3 - invasione.

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Talvolta
la notte
non riesco a dormire.
Pur coricandomi
molto tardi
resto sveglia
a contare le stelle
e giocare con le nuvole.
In quei momenti capita
che i miei pensieri
gravitino liberi,
arrivando persino
a Te.
Io non vorrei.
Pervadi la mia mente
con la tua essenza
inebriante,
dannata.
Non la sopporto,
non mi lascia respirare
adeguatamente.
Ed ecco che mi giro su un fianco,
le mie ossa che strisciano al suolo,
e mi distendo
provando a divagare
per rilassarmi.
Ma non c’è ragion che tenga.
Possiedi la mia mente
come nessun altro al mondo
ha mai fatto.
Ho la sensazione che tu
ti diverta molto
a giocare con me
come se fossi la tua bambolina.
Ormai è già mezzanotte,
e ancora penso a Te.
Hai intenzione di
tormentarmi
tanto a lungo?
Questo gioco sta
perdendo il suo fascino
ogni giorno di più.
Non dovevo divertirmi anche io?
Allora perchè sto sempre
così dannatamente
male?
Soffoco il mio volto tra i cuscini;
00:00
e ancora non mi abbandoni.
Sembra un infinito
gioco di scacchi,
dove io sono il re
in posizione di stallo
e tu l’avversario
che si svaga
tenendomi in scacco
a tempi alterni
come se volesse seguire
un’anomala
melodia.
Come quella del mio cuore
in questo momento
attutita dalle lenzuola
sembra di voler annegare
scomparire
silenziosamente
in un lago
di mera
tristezza.
Porto una mano
tremante
al petto;
lo sento battere
tranquillo
rilassato
pacifico.
Ma lento
Come se si stesse sforzando
per tenermi in vita.
Come se si stesse portando al limite
ogni minuto che passa
per lasciarmi prendere
dei respiri profondi.
Nonostante questo
ancora non riesco a distendere i nervi
tesi
e godermi il meritato
riposo.
Ancora assedi
la mia stremata mente
in un’eterna
e macabra
danza
stringi le mie mani
tra le tue
e su, sempre più su
mi fai fluttuare
lentamente
nell’oblio.
Silenziosamente
sprofondiamo
nelle viscere della Terra
tenendoci per mano
come due condannati
due
anime gemelle
ci stringiamo l’uno all’altro.
Una pallottola nel fianco
mi colpisce
mirevolmente.
Mi accascio
nell’incavo del tuo collo
oscuro ed ossuto.
Ancora non riesco
a mettere a fuoco il tuo volto.
Per me sei un’enorme
chiazza
nera.
E giù, ancora più giù
in un’infinita discesa
guidi amorevolmente
i miei passi
sul ritmo di una lenta canzone
che risuona periodicamente
nella mia mente.
Accarezzi le mie gote
arrossate
e mi sussurri dolci parole
ma ciò che percepisco
è rabbia
repressa
aggressività
accumulata
e
astio
accantonato
in tempi poco
sospetti.
Io
non mi fido
di Te.

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