La notte di Halloween

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Chi non ama la festa più spaventosa dell'anno,giusto? La festa dove ogni bambino e ragazzo si può travestire,vedere film horror tutta la notte e sopratutto andare a fare dolcetto o scherzetto. Non c'è nessuna persona al mondo che odi questa festa che si svolge nel mese di ottobre, perchè si sa Halloween o meglio la festa della paura era sempre stata fonte di divertimento per tutti. Quella notte,precisamente nel 31 di ottobre, era abbastanza fresca e ventilata e kati, una ragazzina di 17 anni non ancora maggiorenne, aveva deciso di non fare più il solito giro di dolcetto o scherzetto ma andare ad un livello molto più estremo: essendo fan della serie su YouTube "marble hornets" da sempre aveva deciso di provare a evocare Hoodie. La ragazzina dai capelli marrone scuro e gli occhi celeste chiaro, nata da mamma tedesca e padre italiano, aveva sempre voluto sperimentare quella sensazione del brivido. Fin da quando ero piccola, sua madre le aveva sempre letto storie dell'orrore nella sua lingua madre e lei ne era sempre rimasta affascinata e alcune volte rimaneva fino a tardi a vedere quei generi di film che ti facevano venire la pelle d'oca. Kati era sempre stata abbastanza temeraria e non si sarebbe fermata di fronte a nulla. In quel preciso istante,infatti, si trovava nella sua cameretta con il computer acceso mentre l'orologio segnava oramai le 11:30 di sera per cercare come evocare il suo personaggio preferito. Conosceva tutto di lui: Hoodie era anche conosciuto come "brian" e uccideva per ordine di una identità misteriosa con il nome "operatore" o slenderman; quando uccideva,inoltre, indossava sempre una felpa gialla con il cappuccio con un passamontagna neri e la sua arma era la pistola. Appena il computer si avviò iniziò a digitare "come evocare hoodie di marble hornets" e appena premette invio sgranò gli occhi. Non aveva mai visto tanti modi per evocarlo e du internet ne esistevano a migliaia. Alla fine dopo svariate ricerche trovò qualcosa di interessante e per dirla tutta anche abbastanza semplice: bisognava creare un passamontagna nero simile al suo,andare nel bosco per poi contare "oh hoodie compagno di masky appari prima di me". Tutta raggiante per quello che aveva trovato decise di non perdere altro tempo: si alzò per poi prendere la maschera che aveva costruito tempo fa riporla in uno zaino e uscire di casa. Mentre camminava per raggiungere il bosco, si limitò a dare un occhiata in giro e poté constatare che città era stracolma di gente travestita. Fece un sospiro un po triste nel dover rinunciare a quella tradizione che le piaceva tanto ma se aveva deciso di fare quella cosa voleva portarla avanti così continuò a camminare a passo svelto verso il fitto bosco vicino casa sua. Appena si fu allontanata di molto dalla sua abitazione,riuscì a scorgere la fitta foresta piena di alberi e vegetazione. All'apparenza per lei poteva anche essere bello rifugiarsi lì ma in realtà quel posto metteva agitazione a chiunque. Si fermò giusto un attimo all'entrata per riprendere fiato e in meno di 5 secondi finalmente vi si addentro. Iniziò ad osservare con cautela un possibile posto dove fermarsi e iniziare a fare l'evocazione come se volesse studiare attentamente ogni piccola zona quasi immedesimandosi nel personaggio di Sherlock Holmes. A pensare al suo detective preferito, si limitò a fare un sorriso senza accorgersene. Poteva avvertire le foglie ormai cadute scricchiolare sotto i suoi piedi, un fruscio del vento e perfino i corvi che starnazzavano di qua e di là ma niente la poteva più fermare ormai. Se decideva di fare qualcosa anche di rischioso da costargli la vita lei la portava a termine in quanto aveva imparato da suo padre a essere molto responsabile e sopratutto al finire quello che iniziava. Presa troppo dai suoi pensieri non si rese conto di essersi persa. Non sapeva dove fosse ma certo non era una di quelle che si faceva prendere troppo facilmente dal panico. L'unica cosa che le venne in mente di fare fu adagiarsi sul terreno e fermarsi lì. Dopotutto cosa poteva fare se non riusciva a ritrovare la strada di casa,no? E poi pensò che quello potesse essere un buon posto. Posò lo zaino per terra e lo aprì rovistando fra le sue cose per trovare il passamontagna/maschera e indossarla. Averla indosso le provocava una bella sensazione e solamente per un attimo iniziò a immaginarsi vestita come lui. Si sentiva davvero a suo agio e in cuor suo sperava vivamente che funzionasse anche se ciò significava morire. Senza frapporre altro tempo si schiarì la voce per poi recitare cantando quelle singole frasi e aspettare. Si guardò intorno ma non vide assolutamente nulla all'inizio e iniziò a domandarsi se quell'evocazione fosse reale. Sospirò come delusa quando si accorse di aver parlato troppo presto infatti avvertiva come una strana sensazione e non era sicura di voltarsi. Il cuore iniziò a pulsargli a intervalli lenti e regolari e iniziò a sudare freddo; per la prima volta in vita sua stava sperimentando cosa significava avere paura o almeno così credeva dato che voleva essere coraggiosa. La figura incappucciata era apparsa dietro di lei anche se non poteva saperlo o almeno non del tutto fin quando non si sarebbe voltata. Istintivamente ebbe come un brivido e degludì agitata rimanendo zitta per tutto il tempo. Non si sarebbe mai aspettata che evocazione funzionasse effettivamente e ora che aveva proprio hoodie dietro non sapeva cosa fare: non riuscì neanche a muovere un singolo passo per andare via anche se avrebbe voluto. Per giunta dopo un po iniziò anche ad avvertire un forte giramento di testa che la obbligò ad accasciarsi a terra. Cercò di rialzarsi ma si accorse di non essere in grado di rimettersi in piedi così fu obbligata a rimanere in quella posizione. In quel modo era anche piuttosto scomoda solamente che non poteva fare assolutamente nulla in quanto ogni singolo movimento la costringeva a rimanere così perchè le faceva male. Pian piano anche la sua vista iniziò ad annebbiarsi facendole vedere tutto sfuocato che era la parte peggiore fino a farle provocare un altro capogiro per poi svenire.

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