Ieri ho
posato le mie mani sul mio volto
invertite.
Sembrava che qualcun altro
mi stesse dolcemente toccando
ed io docile
tale una tenera pecorella
godevo di quel contatto
tanto strano quanto
disperato.
Nelle mie mani
sentivo te;
la tua presenza
aleggiava nell’aria e
appesantiva l’atmosfera.
Io lo so,
tu sei sempre al mio fianco.
Segui ogni mio passo
metodicamente
minuziosamente
senza mai perderne uno.
Talvolta mi precedi
arrivi prima di me
ed accade sempre il disastro.
Non è divertente,
sai?
Forse a te piace
cogliermi di sorpresa,
ma a me non fa mai
ridere.
Anzi, quello
non lo faccio oramai da tempo.
Se mai dovessi toccarmi
il volto
come io stessa feci
sul mio corpo,
te lo chiedo per favore
fallo piano.
Non vorrei che
tutto l’ardore che contieni
nella macchia oscura della tua anima
si riversasse nelle mie membra
scomponendomi lentamente.
Non vorrei
sentire le mie carni languide
fremere sotto le tue lunghe dita
affusolate
e pungenti.
Non vorrei sprofondare
tra le tue braccia,
cadendo definitivamente
dal mio stesso oblio.
Perchè io
debole come sono
scappo da te ogni giorno.
I miei occhi azzurri
che ancora soffrono
si chiudono in tua presenza,
spaventati.
Non voglio vederti più,
o forse desidero
così tanto
posare il mio sguardo
sul tuo lurido corpo
informe
ancora una volta
tanto da saper poi
delineare con precisione
la tua figura
su carta bianca
come me
con inchiostro nero,
come te.
Dal tuo dito ho subito capito
che tipo fossi.
Sempre nei pensieri di tutti,
nella mente di chiunque,
ma mai nella bocca di nessuno.
La gente non parla di te.
Sei un tabù
con gambe e piedi.
Una grande croce su una parola
maledetta
e potente
che nessuno vuole mai
e poi mai
sperimentare.
Ti nascondi nelle profondità
del mio inconscio
ti insinui nei miei più dolci
sogni
e ne mangi
ne sbrani
ogni pagina
fino a saziarti
completamente.
A volte mi domando
se ti diverti
a rubarmi la felicità.
Sei un essere viscido
e meschino,
amico di nessuno,
arcinemico di tutti.
Non ti piace che si parli di te,
eppure io tengo questo diario.
Voglio esorcizzarti
dalla mia mente
dal mio corpo.
Perchè io non sono tua.
E tu non sei mio.
E mai ciò accadrà.
Te lo posso giurare,
te lo giuro sui miei occhi
quei preziosi
pezzi da esposizione
posti sopra al caminetto
scoppiettante
come il mio desiderio
di espellerti
da questa magione.
So che
tu li desideri
davvero tanto.
Ma la luce
la chiarezza
ti è nemica.
Non avrai nulla da me.