capitolo 48

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Mi porta a fare colazione fuori e incontriamo...
<Buongiorno!> saluta Simon.
<Buongiorno cosa fai da queste parti?> chiede Matt a Simon.
<Stavo vendendo giusto da te. Se oggi pomeriggio eri libero ti porto dai due clienti.>
<Fammi controllare un attimo.>

Matt prende il telefono è controlla l'agenda, Simon si fissa su di me senza smettere di guardarmi, sono a disagio con la paura che possa riconoscermi, cerco di comportarmi normalmente.
<Va bene alle cinque?> alza lo sguardo dal telofono, si accorge di come Simon mi guarda.
<Si allora vengo qui per le cinque?> chiede Simon.
<Facciamo che ci vediamo direttamente lì. Sarò in giro per altre commissioni.>
<Ti mando i nomi e gli indirizzi dei locali. Lei signorina viene con noi?> parla maliziosamente la sua domanda ha un secondo fine, Matt capisce che Simon sta andando oltre, si contiene cercando di non saltargli addosso ma gli risponde tranquillo:
<No, non viene con noi sarà a casa nostra abbiamo ospiti.> marca bene la parola nostra.

<Ok! allora ti mando tutto appena arrivo in ufficio. Buona giornata.>  dice semplicemente come se non avesse detto qualcosa di grave.

Esce dal locale, Matt è nervoso arrabbiato.
<Ti ha messo gli occhi addosso!>
<Calmati Matt.>
<Non voglio che rimani sola neanche un minuto. Promettilo?>
<Matt per favore non iniziare.> lo supplico.
<Isa sono serio.>
<Lo prometto> mi bacia in pubblico.

<Appena arriviamo in ufficio chiamo Daniel e Carlos dobbiamo studiare un piano per la sorveglianza.>
<Mi sento soffocare...> è la verità, mi sento come un bicchiere di cristallo che devi prenderti cura perché fragile e potrebbe rompersi in qualsiasi momento o tocco.

<Isa, non ti accorgerai neanche di loro proprio come Carlos sono, è saranno  discreti... Ah!!! da oggi in poi preferisco che vi allenate a casa nostra è più sicuro.>

<Non ti dà fastidio che mi alleno con Carlos?> gli chiedo.
<No, dovrei?> Faccio segno di no con la testa.
<Perché me lo permetti?>
<Preferisco che lo fai con lui che in una palestra con tutti quei uomini, poi non ci vedo niente di male se ti vuoi migliorare.> sorride.
Allora tutte quelle accuse nei miei confronti erano dettate dalla sua gelosia.

Mi prende la mano e la bacia.
<Andiamo!> lo seguo fino in ufficio siamo mano nella mano, è appena entriamo lo sguardo di Kelly si ferma su di esso e le sue labbra si inarcano in  un sorriso.
Ci salutano, flora si avvicina per prendere i cappotti.
<Volete un caffè?>
<No, grazie l'ho appena preso.>rispondo gentilmente a Kelly.
<Matt?>
<No, grazie.> mentre andiamo verso l'ufficio giro il volto e le mimo un "dopo" con le labbra.

Matt chiama Daniel e Carlos che si presentano circa venti minuti dopo.
Entrano salutando.
< È successo qualcosa?> chiede Daniel.
<No, per ora. Sedetevi... Ho bisogno di altri uomini per Isa, non voglio che sia lasciata sola. Mai.
Carlos gli allenamenti saranno spostati a casa mia e oltre il sistema di sicurezza del palazzo ne voglio un altro esterno con un autonomia propria, così se la vogliono manomettere non possono, si può fare?> Lo guardo seduta davanti a lui mentre da le direttive, ha studiato tutto nei minimi dettagli.

<Si signore.>
<Perfetto! Voglio che sia curato in tutti i dettagli. Daniel devi indagare un certo Simon House riesci a darmi qualche informazioni prima delle quattro è mezza?>
<Farò il possibile. Oggi ti porto quello che mi hai chiesto.> cosa gli ha chiesto.

<Ok grazie. Allora è tutto! Mi raccomando qualsiasi cosa che vi viene mente per aumentare la sicurezza fate pure, avete carta bianca. Se dovesse succedere qualcosa a Isa vi ucciderò con le mie stesse mani, avete capito!> è talmente serio che mi fa paura, guarda fisso Daniel e Carlos come avvertimento.

<Ci mettiamo subito al lavoro.> se ne vanno.
Rimango zitta non sapendo cosa dire, sto realizzando che sono davvero in pericolo o che Matt sta esagerando. Al dire il vero... non so più cosa pensare.
<Isa, prepariamo i contratti di Simon così sono pronti, poi se vuoi andare a casa vai pure, volevo chiederti sempre se non ti dispiace stasera vorrei invitare Kelly e Max  a cena. Cosa ne pensi?>
<No, mi fa piacere.>
<Se non vuoi cucinare ordino qualcosa fuori.>
< È perché mai! A me piace farlo. Appena esco, vado a fare un po' di spesa.>

Hot! hot! Non leggete se sensibili.

< È perché mai! A me piace farlo. Appena esco vado a fare un po' di spesa.>
Si avvicina a me Baciandomi con trasporto, sposta la gonna di poco per  accarezzami le gambe accavallate arrivando su fino ai glutei.
< Non sai da quanto aspettavo di farlo.> parla al mio orecchio.
Porto in avanti il petto approfondendo di più il suo tocco... le sue labbra sulle mie.
Afferra le mie mutande che scivolano, mi alzo quel poco per rendere facile il suo intento e mi risiedo guardando lui che segue con lo sguardo fino alla fine del percorso, sfilandole dai piedi per poi respirare i miei slip in modo sensuale, chiudendo gli occhi <Profumi di buono.>le mette in tasca per poi farmi scivolare più giù, lui è in ginocchio davanti a me.
Passa tra un bacio è un altro seguendo la mappatura della mia gamba partendo dalla caviglia, per passare lentamente al ginocchio arrivando al linguine. <Matt non qui, potrebbe entrare chiunque.> il mio tono e trafelato.
Va di fretta verso la porta è la chiude a chiave.
<Ora non più...> mi porta vicino al divano e si siede, mettendomi a cavalcioni su di lui.
<Non mi piace fare le cose di fretta ma ti desidero.> è un diavolo tentatore la sua voce mi guida al vizio, alzando i miei fianchi guardando i suoi occhi e scendere lentamente su di lui...

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