Mi chiamo Olivia, ho 13 anni e ho la pelle scura.
Sono diversa dalle compagne a scuola ma conosco altre ragazze nere.
Noi siamo diverse, non migliori, nè peggiori.
Diverse.
Per esempio alle bambine bianche viene insegnato il numero di telefono dei genitori a memoria, in caso si perdessero.
A noi viene insegnato che se ci ferma la polizia dobbiamo far vedere le mani e dire "sono Olivia, ho 13 anni e non ho con me niente di pericoloso".
Poi ci viene detto che se loro ci trattano male noi non dobbiamo difenderci, non dobbiamo chiedere spiegazioni, anche se lo fanno senza motivo, sennò è peggio.
Pochi giorni fa peró è successa una cosa:
"Non riesco a respirare"
"La gola mi fa male, lo stomaco mi fa male, mi fa male tutto"
Non riesco a pensare ad altro.
"Così lo ucciderete" le persone gridavano questo.
Mi chiedo con quale forza quel poliziotto abbia continuato a schiacciare a terra quell'uomo.
Mi chiedo perché il suo corpo non ha ceduto quando si è reso conto che quel nero stava morendo, mentre chiedeva riposo da dolori insopportabili.
Perché ha continuato? Perché ci odiano così tanto?
Quando lo dico a qualcuno mi dicono che non è vero, che un tempo era così ma adesso abbiamo gli stessi diritti dei bianchi.
Però nessuna delle mie amiche ha mai dovuto far vedere le mani.
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Niente paura! (Sono solo pensieri)
PoezjaNon la definirei una raccolta di poesie, più che altro un groviglio di pensieri impigliati in mille parole non dette.