CREEPYPASTA

La pioggia

Stavo tornando da lavoro quando iniziò a diluviare. Ero a piedi, decisi quindi di rimanere qualche minuto in più nella mia sede lavorativa. Con me c'era Loren, una mia carissima collega di lavoro. Iniziammo a parlare del più e del meno, dei turni di lavoro ect. Continuammo discutendo sui vari dolci da fare per Natale, essendo quasi arrivato il giorno.
Dopo circa mezz'ora spesa a parlare, ci incamminammo verso casa.
A un certo punto, qualcosa iniziò a non andare tra me e Loren. Lei iniziò a diventare pallida e strana. Dopo due secondi passò tutto. Lei mi disse che non dovevo preoccuparmi e che dovevamo arrivare a casa il prima possibile. Ero preoccupato per lei, non sapevo come comportarmi.
Decisi quindi di cambiare discorso, di parlare un po' della sua relazione. Era una bella ragazza, amata da tutti. Di pretendenti ne aveva tanti, lei, però, aveva scelto l'unico che non la voleva. Dopo tanta fatica e sudore per guadagnare il suo cuore, si fidanzarono. Purtroppo, dopo neanche una settimana di relazione, lui morì di una morte ancora oggi inspiegabile. Chiesi a lei qualche informazione. Si giustificò dicendo che non se la sentiva di parlare di quanto accaduto il giorno della sua morte.
Stavamo per arrivare a casa quando, di nuovo, iniziò a piovere. La pioggia fine mi impediva di avere una visuale perfetta del mondo attorno a me. Difianco a me, Loren divenne completamente pallida e iniziò a bisbigliare fino a che mi fissò e mi disse le seguenti parole:
"verrà la morte e avrà i tuoi occhi".
Da lì non si seppe più nulla di me.
Mi ricordo soltanto che mi iniziò a strappare la pelle, i denti, i capelli... insomma, qualsiasi cosa.
Dopo quella frase, mi disse pure:
"Vuoi sapere come è morto il mio ragazzo?".
Non ebbi il tempo di scappare, non ce la feci.
Da allora nessuno sa della mia morte,
di quella via e di tutto ciò che io ho passato per colpa sua. Era come se tutto ciò fosse diventato inesistente.
Tutto, tranne lei.