capitolo 24

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POV MATT...

Patrick chiude la porta, il sangue sale nel mio cervello, lo sento fluire nelle mie vene, sento un solletico sotto pelle, un tremolio di adrenalina, rabbia.

Fastidio di lei è lui che flirtavano davanti a me come se io non ci fossi.
Lei che lo ammaliava con i suoi sorrisi e lui che l'incantava con sguardi e complimenti poco espliciti.

Ero adirato così che sono partito per offenderela, lei abbassa lo sguardo ma io non sono contento. Continuo a spezzarla.

Poi con un risveglio improvviso inizia a rispondere provocando più rabbia, rabbia perché non posso controllarla , rabbia perché lei non è mia, rabbia perché non ho coraggio.

Mi avvento su di lei per punirla, marchiare il suo corpo con i miei baci imprimere il mio profumo su di lei.
Punirla ché lei è mia, insediarmi nella sua pelle ed olfatto così che tutto il giorno mi senta anche se non sono lì con lei.

Una lacrima sfugge al suo viso e mi ricordo che lei è la mia Isa: quella dolce, paziente che non giudica ma, ti capisce. Quella che pensa e non risponde... E Poi si accende come un fuoco per difendere i suoi valori presenti con una sensibilità che va oltre a se stessa.

Mi trovo spiazzato dalle sue parole che spazzano come il vento i miei pensieri e le mie gesta nei suoi confronti. Ma è più forte di me! Non ci riesco anche se ha ragione.

Non posso cambiare gli ricordo e non voglio cambiare lei sarà mia.

Ora sono solo in ufficio è andata a pranzare con quella feccia di Carter, se solo sapesse che persona è, non credo che gli starebbe ancora vicino.
Non posso lasciarla con lui devo andare da lei è con il tempo farle capire chi è davvero Carter.
Daniel mi sta passando molte informazioni che in pochi giorni è riuscito a scovare. Ancora il quadro non è ancora completo.

Domani partirò per Arcadia oltre i miei genitori andrò a trovare anche jus, ho molte domande per lui...

Scendo alla tavola calda devo tenere d'occhio Carter e...

POV Isa...

Sono sola alla tavola calda, Carter mi ha mandato un messaggio che era impegnato, quindi mangerò da sola. Ordino un panino? O un piatto di pasta o un secondo? Leggo il menù, è sbuffo. Possibile che sono indecisa anche sul mangiare! Guardo fuori nella strada e a quello che è successo poco fa, Matt sembrava geloso... Ripeto sembrava, non mi illudo più -sospiro- chissà se un giorno avrò la mia tranquillità.

A volte vorrei fuggire, crearmi tutto da zero un'altra volta. Prima però devo scoprire tutto su quello che è successo voglio giustizia! Lo devo a loro.
La cameriera interrompere i miei pensieri.
<Vuole ordinare?>
Ordino roast beef e patate al forno e acqua frizzante.

Vedo Matt che attraversa la strada un sorriso si allarga nel mio viso.
Entra e si siede vicino a me.
<Ho cambiato idea, disturbo?>
<No, affatto.> rispondo allegra.
<Carter?> chiede.
<Aveva da fare.>
<Allora ho fatto bene a venire qui!>
<Tempismo perfetto.> ridiamo.

<Domani pomeriggio vado via per il weekend ritieniti libera.>
< Favoloso! Così posso recuperare un po' di tempo con Milly.>

<Voglio farlo anch'io un giorno.>
<Succederà presto Matt. Io direi di far passare tutta la settimana prossima così che si abitui a te, poi glielo diremo. Ne sarà felice.>
<Dici davvero!> gli occhi gli brillavano dallo stupore non se lo aspettava.
<Si Matt, dico sul serio è inutile aspettare... il nostro rapporto sia presente che futuro non deve penalizzare Milly. Lei è una mia priorità.>

<Lo sarà anche per me.>
Sorrido alla sua conferma.
<Ok, visto che abbiamo messo in chiaro Milly possiamo ordinare anche per te?> dice Isa alzando il braccio chiamando la cameriera.
La cameriera si avvicina <Buongiorno! Vuole ordinare.> lo dice in modo accattivante, scuoto la testa ridendo per la scena vergognosa, almeno io mi vergognerei! Ma forse lei vive meglio di me.
<Quello che ha ordinato lei va bene grazie!>
Scrive sul taccuino e se ne va' facendo l'occhiolino. Lui sembra indifferente ma vedo che nasconde un sorriso cercando di rimanere serio.

<Hai fatto colpo, vedo che non sei cambiato.> gli lancio un pezzo di carta, ridendo.
Alza le sopracciglia due volte ridendo.
Lo accarezzo, un gesto istintivo d'affetto. Cambia espressione.

<Scusa.> dico subito rendendomi conto di quello che ho fatto.

< Non chiedermi scusa è tutto ok. Ti conosco Isa... sono il capo è vero ma siamo amici fin da quando ricordo.> lo dice in modo affettuoso, malinconico nel ricordo dei vecchi tempi.
<C'è un tempo che ci siamo allontanati ma, eravamo dei ragazzini ora siamo adulti, sii te stessa Isa.>mette la sua mano sulla mia creando dei cerchi con il pollice come per confortarmi.

Sorrido arrossendo <ok.> rispondo. Devo togliere dalla mente quei paletti che mi si sono insediati come una malattia, penso sempre di sbagliare, di fare del male.

Arriva il nostro pranzo... iniziamo a mangiare scherzando sulle persone che passeggiano fuori sulla strada. Li prendiamo in giro sul vestiario, capelli o inventiamo dialoghi stupidi e  comici tutto quello che ci passa per la mente. Prendiamo il caffè e Matt si alza dalla sedia.

<Andiamo a finire il lavoro> si alza e paga come un gentleman usciamo dirigendoci in ufficio...









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