Ho capito che sono un bel ragazzo, che sono, molto probabilmente, il più popolare della scuola e ho un casino di ragazze, ma trovarmi l'armadietto intasato di lettere, foto e rose, dopo un po' stanca.
E' San Valentino e, come ogni anno, la nostra scuola permette ai ragazzi e alle ragazze di ogni età di fare lettere, dediche e bigliettini per poi metterli negli armadietti dei destinatari. Offre anche l'opportunità di comprare rose rosse (o bianche, alcune volte) con sopra, modificate in base alla preferenza del compratore, le iniziali dei destinatari. E' qualcosa di straordinario e allo stesso tempo stressante. E' stressante anche perché, oltre a queste cose, la scuola organizza anche una serata "romantica" al suo interno. Romantica sta per "Ubriachiamoci tutti insieme ma con stile" perché facciamo solo questo in feste del genere. I professori stessi perdono il loro potere ammazzandosi di alcool come se non ci fosse un domani. Devo ammettere che la mia scuola è stupenda, sono ironico ovvio. Torniamo a noi, sto cercando di mettere a posto i miei libri ma sono letteralmente sommerso dalle lettere e rose che intasano il mio armadietto. Mi faccio aiutare da un mio amico che le raccoglie tutte e le mette in un borsone; le prenderò dopo scuola. Appena pongo i miei libri noto, con enorme piacere, la ragazza che mi piace venirmi incontro.
"Che fai stasera?".
"Cosa deve fare il ragazzo più popolare della scuola? Ovviamente vado a bere con alcuni della compagnia. Tu? Che fai?".
"Ah pensavo venissi al ballo, volevo chiederti di andare insieme ma, se hai da fare, stai tranquillo, mi dovevo svegliare prima probabilmente".
Sono sbalordito. Da quando la ragazza più innocua del mondo, di cui io ne sono follemente innamorato, va ad una festa e, perlopiù, vuole invitarmi? Non posso rinunciare a questa proposta.
"Se vuoi che venga, vengo tranquillamente. Con gli amici ci esco sempre, con te no e di certo non mi faccio scappare questa possibilità".
Fa un sorriso assurdo: è troppo bella.
I suoi occhi azzurri mi hanno incantato fin dal primo giorno.
Tra tutte le belle ragazze che avevo attorno, io guardavo solo lei.
Tuttora lo faccio, non m'interessa di risultare quello sfigato del gruppo.
Dopo scuola, presi il mio zaino e il borsone e andai verso casa.
In camera, apro il borsone e inizio a leggere tutte le lettere.
Adoro le ragazze di prima che provano a far colpo su di me con i loro bellissimi poemi, non è una presa in giro, dico solo la verità.
Alcune sono anche belle, ma a me interessa solo lei (tralasciando il fatto che, essendo di quinta, inizio già a sentire i polsi freddi).
Guardo con attenzione tutte le lettere e ne trovo una di colore nero.
Strano, non mi è mai arrivata una lettera con la busta di questo colore.
"E' il terzo anno che ti mando questa lettera,
mi auguro che prima o poi riuscirai a dare spazio anche a me.
Sì, mi conosci, non ti dico chi sono però.
Se vuoi saperlo, stasera ci troviamo negli spogliatoi della palestra.
Ore 23.00.
Non mancare, ho una bellissima sorpresa per te"
Che ansia questa ragazza.
Sto pensando a chi possa avermi mandato una lettera del genere: non ho amiche psicopatiche come lei. Detto sinceramente, per quale ragione dovrei andare negli spogliatoi? Non può svelarsi, che ne so, in cortile?
Non so che dire ma muoio dalla curiosità di sapere chi si nasconde dietro una semplice, bizzarra, lettera nera.
Inizio a prepararmi per la serata, mia mamma continua ad urlare che è troppo presto ma ancora non riesce a capire che sono fatto così: perfettino e paranoico. Se non gli piaccio? Se ne va? Mi pianterà in asso? Aiuto che ansia.
Chissà quanto sarà bella.
La immagino innocua come sempre: capelli legati, vestitino corto, senza trucco ... insomma, perfetta è dir poco se si parla di lei.
Di colpo mi suona il telefono: è lei.
"Ei, scusami tanto, non credo di riuscire a venire stasera alla festa, scusa ancora per il poco preavviso".
"Che succede?".
"Non me la sento più di tanto di venire lì e esser osservata da tutti"
"Tu vieni comunque, se ti fissano, ci penso io"
Dopo un po' di tempo impiegato per convincerla, mi ha detto di passarla a prendere a casa sua alle 20.00.
Sono quasi le otto e, mentre vado verso la macchina per andarla a prendere, mi arriva una notifica.
"Ci sarà da ridere stasera".
E' un numero anonimo e il mio telefono non mi da nemmeno l'opportunità di rispondere. Di sicuro sarà qualche ragazzo della scuola che inizia già a sfasare.
Sono sotto casa sua.
Eccola.
E' a dir poco stupenda: vestito azzurro, né troppo lungo né troppo corto, capelli legati con una semplice coda, trucco chiaro e naturale, davvero perfetta.
Siamo arrivati a scuola, quest anno l'atmosfera è più sobria, mi fa strano vedere i miei amici ancora coscienti e non a terra collassati a dormire o a vomitare. Gli offro un drink e iniziamo a parlare.
Credo di aver toccato un tasto dolente, alla domanda "Hai mai avuto un ragazzo?" si è ammutolita. Silenzio che presto fu interrotto da un mio amico che, con urgenza, mi dice di andare verso la zona dj perché hanno bisogno di me. I miei occhi non credono a quello che ora stanno vedendo: una lettera nera con scritto su il mio nome.
"Se stai leggendo ciò significa che sei arrivato alla festa e che i tuoi amici hanno fatto un buon lavoro. Ci avrei scommesso l'anima che saresti venuto al ballo con quella.
Stai tranquillo, ora è qui con me.
E' inutile che vai a cercarla dove l'hai lasciata, non c'è.
Se vuoi vederla, sai dove trovarmi.
Baci."Vado nel panico quando arrivo nel posto dove avevo lasciato Alexia (la mia compagna) e trovo vuoto. Mi dirigo verso gli spogliatoi.
Dentro, inizio ad esplorare ovunque.
Oh cazzo.
Sono terrorizzato.
Ho appena aperto una porta di una doccia e mi sono trovato davanti il cadavere di un mio amico. Non ho parole per descrivere questa scena. Non ho neanche il tempo per chiamare soccorso che mi trovo la mia ex ragazza con un coltello che sfiora di poco Alexia.
"Siamo al completo no? Dai Alexia, sei contenta di ciò che stai vedendo? Non ti ricorda niente?"
Cosa le deve ricordare questa scena?
"Carissimo Mattia, ragazzo follemente innamorato di questa falsa ragazza, sai com'è fatta lei? Non è così santa come sembra".
"Levagli subito quel coltello da dosso, stai dicendo queste cose solo per farmi tornare da te".
"Non pensarci proprio. Sto dicendo queste cose solo per farti capire che, la ragazza qua al mio fianco, un anno fa ha ammazzato con le sue stesse mani il mio ragazzo in preda a una crisi isterica. Proprio come pensi, è lei che ha ammazzato Andrea, nessuno ne ha mai parlato. L'hanno trascurato come se non fosse mai esistito, come se nessuno lo avesse mai conosciuto. Io non scordo, per sua sfortuna. Proprio come lei ha ucciso Andrea, io ucciderò te. Sei all'interno dell'unica doccia in cui ho inserito un'arma automatica in grado di sparare da sola una volta puntato il nemico. Ora, mia carissima Alexia, ammira come il tuo ragazzo muore per colpa tua."
Di colpo mi sento attraversare il corpo da un proiettile.
Poi due.
Tre.
Quando sento il quarto sparo, smetto di vivere.
Ha beccato in pieno il mio cuore.
Sento ancora a stento le loro voci.
"Brava così si fa, così ti voglio"
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CREEPYPASTA
HorrorCreepypasta di ogni tipo. Alcuni sono sviluppati dalla sottoscritta mentre altri sono stati presi da Internet. Qualora ci dovessero essere creepypasta con "rituali", si e' pregati di non eseguirli. Buona lettura. Fonte principale: Creepypasta Wiki...