"Ehi, Ckanzie." disse Wendle, con il suo sguardo che passava da i miei capelli alla scollatura del vestito. Sulla sua faccia comparve un sorriso maligno e perverso nello stesso momento.
Ryan Wendle, il ragazzo più presuntuoso di tutta la Treasly HIGHT School, e per giunta anche popolare.
Dov'eravamo? A si. Questo... coso, mi ha chiamata Ckanzie. Solo gli amici mi chiamano Ckanzie, e di sicuro noi due non lo siamo. Un ragazzo come lui non può avere nulla a che fare con una nerd sfigara senza sentimenti come me. Questa è la mia definizione a scuola. Esatto, tutti mi definiscono in questo modo, apparte Monica, ovviamente.
"Ciao, Wendle." dissi portandomi le braccia al petto e incarcando un sopracciglio per la sorpresa. "Andiamo, tesoro. Puoi chiamarmi Ryan." mi spiegò, imbronciato a causa della mia risposta. Be'? Cosa si aspettava? "Non ci penso nemmeno." dissi semplicemente. "E non chiamarmi Ckanzie, o... tesoro." continuai, pronunciando quell'ultima parola con disgusto, per fargli capire che mi ha disgustato, lui e quella parola rivolta verso di me. Ma soprattutto lui. "E come mai?" chiese facendo finta di niente. In tutta risposta alzai un sopracciglio, facendogli abbozzare un sorriso.
Mi girai dandogli le spalle, per poi bussare alla grande porta di fronte a me. Non sentì nessuna risposta, così entrai e vidi qualcosa di assolutamente inaspettato: un ragazzo. Credo che abbia all'incirca la mia età, o un anno in più. Aveva una leggera barba estesa su tutto il mento, dei folti capelli mossi color biondo scuro, occhi visibilmente azzurri, così luminosi che credo che siano loro ad illuminare la stanza, ed infine, petto nudo. Non mi provocò nessuna avvampata, anzi, uno sguardo cupo e senza emozioni, come sempre. Ma oltre a questo, sentì una mano grande e fredda estendersi sul mio viso, precisamente su i miei occhi, come se qualcuno non volesse che mi godessi lo spettacolo.
Non feci niente per scostare quel soggetto sconosciuto e la sua mano gelida, ma lasciai fare: non mi andava di continuare a contemplare un tipo a petto nudo. E se non mi faceva nessun effetto - come sempre, dal tronde -, ancora peggio.
Quando la mano del soggetto sconosciuto si scostò dai miei occhi, sbarrai gli occhi: Wendle era di fronte a me con uno sguardo atroce. Aveva le braccia incrociate al petto ed era rosso dalla rabbia. Non capì subito il perchè di quella sua reazione, ma non mi interessava, sinceramente.
Sarà che gli piaccio.
Ne dubito, ma anche se fosse, non ricambierei mai. Non mi metterei mai con un ragazzo privo di intelligenza. E questo era quello che pianificavo da quando ero una ragazzina, e non avevo intenzione di cambiare idea. Assolutamente no. Non avrei lasciato che un ragazzo che non sapesse svolgere le equazioni si prendesse la responsabilità di non ferirmi, o anche di restare con me per la maggior parte della mia vita, sempre se non fosse successo nulla, cosa assolutamente scontata. Non avrei lasciato che nulla di tutto questo sarebbe accaduto. E nessuno, ma dico nessuno, sarebbe riuscito a farmi cambiare idea. Nessuno.
"Cosa ti è saltato in mente, Make?" chiese Wendle facendomi arrabbiare e annoiare ancora di più di quanto lo ero già. Insomma, io sarei venuta qua per un colloquio, e non per un interrogatorio. E vorrei anche capire perchè nell'ufficio c'era un ragazzo di 17 anni, invece che un vecchio privo di esperienza sessuale. Sarei stata felice se sarebbe stato il ragazzo dal petto impeccabile come mio capo, ma ne dubito fortemente.
A interrompere i miei pensieri privi di alcun senso, era Wendle che mi scosse la sua mano davanti agli occhi, e come per magia, mi risvegliai dal "coma causato da pensieri assolutamente inutili". Lo guardai negli occhi color cielo e mi persi per un istante, ma mi ripresi subito quando si avvicinò con sguardo minaccioso verso di me. "Make? Ti ho fatto una domanda." disse avvicinandosi pericolosamente. Lo allontanai portando le mie mani al suo petto, ma con scarsi risultati: Wendle era sempre sul suo posto, non si mosse nemmeno un millimetro, e questo era davvero negativo per le mie abilità in sport. Molto triste, direi.
"Non so di cosa tu stia parlando." ammisi con sincerità guardando altrove. "Vuoi dirmi che quello che hai visto non ti è piaciuto?" chiese con tono ironico. "Non posso negare che sia un bello spettacolo." dissi ghignando malignamente per far sì che si infastidisse. Non so bene il perchè, ma mi piace farlo arrabbiare. Non ci avevo mai parlato prima, quindi non saprei bene il perchè della sua reazione. "Makeckanzie, smettila. Perchè l'hai fatto?" disse con tono stranamente sincero. "E cosa avrei fatto io? Sono venuta qua per un colloquio, e non per rispondere al tuo interrogatorio." mi guardò con sguardo atroce, per poi avvicinarsi sempre di più a me. "Sentimi bene, sfigata. Sarai pure sexy e tutto, ma rimani comunque una nerd, e qui sono io che comando, perciò vedi di obbedire." obbedire? Ma dove ci troviamo? In una storia Daddy? Mi sembra tutto così dannatamente stupido. Non starò agli ordini di qualcuno che conosco a mala pena. "Tesoro, non so se ci siamo capiti, ma tu non comandi proprio un bel niente, e anche se fosse, non siamo alla Treasly, perciò vedi di abbassare la cresta." e con questo lo inzittì.
Oh si, hai capito bene Wendle.
Mi girai per controllare se in ufficio ci fosse ancora quel tipo senza maglia. Ma io dico, ma perchè i ragazzi sono sempre ostinati a togliersi la maglia e stare così per almeno un secolo. Mah. Io bo'.
***
Appena aperta quella maniglia mi accorsi subito che quello era il capo, siccome un vecchio rimbambito mi è apparso davanti sorridendomi come un nonno appena torna dal bosco con un cesto pieno di lamponi.
Quanto sono poetica.
Dopo il colloquio - tra l'altro è anche andato benissimo - sono subito ritornata a casa a farmi una doccia.
Ora sono sul letto a cazzeggiare su Instagram, lo so, non ho un comportamento da nerd o sfigata o quello che dice Wendle e tutto il resto della scuola, ma solo perchè sono brava a scuola e tutto il resto, non vuol dire che io non me la spassi, non è così?
Monica mi ha lasciato un messaggio dove mi diceva che non sarebbe tornata prima di domani mattina, non ha voluto spiegarmi bene il perchè, ma mi ha detto che quando sarebbe tornata mi avrebbe spiegato tutto.
Controllo l'orario sul cellulare.Le 23:55.
Questa sera non ho fatto altro che ingozzarsi di patatine e di Risers.
Stavo per mettere Gossip Girl su Netflix, ma mi bloccai subito quando mi arrivò un messaggio.
"ciao."
(capitolo revisionato)
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Fatti Amare
ChickLit"So bene di aver sbagliato, so di essere un completo idiota. Ma perfavore lasciati amare, chiedo solo questo. Non chiedo di amarmi, questo sarebbe stupido e inutile. Ti chiedo solo di accettare il mio amore. Avrei dovuto consolarti quando stavi male...