Oggi
sono riuscita a sfuggirti
per qualche ora.
È stato
liberatorio
come un profondo respiro
dopo essere arrivato
a forza di bracciate
sino alle rosse boe.
Oggi
sono riuscita a sfuggirti
per qualche istante,
mentre
avvolta nel mio vestito preferito
ho sfilato
per i portici della mia città.
Mentre
con i piedi fasciati
da sobri tacchi,
rivestiti di una miriade
di catenelle,
ho sfrecciato
sorridente
per la strada
sotto la pioggia
fredda
sporca
viva.
Il mio volto
bagnato
il trucco
colato
i vestiti
zuppi;
oggi ho deciso di essere
il ritratto della felicità.
Ho camminato
per chilometri
avanti ed indietro
un po'
sotto la pioggia,
un po'
sotto ai portici.
Potevo sentire
il mio debole cuore
rivoltarmisi nel petto.
Potevo sentire
il mio debole cuore
fare le capriole
dalla gioia
che i miei capelli bagnati
mi trasmettevano
ricadendo sul mio volto
che soffriva
con felicità
sorridendo così intensamente.
Prendo respiri profondi
mi stringo le mani al petto
mi scompiglio i capelli
al vento fresco
che mi taglia il volto.
Mi stendo sul prato,
fregandomene
di quanto zuppa ne sarei uscita,
e chiudo
sigillo
gli occhi
per qualche lungo minuto
fisso l’oscurità
delle mie palpebre
intravedendo soltanto
gli scatti luminosi
vigorosi
di fulmini e saette
lanciate
dal grande dio
Zeus.
Nelle mie orecchie
suonano
i tuoni
potenti
che ritmici
si abbattono
uno dopo l’altro
nei paraggi
danzano
insieme alle saette
ai lampi
ai fulmini.
Nel cielo si staglia
l’ennesima scia luminosa
mentre mi strofino gli occhi
improvvisamente pieni di lacrime
che
calde e vive
colano lungo le mie gote.
Perché piango sempre?
Tu me lo sai dire?
Non so ancora
se quelle fossero lacrime di gioia
o meno.
A dirla tutta
vedendo le limpide gocce
ricadere sulle mie dita
mischiandosi alla pioggia
e creando poesia
pura
non pensai a nulla
la mia testa attraversata
da un vuoto cosmico.
Non sono riuscita a provare
nulla,
non capivo perché stessi piangendo
nemmeno perché
improvvisamente
non sentissi più il freddo
della pioggia
che ancora ricadeva
sulle mie spalle
impigliandosi tra i miei
lunghi capelli biondi.
Mi sono sentita
una scatola
vuota da qualsiasi emozione
sentimento
sensazione.
Una scatola di un vuoto
intensamente denso
tanto da farmi provare
un forte senso di nausea
che mi scuoteva da testa a piedi.
Dunque mi sono seduta
a terra
sul suolo bagnato
ed ho respirato
profondamente.
Sono veramente io?
Per un attimo mi è quasi parso
di non essere parte del mio corpo
di non appartenere più ad esso
o di non esservi mai appartenuta
veramente.Ma ora dimmi
ero sensuale mentre
giocavo sotto la pioggia
zuppa da un'estremità all'altra?
Perché io lo so,
Tu mi stavi osservando.