Ckanzie!" disse quella voce alle mie spalle. Mi girai e vidi Ryan con il fiatone, e la prima cosa di cui mi accorsi era la nostra estrema vicinanza. Cercai di allontanarmi, ma subito dopo mi ricordai che ero letteralmente schiacciata all'armadietto. A quel mio gesto ghignò, notando la mia difficoltà nel allontanarmi da lui e dal suo corpo, anche quello, schiacciato col mio. Ma non si mosse di un millimetro.
Mi asciugai le poche lacrime in modo veloce e menefreghista, e poi abbozzai il sorriso più credibile che riuscì a fare. Non credo di averlo convinto. "Cosa?" dissi in modo un po' troppo schietto. Mi schiarì la voce e mi affrettai a spiegare o perlomeno chiedere scusa non lo so. "Scusami. Cosa vuoi?" mi corressi, ma mi accorsi che questa "correzione" era più sbagliata di quella precedente.
Non credo di poterci fare niente: ero schietta sono schietta e rimarrò schietta.
A vita.Ridacchiò sotto il mio sguardo attento, per poi ritornare stranamente serio. "Senti... non dare ascolto a Jake. É solo che..." lo incenerì con lo sguardo, senza dargli tempo per finire la sua frase. "Wilson é uno stronzo." dissi tutto d'un fiato, semplicemente. Sorrise scuotendo la testa alla mo' di: mi fai ridere tesoro, ma avrei voglia di spaccare la testa a qualcuno, e non so il perchè.
"Be'... si." disse guardandomi negli occhi sorridendo. "Ma non ti preoccupare, non garbarti di quello che pensa, a volte Jake é proprio bipolare." continuò poi. "A me non importa di quello che pensano gli altri." ammisi sinceramente, ed era la verità. Non mi é mai interessato di quello che pensano gli altri. Se mi accettano per quello che sono é bene, altrimenti pazienza. "Devo dire che questa é l'unica cosa che mi piace di te, Edwards." disse guardandomi negli occhi. "A me non piace niente di te, Wendle." dissi ridendo. Bha a me sono sempre stati antipatici quelli come lui: sicuri di sé, popolari e antipatici.
Quante volte avrò detto la parola antipatici non lo so, ma sono certa che Wendle lo sia. E solo perchè ora mi sta dicendo di non preoccuparmi e sinceramente é meno antipatico del solito, non vuol dire che lo sopporti ancora.
Ritornando a noi, alla mia affermazione Wendle mi guardò con un sopracciglio alzato, per poi ghignare e dire una cosa del tutto inaspettata: "Allora dovremmo prendere misure drastiche." soffio nel mio orecchio, con fare sensuale e sexy. Avvampai all'istante, e per levare quel rossore dalle mie gote mi strofinai le mani sulla faccia, con scarsi risultati: diventai ancora più rossa in viso, per aver strofinato con enfasi i palmi delle mani sulle guance.
Però anche io.. Ce' tutta convinta di togliere il rossore strofinando le mani sopra le guance. Quanto posso essere cogliona?
Vidi la faccia di Ryan farsi più sdolcinata e avvicinarsi sempre di più.
"O MIO DIO!" urlò.
Mi. Ha. Spaccato. I. Timpani.
"Ma cosa stracazzo ti urli?!" esclamai tappandomi le orecchie. "Sei così carina!" aggiunse poi. Ma io non ci credo. Mi ha praticamente fatto sanguinare le orecchie e questo pensa a quanto io possa essere carina? Senza parole. SONO SENZA PAROLE.
"E tu ti preoccupi di questo? Ma sei coglione o qualcos'altro?" chiesi sottolineando il fatto che lui é cogllione. "E poi scusa... cosa c'entra?" chiesi ormai sull'orlo di farmi venire una crisi nervosa. "Cosa c'entra? Anche solo carina mi fai venire un'erezione!" ok... non me lo aspettavo. Ero abbastanza sorpresa da questa sua esclamazione, così tanto da non crederci.Scossi la testa per poi dare luce ai miei pensieri: "Con tutto il rispetto, ma non credo che io ti faccia venire un'erezione. Poi solo per aver strofinato le mani sulle guance. Non credo proprio." scossi di nuovo in modo innocente il capo. "Ah no?" prese la mia mano -che ormai aveva raggiunto la borsa per prendere una merendina-, e la appoggiò sul cavallo dei suoi pantaloni. Sentì subito un qualcosa di gonfio.
Cazzo. In tutti sensi.
Avevo voglia di vedere come avrebbe reagito se avessi fatto qualcosa, così presi tutto il mio coraggio e accarezzai con un ghigno stampato in faccia il suo membro ormai gonfio e duro. Gemette con ormai gli occhi fuori dalle orbite, per la sorpresa. Tolsi la mano, sapendo che gli avrebbe creato fastidio, e sfruttai quel suo momento di debolezza per togliermi da quella posizione scomoda, e andare giù in palestra per l'ultima ora di scuola: ginnastica.
Non feci molto caso alla sua espressione ormai furiosa per la mia decisione di non continuare il "lavoro", così continuai a camminare lungo il corridoio e pronta a scendere le scale per andare in palestra.
(capitolo revisionato)
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Fatti Amare
ChickLit"So bene di aver sbagliato, so di essere un completo idiota. Ma perfavore lasciati amare, chiedo solo questo. Non chiedo di amarmi, questo sarebbe stupido e inutile. Ti chiedo solo di accettare il mio amore. Avrei dovuto consolarti quando stavi male...