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La partita è finita 2-1 per loro, la squadra di calcio della Don Bosco è una fra le peggiori di tutto lo Stato e guardando chi ne fa parte non mi stupisco...
Mi alzo, ma prima che possa andarmene mi ferma il professor Garcia per chiedermi di riportare gentilmente i palloni. Accetto, non avendo altre opzioni e lascio tutto ciò che è mio a Blake.
Afferro il sacco e lo trascino fino a dentro la scuola, arrivata davanti alla porta dello sgabuzzino la apro con la chiave che mi ha dato il professore e appoggio il ferma porta per non rimanere bloccata dentro anche questa volta.

La porta striscia sul pavimento e sbatte rumorosamente chiudendosi. Faccio un salto dallo spavento, mi giro e vedo Mattia con il suo solito ghigno.

"Cazzarola che spavento!" esclamo prendendo un respiro profondo. "Perché di nuovo qui?" chiedo.

"Non lo so, m'ispirava..." dice lui facendo un passo avanti verso di me.

"Cosa t'ispirava di preciso? Non c'è niente di speciale in questo... sgabuzzino marcio!" esclamo calciando la rete da pallavolo che usiamo occasionalmente.

"Hai sbagliato domanda, chi mi ispirava si addice di più." mi corregge avvicinandosi sempre di più.

"Ancora? Ormoni sparati a mille?" scherzo ridacchiando.

"Come ti è sembrata la festa di sabato scorso?" mi domanda mettendosi a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
Aspetta una decina di secondi e si abbassa al mio collo iniziando a farci sopra dei respiri profondi, cautamente ci avvicina pure la bocca e con la lingua fa una linea immaginaria che arriva fino alla mia guancia.

"Carina... c'era tanto alcool" rispondo al suo quesito allontanandolo con una mano sul petto.
Con una mossa veloce aggrappa le mie guance e mi bacia dolcemente facendo toccare i nostri nasi. Lecca esternamente le mie labbra e io apro la bocca per far unire le nostre lingue e rendere tutto più intenso.
Mi stacco, rifletto un attimo, sorrido e gli dico "Non così velocemente, mi dispiace"

"E se potessi sistemare tutto? Mercoledì sera, io e te da qualche parte, decidi tu" propone mordendosi il labbro inferiore.

"Facciamo una cosa... c'è un ristorante che preferisco più di tutti, è un ristorante messicano, trovalo e se mercoledì mi ci poterai accetterò la cena, altrimenti ti pianterò lì" lo sfido. A Totowa non ci sono tanti ristoranti messicani, saranno quattro in tutto, quindi per lui non sarà difficile trovarlo. 

"E a quella cena mi ricambierai il bacio?" chiede.

"Vedremo come andrà..." lo lascio sulle spine.
"Ora come usciamo?" cambio argomento.

"C'è... c'è Kairi fuori" mi informa grattandosi la nuca.
"Kai! Apri" urla abbassando la testa.

Prima di uscire completamente lo saluto con le dita e afferro le chiavi per riportarle dal professore, che mi stava aspettando.

"Non dire che non ti sia piaciuto!" sento sbraitare con l'eco che rimbomba per il corridoio. Sorrido alla sua frase e continuo a camminare.

"Adams, ce ne hai messo di tempo!" esclama il prof Garcia.

"Mi dispiace" mi scuso velocemente, lascio la chiave fra le sue mani e prendo le mie cose da dove le avevo appoggiate vicino a Blake.

"Che hai? Perché sorridi?" mi chiede lui seguendomi.
Forse sto sorridendo un po' troppo; ma quella conversazione, il bacio, la tensione, gli sguardi... tutto perfetto. Giurerei di non essermi mai sentita così, per la prima volta dopo tanto tempo sento le farfalle nello stomaco solo a pensare a qualcuno.

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