II

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Un gioco di colori, con milioni di scintille che volano da tutte le parti. Non sa come sia potuto succedere. Non lo sa proprio. E non sa nemmeno cosa sta succedendo in quel momento, perché lei è ferma e immobile in cima al dirupo a guardare quella scena mentre le altre persone si avvicinano velocemente per guardare, alcune gridano e altre sono troppo ubriache per preoccuparsene. Non pensa sia reale, spera che non lo sia. Ma è quando vede suo padre e quella puttana uscire velocemente da casa loro, lei che si porta le mani alla bocca dallo stupore e suo padre immobile con gli occhi spalancati e la bocca aperta, che inizia a sentire le gambe tremare.

"Mamma...." Sussurra, "Asia..."

Si guarda intorno, ma non sa perché; forse nel vano tentativo di trovarle là accanto a sè. Vive.

Si volta verso gli amici di sua sorella, come a chiedergli se sia là con loro. Lei pensava che fosse andata da loro, che fosse uscita da quella casa; ma loro scuotono la testa. E capisce: lei non è mai uscita da lì.

"Mamma! Asia!" Urla poi, quando la realtà la investe. Loro erano là dentro.

Con uno scatto inizia a correre verso le macerie e le fiamme, mentre continua a urlare. Avverte subito il calore del fuoco, segnalandole che non può avvicinarsi più di così, ma lei lo fa. E di questo, lo sa il perché; sua madre e sua sorella erano là dentro. Come è potuto accadere? Si avvicina ancora di più, questa volta il calore del fuoco brucia sulla sua pelle, ma non si ferma nemmeno adesso. E non l'avrebbe fatto, se due braccia non l'avessero presa da dietro, facendola iniziare a dimenarsi forsennatamente nella speranza di liberarsi. Ma non sa chi è, così si gira, senza smettere però di dimenarsi. La vista di due occhi marroni la porta solo a farlo ancora di più, mentre Zayn cerca di farla stare ferma.

"Mamma! Asia!" Grida ancora, forse nella speranza che compaiano all'improvviso, dicendole che erano uscite prima che lei tornasse. E che non si erano fatte niente. E che erano vive. "Zayn, lasciami!"

"Ellen, stai ferma! Non puoi andare, cazzo!"

Il suo tono rude, ma preoccupato allo stesso tempo, la fa trasalire. Lei non vuole che Zayn la tocchi, lei non lo vuole. Ma proprio quando sta per rinunciarci, quando sta per perdere la speranza, quando sta per abbandonarsi tra le braccia del ragazzo, una voce giunge alle sue orecchie: "Ellen, sono qua."

Si gira di scatto, mentre Zayn continua a cercare di riportarla indietro. Ora ha smesso di opporsi, perché trova sua sorella in piedi, davanti a lei, il labbro inferiore che trema e gli occhi spalancati e lucidi. Ellen vorrebbe urlare ancora dal sollievo, e sente all'improvviso le gambe così deboli come gelatina che ringrazia ci sia Zayn a tenerla, perché altrimenti sarebbe caduta. Ma non le sarebbe importato comunque, se ci pensa.

Asia le si avvicina, "la mamma? E' con te, vero?"

Ellen scuote la testa, mentre le lacrime ritornano a spingere nei suoi occhi. Il piccolo barlume di felicità e speranza che aveva provato prima scompare di nuovo. Pensava che sua madre fosse con sua sorella. Ma d'altronde, sua madre può (poteva) a malapena muoversi, non sarebbe potuta essere con lei.

Inizia a piangere, un singhiozzo le scappa dalle labbra ma c'è troppo fracasso per far si che Zayn senta, troppo concentrato a trascinarla su per il dirupo, lontano dalle fiamme. Sua sorella li sta seguendo, e la blocca prima che possa ricominciare a urlare. "Ellen, ci sono io qua con te, okay? Ricordati che ci sarò sempre, non dare ascolto a quelli che diranno il contrario."

Aggrotta le sopracciglia, non capendo le sue parole. "Cosa vuoi dire? Chi dovrebbe dire che non ci sei?"

"Cosa?" Dice Zayn, ma Ellen lo ignora.

Asia fa un sorrisetto malinconico, "te lo diranno molte persone, ma tu non credere a niente di quello che ti diranno."

E a questo punto, Ellen non sa cosa pensare, continua a non capire le parole della sorella. All'improvviso, si ricorda di Harry, che stava andando da sua sorella dentro quella maledetta casa.

"Harry?" Chiede con la voce tremante.

"Anche lui sta bene, non ti preoccupare. Saremo sempre qui con te."

Ellen vorrebbe continuare a chiedere spiegazioni, ma viene bloccata di nuovo da un'altra voce - la voce di Zayn - che si aggiunge di nuovo alla conversazione. Fa in tempo a vedere sua sorella mettersi un dito sulle labbra, in un gesto che vuole dire di fare silenzio, di stare zitta, prima che scompaia, ed Ellen non sa cosa voglia dire. Almeno, non lo sa adesso. Ma lo capirà ben presto.

"Ellen, con chi stai parlando?"

***

{Spero di avervi incuriosite, anche se non si capisce molto da questi primi capitoli, ma vi assicuro che più avanti acquisterà più senso :) come ho già detto, è una storia breve, quindi i capitoli saranno più corti, ma l'ho inserita nel genere mistery/thriller. Spero davvero che vi piaccia; mi raccomando di votare e commentare, se volete che la storia continui. Per me significherebbe moltissimo.

Ci vediamo al prossimo capitolo :)}

Insidious  [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora