Lo avresti mai pensato(jungkook)

capitolo 40)

Sentii un tonfo e mi girai di scatto  e vidi Martina, sdraiata a terra
Mi staccato da jungkook e da mio figlio e mi precipitai da lei, la scossi la chiamai per nome ma non mi rispondeva, io e Tae cercavamo di svegliarla ma non ci riuscivamo.

Tae era sul punto di piangere, così preso il mio telefono è chiamai una ambulanza.

Non la avrei mai abbandonata, lei è  la mia migliore amica è  lo è  sempre stata, siamo come sorelle e verdera soffrire mi stringe il cuore.

Due minuti dopo sentiamo le sirebe dell'ambulanza,  Non andò ad aprire la porta e dei paramedici entrarono in casa.
La caricarono sulla barella e Tae andò con lei

GIULIA:ragazzi voi restate qui andiamo io e jungkook, prendetevi cura di cooky

NAM: ok facci sapere come sta

GIULIA:  ok

Io e jungkook uscimmo uscimmo uscii di casa e andammo verso la macchina per poi partire il più velocemente possibile
Appena arrivano entrammo entrambi e chiedono dove si trovasse

GIULIA: Salve stiamo cercando kim Martina

Infermira: si stanza 471

JK: Grazie mille

Corsimo verso quella stanza e trovammo Tae al di fuori di quella stanza

JK:  Tae come sta?

TAE: sta bene, ora sta riposando, hanno detto che domani potrà tornare a casa

GIULIA: che sollievo,so felice che stia bene, ma cosa ha scatenato in lei questo?

TAE: Be è  già di un cambio ormonale, temporaneo, causato da un cambiamento nel suo corpo

Jk: no ho capito niente

GIULIA: allora amore è  stato causato da un cambio ormonale giusto?

TAE:  Si esatto

Jk: AH ok

GIULIA:  Ma cos'a è  cambiato in lei ?

TAE: ne posso dire che il piccolo Cooky avrà un cuginetto

GIULIA; Aspetta un  secondo, è incinta !! Tae diventerai papà!

Jk:  congratulazioni! 

Lo abbracciammo entusiasti, ma io volevo parlare con martina, dalla sua stanza uscii una dottoressa dicendoci che si era svegliata e che potevamo entrare e corsi dentro andando la lei

GIULIA: Martina sono così felice per voi
La abbracciai e lei fece lo stesso

MARTINA: Si anche io lo desideravo tanto questo momento

Come delle sceme scoppiammo a piangere entrambe