𝔏𝔞 𝔠𝔞𝔫𝔷𝔬𝔫𝔢 𝔭𝔯𝔢𝔣𝔢𝔯𝔦𝔱𝔞 𝔡𝔦 𝔍𝔬𝔯𝔤𝔢

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Non perdemmo tempo. Seppur rimasti appesi a testa in giù, non appena Jorge varcò la soglia per andarsene, aspettammo che il rumore dei suoi passi divenisse lontano, che il rumore delle voci venisse percepito come ovattato e solamente allora spiegai agli altri la mia idea per poter scendere finalmente da lì.

Era fondamentale raggiungere la leva e la spinta di un singolo non sarebbe di certo bastata, dunque spiegai come Minho dovesse prendere uno slancio ottimale, per poi scaricare tutta la sua forza a Thomas che, dondolando già da sé, avrebbe dovuto dare infine una spinta ben assestata a Teresa, permettendole così di raggiungere la leva e permetterci, lentamente, di poter scendere e finalmente liberarci da quelle corde.

Dopo diversi tentativi, Teresa finalmente riuscì ad avere la spinta necessaria, principalmente grazie a Minho, che fu proprio lui a donarle quello slancio decisivo, che le permise non solo di raggiungere la leva, ma anche di liberarsi, avendo trovato il modo di abbassare quelle corde, per potersi finalmente liberare.

Riuscimmo a liberare solamente Thomas, prima che una potente e accecante luce dall'esterno ci raggiunse e al suo seguito, l'annuncio che la W.I.C.K.E.D., nonostante gli sforzi, ci aveva trovato. Sfruttammo il fatto che nessuno ancora aveva tentato di trovarci, o raggiungerci, quanto meno, dunque ci bastarono i successivi minuti, prima che fossimo nuovamente tutti liberi.

<< Venite, svelti! >>

Prima che potessimo raggiungere la soglia, l'uomo di qualche momento prima lo stesso che aveva raggiunto Jorge nel corso di quell'interrogatorio, si fece vivo, puntando contro di noi una pistola a canne lunghe.

<< Senti, non vogliamo problemi, vogliamo solo andare via da qui... >>

Nonostante le parole di Thomas, l'uomo continuava ad avanzare, sollevando ulteriormente il braccio, per mirare al meglio alle nostre teste.

<< Ah, davvero? >>

Accostò una radio alle labbra e con un sorriso agghiacciante, riprese a parlare.

<< Janson, li ho trovati, te li porto subito... Non spararci. >>

Nel chiudere poi il canale aperto, tornò a posare quella radio all'interno della ampia del pesante giaccone che indossava. Tentò di avvicinarsi, di intimidirci, ma se ci fu una cosa che in quel momento non facemmo, fu proprio avanzare, ma anzi, man mano che proseguiva, eseguivamo un passo dietro l'altro, nel tentativo di far intercorrere quanta più distanza tra di noi.

<<Forza, andiamo... >>

Rimanemmo fermi, immobili.

<<Vi ho detto, andiamo! >>

Fu in quel momento che Thomas scattò in avanti, deviando il colpo, avendogli afferrato il polso, ma non fu sufficiente e nel giro di qualche attimo mi trovai a dover reggere il ragazzo, prima che questo cadesse rovinosamente a terra. L'uomo, non compiaciuto del nostro tentativo, tornò a puntare la pistola contro di noi.

<< Piccolo Bastardo... >>

Un colpo di pistola ruppe quel frastuono con un rumore sordo. L'uomo cadde a terra e alle sue spalle comparve Brenda, con la canna della pistola ancora fumante e con il braccio destro teso in avanti. Lo abbassò solamente quando il corpo senza vita dell'uomo cadde a terra con un forte rumore.

<< Ok, andiamo... Coraggio, dobbiamo andare! >>

Ci scagliammo rapidamente dietro Brenda, incominciando così nuovamente una fuga verso il un territorio inesplorato. Improvvisamente, quel rumore di grida e di spari venne interrotto da una vecchia melodia dalle tonalità ovattate, che con dolcezza usciva al di fuori dei megafoni, disposti per tutto il perimetro del capannone. Ricordo ancora parte del suo testo e ammetto che, ogni tanto, la canticchio ancora, mi rilassa e soprattutto mi diverte, ma in quel momento non pensai a nient'altro, se non a quanto potesse essere fuori luogo.

<< Brenda... Sbrigatevi, c'è poco tempo! Andiamo! Andiamo! Andiamo! >>

Jorge ci venne incontro in tutta fretta, esortandoci con un gesto plateale della mano destra. Sulle spalle aveva uno zaino colmo di oggetti e solamente in quell'istante percepii di cosa si potesse trattare. Rapidamente l'uomo si mise a capo del nostro gruppetto, muovendosi rapidamente tra tre strutture, sino a giungere ad un'ampia finestra che, aperta con forza, rivelò una sola corda che dava verso delle macerie, completamente buie e che era sospesa a diversi metri d'altezza.

<< Stai scherzando, vero? >>

Frypan provò ad indietreggiare, ma rapidamente lo afferrare per un braccio, facendogli cenno di avvicinarsi, al contrario.

<< Piano B, heramo... Volete arrivare al Braccio Destro? Vi porterò da loro, mi dovete un favore. >>

Jorge prese così una fune spessa, di un grigio chiaro e, avvoltala in parte intorno al proprio avambraccio destro, indietreggiò di qualche passo, prima di slanciarsi in avanti, esortandoci a seguirlo con un grido. Minho, su esortazione di Thomas, fu il primo a lanciarsi dietro Jorge, a lui seguirono Frypan, successivamente Aris, Newt, nonostante non volesse lasciarmi dietro ed infine Teresa. Rimanemmo solamente Thomas, Brenda ed io.

<< Dove stai andando, Breda!? >>

La ragazza, infatti, era sparita dietro l'angolo e prima che potessi andare, rimasi sola, dal momento che Thomas le corse rapidamente dietro. Nonostante confidavo pienamente in Thomas e in ciò che faceva, quella volta non riuscii a lasciarlo da solo, tanto che, lasciata quella corda per pura frustrazione, mi slanciai anche io nell'inseguimento. Quando li raggiunsi, ormai stavano correndo via dai soldati della W.I.C.K.E.D. e se non fosse stato per Thomas, che mi afferrò per il polso e mi strattonò, probabilmente la mia storia sarebbe finita diversamente.

Ci slanciammo giù per diverse rampe di scale, ansimando e seguendo le esortazioni brusche di Brenda, Nel frattempo, la melodia non faceva altro che aumentare lentamente il suo volume e in tutto ciò, continuava ad accompagnarci in quella fuga. I nostri passi rimbombavano su i gradini di metallo, il nostro fiato divenire sempre più corto, il respiro irregolare e i muscoli più doloranti, ma nulla di tutto ciò fu sufficiente a fermarci.

Presa dalla foga della corsa, compresi solo dopo qualche istante che stavano camminando su travi di acciaio sospese nel vuoto.

<< Brenda, dove stiamo andando? >>

A Thomas tremò la voce.

<< Muovetevi, la canzone è quasi finita! >>

Le parole di Brenda, in quel momento, si incastravano alla perfezione con quell'ipotesi tanto improbabile quanto concreta.

<< Non dirmi che - ! >>

Non feci mai in tempo a concludere quella frase che un'esplosione fece tremare l'intera struttura. A questa ne segui un'altra e un'altra ancora, fino a che la struttura non cominciò a crollare. In preda al panico, ci lanciammo all'interno di un buio cunicolo, che sembrava essere la nostra unica via di fuga dalla canzone di Jorge.

&quot;Phase Two: The Scorch Trials&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora