I just wanted ... to be ... your friend.

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~TI PREGO,IO QUELLA ROBA NON ME LA METTO!~disse la ragazza indietreggiando mentre il fratello le porgeva la divisa scolastica
~Mia cara sorellina,queste sono le regole.Quindi devi metterla.~la ragazza sbuffó prendendo di malavoglia la divisa e si diresse nel camerino(a quanto pare questa scuola ha un camerino).

La divisa femminile comprendeva in una gonna grigio scuro e le calze del medesimo colore;una maglietta color rosso morto;una cravatta bianca;un cappello anche esso grigio scuro e delle scarpe bianche.

Mentre quella maschile comprendeva una camicia rosso morto;un giacchetto grigio scuro come il cappello;jeans neri;scarpe bianche come esse anche la cravatta.

La ragazza uscí dal camerino a passi pensanti.
~Dai che ti sta bene~disse il rosa guardandola dalla testa ai piedi.
~Già la o.d.i.o~disse Sara facendo lo spelling dell'ultima parola.
~Va dalla segretaria che ti darà la tabbella delle lezioni e il numero della tua stanza.
La ragazza annui e si diresse verso la segreteria.

Il ragazzo tornó nella sua camera sperando che il compagno non si trovasse lí.E invece...
~Allora,come mai tutto sto tempo?~chiese seccato il corvino.
~Mia sorella non voleva mettere la divisa,e no,non faccio i tuoi compiti.~disse sedendosi sul letto.
~Allora la scuola saprà del tuo piccolo segreto.~disse l'altro sperando che il compagno faccia quei beneamti compiti.
Invece Stefano pensava tutt'altro.Anzi dissava tutt'altro.
~Ao,nerd di merda,mi stai ascoltando(cit.Bakuguo)~il lentiginato continuava a non rispondere.Fissava il comodino dell'altro.
~Da quando c'é quella foto?~disse il rosato.
~Da sempre,e piú tosto che guardare le foto degli altri,ascoltami.~disse il corvino con tono abbastanza arrabbiato.

~Chi sono quei due?

~Sono affari miei.

~Sei sicuro?

~SI SONO SICURO,ORA FATTI I CAZZI TUOI!CAPITO LURIDO GAY CHE NON SEI ALTRO?

Sentendo questa frase,il rosato, che tutto quel tempo aveva avuto lo sguardo basso,sgranó gli occhi.
~Io volevo..soltanto essere...tuo amico.Perché tutti mi odiate,perché?~disse il ragazzo alzandosi e correndo fuori la porta e chiudendosela dietro con brutalità.

"Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?"pensó correndo verso il giardino del dormitorio maschile.Si sedette sotto la grande quercia accanto la fontana.
Le gambe erano congiunte sul suo petto,le braccia su di esse e la testa poggianda sulle ginocchia.
"Perché alla gente importa se sei etero o meno?Io volevo solo essere amico di qualcuno.Se aveva qualche problema,poteva almeno evitare chiamamrmi lurido gay."pensó tra un singhiozzo e l'altro.
Tanto nessuno lo vedeva.Era sera.Il sole era calato già da un po'quindi tutti sono a cenare o a studiare.

Mario's pov.

Il corvino era seduto sul suo letto con le mani sui capelli.Respirava a fatica,gli occhi colmi di lacrime che in questi ultimi tempi era raro.Capitava soltanto se si parlava di loro.I suoi genitori e di sua zia.Peró nella sua testa aveva anche le parole del compagno di stanza.

Amici.

Una parola che sentiva solo poche volte.

Perché,peró,si sentiva in colpa,adesso?Perché quella scena di quel ragazzo magro che scappava piangendo,lo faceva stare male?
Non poteva afferzionarsi a qualcun'altro.Già l'aveva fatto quattro volte.Essi lo tradivano oppure morivano

Una parte di se diceva di andare da Stefano a chiedergli scusa,un'altra diceva che era il rosa ad aver sbagliato chiedendo cose private.

Cosa doveva fare?

Angolo mio

Sono di buon umore quindi oggi uscirà doppio capitolo.Ma piú tardi.

Hard Boy~SterioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora