Capitolo 4

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CAPITOLO 4.

Hinata si era svegliato presto osservando il corvino riposare tranquillamente tenendo stretta la sua mano.

Il ragazzo sorrise nel guardare il suo volto e il tenero broncio con il quale dormiva: Se lo baciassi in questo momento e si svegliasse sarebbe davvero complicato per me spiegargli il motivo del mio gesto...

Prese il cellulare da sopra il comodino e aprì la chat con Kenma.


Hinata: Ciao, Kenma. Sei sveglio?

Kenma: Ciao, Hinata. Sì sono sveglio, cosa succede?

Hinata: Ti ricordi di quella cosa che del quale ti ho parlato?

Kenma: Se intendi di quella storia dei messaggi per far capire a Kageyama che lo ami mi ricordo benissimo.

Hinata: Ecco ho iniziato tre giorni fa, però, adesso che dorme qui nel mio letto non so cosa fare perchè vorrei tanto baciarlo

Kenma: Ti capisco. Quando ci sono di mezzo questo genere di cose non è sempre così semplice come sembra.

Hinata: Tu hai detto a Kuro quello che provi per lui?

Kenma: In un certo senso, ma non so se ha capito...

Hinata: Cosa gli hai detto?

Kenma: Gli ho detto che mi piace passare il mio tempo da solo con lui

Hinata: Ehm... non gli hai detto chiaramente che lo ami?

Kenma: No. Mi sono limitato a chiudergli la bocca con la mia per evitare che rispondesse e alla fine penso che abbia capito dato che non mi ha più lasciato andare.

Hinata: Capisco. Credo che potrei fare così anch'io alla fine.


La chat si chiuse poco dopo.

Hinata senza svegliare Tobio si alzò dal letto andando in cucina a preparare la colazione.

Natsu fu la prima ad entrare in cucina passandoso la mano su gli occhi assonnata: «Fratellone, cosa c'è a colazione?»

«Pancakes» rispose lui senza pensarci due volte.

«Tobio?» chiese la bambina guardandolo curiosa. Il ragazzo sorrise alla domanda della sorella: «Sta ancora dormendo, perchè non vai a svegliarlo?»

La bambina annuì correndo nella stanza del fratello.

Vedendo il corvino dormire salì sul letto immergendo la mano nei suoi capelli chiamandolo: «Tobio...»

Un leggero mugugno uscì dalle labbra del ragazz ch si mosse nel sonno aprendo lentamente gli occhi: «Natsu... Hinata?»

«Sta preparando i pancakes» rispose lei sorridendogli.

Il corvino si mise seduto tra le coperte sbadigliando e solo dopo si alzò dalla sedia prendendo per mano la bambina andando in cucina: «'Giorno...» «Buongiorno, Tobio» rispose lui sorridendogli tranquillamente.

Poco dopo tutti e tre si misero a mangiare.

Al termine di quella colazione i tre uscirono di casa.

I due ragazzi accompagnarono la bambina a scuola per poi andare in palestra al loro allenamento.

Si diressero nello spogliatoio dove si cambiarono.

Tobio trovò l'ennesimo messaggio attaccato all'armadietto e lo prese leggendolo:


"Ecco il terzo messaggio. Sai non ho idea di cosa scriverti in questo momento. In questi giorni ti ho osservato in silenzio e posso dire che adoro osservarti mentre giochi, sorridi o dormi. Quando stai dormendo hai un dolcissimo broncio che mi fa venire tantissima voglia di baciarti. Non so se riuscirò mai a resistere fino al termine di questa settimana dal rivelarti chi sono, ma cercherò di farlo perchè voglio renderti felice il più possibile e farti capire che tutto questo è solo per te"

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