Ammettilo

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Varie ombre si annidano nell'animo umano; ombre di gelosia, ombre di tristezza, ombre di vendetta, questa oscurità interiore convive con i lati luminosi dell'uomo, è quando si rompe questa armonia che si rischia di rendersi promotori di azioni che normalmente ci sembrerebbero irrealizzabili. Ma questi due lati dell'animo sono veramente divisibili? È veramente possibile separare nettamente il male dal bene e poter scegliere azioni che accolgano l'uno ed escludano l'altro? Impossibile, significherebbe peccare di presunzione, mettersi al di sopra di tutto, come un giudice supremo che vuol rendere giusto ciò che lui crede lo sia, che guarda da un unico punto di vista le situazioni. Eppure... "Non uccidere" dicono i dieci comandamenti, ma non spiegano se questo vale anche quando si tratta dell'unica forma di giustizia attuabile. È giusto o sbagliato punire il male con altro male? Ed è giusto arrogarsi il diritto di decidere della vita di una persona che ha fatto del male?

Leggendo queste parole hai pensato "No, nessuno può arrogarsi il diritto di decidere della vita degli altri!", non è vero? Oh, sì, è esattamente questo che hai pensato, magari non ho indovinato le esatte parole, ma ho letto bene il concetto nel tuo sguardo, disgustato alla sola idea di fare del male a qualcuno. Eppure ci hai pensato, non è vero? Ammettilo, liberati di un peso. Quante volte hai desiderato uccidere qualcuno, affondare le mani nel suo sangue, osservare la vita che fugge via dai suoi occhi? Non dire che non è mai successo, io posso scrutare nel tuo cuore, so che non è vero. So di quella volta. Eri seduto davanti alla televisione, intento ad ascoltare il telegiornale della sera, svogliato, annoiato, assillato dalla banalità della vita quotidiana. Poi, in quell'esatto momento, la notizia: l'ennesima violenza, l'ennesimo stupro, l'ennesimo omicidio. Hai desiderato colpire quei vermi che fanno diventare la tua patria un posto sporco, hai desiderato vederli inginocchiati, con la fronte che batte il suolo in atto di prostrazione. Hai desiderato avere il loro sangue tra le tue mani, vederli gridare pietà. E quando hai aperto il giornale, e hai visto il faccione sorridente dell'ennesimo stupratore non condannato, non hai forse desiderato metterti al di sopra della giustizia, che per te aveva miseramente fallito? Tu odi la violenza, pensi che non potresti mai fare del male a nessuno, consideri la pena di morte una barbarie indegna della moderna civiltà... eppure, nel profondo, desideri quel brivido di potere che solo il sangue sulle mani può darti. Un grande spirito di giustizia, non è vero? E' quello dietro cui ti pari per sentirti buono. Non è colpa tua se hai quei desideri, non sei una persona violenta, sono loro ad essere la feccia della società. Tu non faresti mai male ad un innocente.

Ma come sei carino, mi fai quasi tenerezza. Così puro, così innocente... tutta apparenza. Un velo di ipocrisia ricopre te e i tuoi pensieri, sei così falso che menti persino a te stesso. Ma io ti conosco, so come sei, sono dentro di te, io so la verità. Quel brivido che avverti ogni volta che pensi a quelle persone, l'adrenalina che scorre nelle tue vene e quasi ti corrode. No... non c'entra niente con la giustizia. La giustizia è solo la maschera che scegli di portare. Che mi dici di quel ragazzo? Quale? Oh, tu sai di quale sto parlando. Quel ragazzo più carino, più simpatico, più intelligente, o forse solo più interessante, quel ragazzo che, per un pelo, ti ha soffiato la donna che volevi, quella a cui stavi dietro da mesi, quella che credevi di amare... Oh, adesso ti ricordi di lui, non è vero? Che effetto ti fa pensare alla sua immagine, al suo viso soddisfatto, a lei tra le sue braccia? Ti fa arrabbiare, non è vero? Lui non è un delinquente. Non è un assassino. Non è uno stupratore. Ricordi? È un innocente. Ma non ti importa. Oh, no. Ti preoccupa la pena, solo questo, se avessi la certezza di non essere punito prenderesti la sua testa e la sbatteresti contro al muro, fino a vedere l'intera parete tinta di un rosso scarlatto. Giustizia... La verità è una sola. La violenza ti riempie d'adrenalina, ammettilo, per una volta. Siamo solo io e te, nessuno saprà la verità, fuori continuerai ad ostentare la tua maschera di buonismo, il tuo attaccamento alla giustizia. Ma dentro... dentro ardi dal desiderio di potere. Vuoi vedere gli occhi delle persone brillare di terrore di fronte a te, vuoi quel rispetto che solo la paura sa incutere, vuoi sentirti un giudice spietato e implacabile...

Continua a mentire con il resto della società, ma non con me. Io sono dentro di te, sono quel lato che cerchi costantemente di opprimere, di tenere relegato nell'angolo più buio della tua mente. Ma prima o poi esploderò.

CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora