Capitolo 56)

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PARLA JUNGKOOK

appena scesi dall'aereo presi il mio cellulare è chiamai mia suocera, cioè la madre di Giulia per sapere dove sarei dovuto andare, purtroppo l'Italia non la conosco.

Ormai sono le 7 di sera, mia cognata mi diede l'indirizzo, avrei dovuto prendere il treno ed arrivare al punto prestabilito tra 6 ore, arriverò a notte fonda ma lei si rese subito disponibile ad accogliermi.

Pochi kilometri ci dividono, il dolore che prova per la nostra perdita l'ha portata a scappare, ma io la aiuterò a superare la cosa

Le ore sembrano non passare, il sole ormai è tramontato, è tutto buio, ci sono delle piccole stelle, ma sono per la maggior parte coperte da nuvole.

In lontananza ci sono dei ammassi di nuvole scuri, si vedono dei lampi e dei fulmini scendere, un forte temporale è in arrivo.

Cominciano a scendere delle
Gocce di pioggia fino a quando la pioggia si fa molto intensa, il rumore di essa impedisce di sentire le persone parlare sul treno.

Passarono due ore ed arrivai finalmente a destinazione, è 1 del mattino, la pioggia sì fa sempre più forte, dovrò fare un pezzo a midi con la valigia ma sono senza ombrello quindi comincio a correre.

Correre è stato inutile, neanche un secondo sotto la pioggia che ero già zuppo.
Corsi per 10 minuti, faceva molto freddo per via dei miei vestiti zuppi, ma arrivai difronte alla casa e suonai il campanello.

Mia cognata mi venne ad aprire

MAMMA G: caro che bello vederti, sei tutto zuppo, è meglio che ti metti qualcosa di asciutto, su presto entra o ti ammalerai

Entrai in casa, non potevo aspettare dovevo vederla, quindi salii le scale cercando la sua stanza, trovai una porta socchiusa e la vidi, stava dormendo tranquilla, aveva il mascara colato sulle guance, deve avere pianto

Entrai nella stanza e le andai vicino

Mi è mancato averla al mio fianco

Senza di lei non posso vivere

Lo avresti mai pensato(jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora