Capitolo XX

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Ciao raga da me sta diluviando e muoio ad ogni tuono anche perché sono quasi tutti vicini. R.i.p. orecchie di Isa.

Da voi piove?






Ema si svegliò. Era svenuta. Non si ricordava giorno da quando era lì in cui non fosse svenuta.

La stanza attorno a lei era disordinata e vuota, troppo vuota. La lampadina che doveva servire a far luce penzolava attaccata ad un cavo ed era lì lì per spegnersi.
C'era del sangue per terra. Qualcuno là aveva combattuto, ma lei non si ricordava di aver visto lo scontro. Si mise a sedere e scoprì che aveva una profonda ferita sull'avambraccio sinistro. Pensò che le sarebbe rimasta la cicatrice.

E:"C'è qualcuno?" chiese. Niente, nessuna risposta.  Sembrava avesse parlato ai muri.

E:"C'è qualcuno?", ripeté, invano. Poi, rassegnata, si alzò in piedi. Sentì delle urla provenire dal piano di sopra e si incamminò barcollando. Era molto stanca e la ferita che perdeva sangue non la aiutava per niente. 

Le urla di dolore erano di Sergio che, legato al muro, veniva frustato. La porta della stanza era socchiusa ed Ema poté tranquillamente vedere senza essere vista. 
Dall'altra parte, Fiamma e Dilan si abbracciavano e l'ultimo copriva l'orecchie alla bambina. 

"Povera, obbligata a vedere suo padre soffrire" pensò Ema.  Poi scese le scale ed andò a cercare quel che le serviva. Aveva un'idea, ma per metterla in atto aveva bisogno di una distrazione, una corda robusta, qualcosa a cui legarla e...aiuto.

Trovò le cose necessarie e prese il telefono. Chiamò le sue amiche. Cinque minuti dopo erano pronte ad andare. 

Gardenia andò in fondo al corridoio e buttò giù per le scale le due pentole che avevano trovato in quella che doveva essere una cucina, tempo addietro. Come previsto, Alessio e Shirley andarono a controllare. Se la ragazza aveva lanciato bene, le pentole erano finite davanti alla porta della "prigione".

Naika andò dalla parte opposta a Gardenia e prese la scatola di chiodi trovata in un cassetto. Aveva solo una possibilità. Doveva fare abbastanza rumore da far uscire anche Kevin. Se avesse fallito, sarebbero state tutte spacciate. E Veronica non sapeva cosa stavano facendo. Sarebbe stato difficile trovare aiuto.
Lanciò la scatola giù dalle scale. Alessio e Shirley stavano risalendo, ma si girarono di colpo. Anche Kevin smise di torturare Sergio ed uscì dalla stanza. Andarono nelle cantine.

G:"Bel lancio!" si complimentò Gardenia.

N:"Anche il tuo" disse Naika.

M:"Ehi ragazze, volete salvare queste povere creature o no?" chiese Martina. Le altre annuirono.

Appena Sergio le vide fece per dire qualcosa, ma Isabel lo zittì. Poi cominciò a legare la corda al letto, aiutata da Ema. Martina, Naika e Gardenia slegarono la madre di Sergio, Fiamma e Dilan. Dopodiché fecero altrettanto con Sergio. 

Kevin, Alessio e Shirley erano alla porta e proprio mentre entravano Isabel colpì il muro con un martello. Il palazzo era in caduta libera.











Ho deciso di fare un capitolo un PO più lungo del solito. Spero vi piaccia ❤

♡Stef&Phere♡~Domani ti dimentico {SEQUEL} [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora