𝔰𝔢𝔫𝔱𝔦𝔪𝔢𝔫𝔱𝔬 𝔦𝔫𝔫𝔬𝔪𝔦𝔫𝔞𝔱𝔬 𝔢 𝔰𝔢𝔫𝔷𝔞 𝔠𝔬𝔩𝔬𝔯𝔢
Pechino, ore 17.30
Camminavana per le strade di Pechino una giovane ragazza. Era bionda ed aveva gli occhi neri come il carbone. Un sorriso innocente e spensierato di chi non aveva vissuto la vita fino in fondo, le risplendeva il volto.
Un sorriso così vero durante una veloce telefonata alla fine di quella lunga e stancante giornata.
Un sorriso che poteva essere attribuito solamente a coloro che non avevano mai visto la crudeltà di questo mondo.
Crudeltà che erano in ogni dove ma che nessuno poteva vedere.
Il sole risplendeva in alto nel cielo e metteva in luce i volti di chi passava su quella via.
Illuminava i volti di chi era felice e di chi era nervoso.
Illuminava i visi degli innocenti e dei malviventi.
Illuminava il volto anche di quel barbone seduto sul marciapiede dal quale tutti si allontanavano pur non conoscendo la sua storia.
In quella via c'era anche un bambino al quale tutti esclamavano:"che carino!". Ma nessuno sapeva che quel volto innocente era frutto della finzione, di un sogno della vita perfetta.
Ecco anche un ragazzo dai capelli biondo cenere e leggermente lunghi. Lui non sorrideva, non era nemmeno triste e nemmeno nervoso. Lui camminava avanti immerso nei suoi pensieri. E chi lo guardava non poteva capire a cosa stesse pensando.
Magari era il suo sogno o forse era più un desiderio. Era tormentato ma il suo viso era sereno, quasi privo di emozione. I raggi del sole lo toccavano ma lui rimaneva cupo.
Nella folla si nascondeva anche una giovane futura madre che tratteneva le lacrime e lottava per tenere il suo piccolo mentre chiunque diceva tra sé e sé che non fosse ancora pronta.
Sulla grande strada invece, passava a gran velocità una macchina sportiva. Trasportava un uomo ben vestito e con lo sguardo di ghiaccio di chi non aveva pietà per nessuno, di chi non aveva vissuto nel nome del amore.
Ma infondo nessuno aveva mai conosciuto il vero nome dell'amore, perché esso un nome non lo ha.
E questo sentimento innominato e senza colore può sbocciare ovunque, anche dove non arriva il sole, in un luogo improbabile oppure sulle scale di una piazza.
Può bastare un solo sguardo o ci si può conoscere da una vita, può durare un secondo o per sempre.
Non ci sono regole, l'amore ti dà tutto ma in cambio non ti chiede niente.
Si può amare per sbaglio o contro la tua volontà ma non puoi fare niente perché non si può comandare al cuore.
Ma infondo, anche il più freddo degli sguardi, può essere una maschera per nascondere l'amore verso una dolce bimba dai capelli ricci che mai potrà avere.
E quel uomo con in un completo nero non diceva una parola mentre osservava dall'auto un parco pieno di sorrisi. Il suo sguardo non era più freddo ma pieno di tristezza. Ed i suoi occhi di ghiaccio avevano preso il colore limpido del cielo.
Ecco adesso la maschera crolla.
Le maschere di tutti cadono prima o poi.
Il barbone inizierà a raccontare la sua storia.
Il bambino inizierà a piangere.
Il ragazzo si sarebbe liberato dai suoi tormenti.
La madre affronterà le sue paure.
L'uomo proverà compassione.
E quel sorriso. Quel sorriso sul volto quella giovane ragazza sparirà.
Sarà la paura, o forse l'amore, o forse saranno entrambe perché amare fa paura. Forse però, fa più paura chi si ama.
Ma per adesso questo non interessava alla giovane perché la sua era una vita perfetta in un mondo contorto.
Come ogni giorno faceva la stessa strada per tornare a casa e, come ogni giorno, non guardava nessuno in viso. E chiunque guardasse le sembrava perfetto. Ma era tutto merito della sua visione del mondo.
Eccola allora che cammina.
Cammina a passo veloce ma improvvisamente si ferma e si abbassa all'altezza di quel uomo seduto sul marciapiede.
Lo guarda per qualche secondo negli occhi. Secondi che sembravano infiniti ed uno sguardo che penetrava nell'anima.
In quei pochi istanti lei capì molte cose. Non poteva vedere la sua storia ma poteva vedere la sua bontà.
Ed era strano da percepire con un solo sguardo. Era quasi surreale.
Ma infondo cosa importa se la cosa era reale oppure no in questo posto che è un continuo teatro con bravi attori.
A quel punto lei chiuse il telefono ed aprì la sua borsa. Prese una bella cifra di denaro e glielo diede in mano.
Quel uomo la guardava. Non diceva nulla ma semplicemente osservava. E come poter dire qualcosa in quel momento. Fra tutte quelle persone nessuno si era fermato. Chissà perché proprio lei? Era per compassione?
No, non era compassione, era la visione del mondo perfetto. E solo chi aveva quest' idea poteva capire perché lo avesse fatto.
Ed ecco che si alzò e ritornò nuovamente a camminare verso casa di nuovo con il sorriso.
Il suo telefono squillò. Era il suo ragazzo a chiamarla.
Era innamorata follemente di lui. Sempre se quel estremo affetto poteva definirsi amore.
Si scambiavano parole dolci, parlavano del loro futuro e ridevano per qualunque cosa.
La coppia che tutti desideravano essere. Lui incarnava il suo ragazzo dei sogni. Era alto, aveva i capelli neri ed una voce bellissima.
La loro conversazione durò poco. Ed in quel poco tempo lei giunse a casa.
Proprio in quel momento arrivò anche qualcun'altro.
Colui aveva un'espressione solare su un viso particolare ed i suoi capelli erano di un biondo cenere meraviglioso e scendevano leggermente dietro lungo il collo.~•~
ℑ𝔫 𝔮𝔲𝔢𝔰𝔱𝔬 𝔱𝔢𝔞𝔱𝔯𝔬 𝔩𝔞 𝔯𝔢𝔠𝔦𝔱𝔞𝔷𝔦𝔬𝔫𝔢 𝔡𝔢𝔳𝔢 𝔢𝔰𝔰𝔢𝔯𝔢 𝔭𝔢𝔯𝔣𝔢𝔱𝔱𝔞
Camminava per le strade di Pechino un giovane ragazzo. Sul suo viso era dipinta un' espressione di tristezza. Anzi no, non era tristezza. Era disperazione di chi aveva visto ogni lato di questo mondo imperfetto.
La disperazione e l'odio di chi aveva visto la perfezione sparire il qualche secondo.
Tutto il suo mondo era crollato improvvisamente ed anche il quella giornata così luminosa e soleggiata, sembrava esserci la più terribile delle tempeste.
E tutti quei volti illuminati dal sole sembravano comunque in ombra.
Anche quel uomo seduto sul marciapiede sembrava adesso sorridere con il denaro in mano. E chi diceva che il denaro non faceva la felicità mentiva. Ma anche dietro quel sorriso c'era un minimo di infelicità perché quei soldi sarebbero volati via.
Da quelle parti c'era anche un bambino sorridente. E più lo guardava e più riusciva a capire che c'era un po di lui dentro il piccolo.
Quel sorriso mascherava gli orrori che era stato costretto a vedere.
Ma non era l'unico a sorridere. C'era anche una ragazza. Lei camminava e sorrideva.
Viveva in un mondo tutto suo pensando che la vita fosse perfetta. Ma prima o poi avrebbe dovuto aprire gli occhi e vedere l'odio di questo posto. E quando lo farà sentirà dolore.
Ecco anche una giovane futura madre che tratteneva le lacrime. Era però inconsapevole che non sarebbe stato tutto rosa e fiori dopo la nascita ma avrebbe dovuto continuare a lottare.
Sulla grande strada passava invece una macchina sportiva.
In essa c'era un uomo che indossava un'elegante abito nero. Aveva uno sguardo di ghiaccio. Lo stesso sguardo di chi ha fatto del male e poi ha visto l'unico amore della sua vita andare via. Ed ecco che quel amore si è trasformato in odio.
E l'odio poteva portare da molte parti.Tutto questo mondo era solo un grande teatro. Ed in questo teatro la recitazione doveva essere perfetta.
Tutti indossavano una maschera. Nessuno conosce davvero nessuno. Ed ecco che che le due visioni differenti del mondo si trovano faccia a faccia.
-ciao, ti posso aiutare?- disse la ragazza in modo gentile.
-si, abita quì Sanho?-
-certo, è mio fratello maggiore.-
-davvero? Non mi aveva parlato di te. Comunque, permettimi di presentarmi, sono Hongjoong-
-piacere, io mi chiamo Hani-
Ecco a quel punto tutte le tessere del grande dominio perfettamente ordinate. Sembrava che tutto fosse forte abbastanza per resistere ma quando tutto inizierà a cadere sarà silenzioso.
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~𝕰𝖋𝖋𝖊𝖙𝖙𝖔 𝕯𝖔𝖒𝖎𝖓𝖔~
FanfictionLa vita di Hani era normale. Aveva terminato il quarto anno di liceo, possedeva una famiglia meravigliosa ed unita e gli amici non le mancavano. Era tutto perfetto finché un giorno ci fu lo strano e misterioso omicidio di suo fratello. Improvvisame...