riusciva.
Aveva paura che sarebbe arrivato qualcuno di ancora più pericoloso. Aveva paura che sarebbe morta e che non avrebbe più rivisto le persone a cui voleva bene. Aveva paura ma un pensiero le balenò in testa: lei era sempre stata temeraria,non conosceva la parola "paura".
Sì non era semplice mantenere la calma in quel momento ma doveva provarci. "Ho giocato con il fuoco" pensò poi abbassando la testa verso il basso.

La porta si riaprì e kati scattò sull'attenti. "Chi... chi sei?" Domandò lei in preda al freddo. Nessuna risposta,soltanto sentiva un qualcosa di caldo avvolgerla. "Una coperta?" "Perchè lo sta facendo?" Pensò.
"Ti... ti prego to...toglimi la... la benda"
Questa volta non era una richiesta. Kati sapeva che stava rischiando anche tanto,ma era stufa. Stufa perchè voleva sapere dove si trovava, quali erano le sue intenzioni e se poteva tornare a casa. Lui sembrò capire: le tolse la benda e finalmente poté ammirare quel luogo.
Sembrava davvero una brava persona, perchè era diventato così?
Lui le porse un po d'acqua e se ne andò ma solamente prima di averle detto: "Sì. Hai proprio giocato con il fuoco,kati".

"Non Bisogna Giocare Con Il Fuoco"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora