capitolo 38

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Quanto mi manca...
< Non ti lascio sola Isa.> avvicina la sua mano vicino la mia, l'appoggia con dolcezza, alzo le palpebre per scontrarmi nel suo sguardo buio profondo.
Se solo sapesse l'effetto che mi provoca, se solo ne provasse soltanto un pochino anche lui quello che provo io quando mi guarda.

Ne sono consapevole di non essere sola, anch'io ho una persona da proteggere proprio come lui, le nostre due metà un giorno si sono unite creando una bellissima bambina che ha la nostra essenza.
L'ho amato quella notte, l'ho amato...
E l'ho odiato nel preciso momento che il mio sogno si è spezzato... che lui ha spezzato.

<Sono stanca Matt, vado a dormire.>
Non ho più nulla da dire, sono solo parole espresse dai sentimenti del momento, non ho più voglia di parlare.
Lui con sue gesta, le sue parole mi confonde, è vero in questi giorni, settimane la mia vita ha subito dei cambiamenti drastici da creare altri disordini nella mia vita, è mente.

Faccio scivolare la mano bevo un altro sorso d'acqua.
<Non abbiamo ancora finito di parlare Isa.>
<Io si, ho finito.>

<Perché non parli con me, sfuggi?>
<Perché! perché...>
<Isa.>
<Te lo ripeto Matt cosa vuoi?>
<Voglio che parli con me.>
Rido <Vuoi che parli con te per essere sempre aggredita, ripresa dal fatto che faccio tutto sbagliato! O vuoi che ti parlo così che tu mi puoi controllare, manipolare. Io ho cercato di parlarti ma tu mi tratti come una bambina, la povera indifesa Isa che appena le dicono qualcosa non è capace di difendersi è abbassa la testa... Non ti sei mai chiesto che forse abbasso la testa perché mi hai ferito oppure non ho nulla da dire perché lo trovo ridicolo tanto da, non rispondere! Te lo sei mai chiesto? Matt io cerco di capire le persone che mi stanno accanto e gli voglio bene per quello che sono, pensano, anche se a volte mi fa male.>

<Isa io ti voglio bene come una sorella, ti voglio solo proteggere.> Ecco, me l'aspettavo, il pacco bomba che colpisce. La solita scusa non ha capito nulla.
<Buona notte Matt.>

<Non ho finito di parlare Isa.>
<Io invece ho detto tutto.> Me ne vado lasciando Matt lì.
<Ora lo stai facendo tu Isa non ascolti.>mi blocco sul posto.
<Esatto! non fuggo. Non ho voglia di ascoltare quello che hai da dire.>
Cerco di fargli capire il mio punto di vista che non sempre i suoi pensieri sono giusti.
Lui mi raggiunge.
<Isa io non ti capisco.>
<No, Matt tu non mi conosci affatto! sei preso così da te stesso. Stiamo parlando sempre delle stesse cose, te ne rendi conto... È già due volte che te le dico ma tu fai finta di niente! Chi è che non ascolta?
Basta Matt ne riparliamo se vuoi ma ora sono stanca.>

POV MATT...

Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio.
Guardo l'ora sono le sei tanto vale alzarsi, così mi preparo la colazione con calma spremo delle arance e faccio delle uova strapazzate, pomodori e pane tostato ho bisogno di energie.
Non capisco cosa vuole, davvero! io voglio il meglio per lei, forse ha ragione sono troppo protettivo con lei. Da quando me l'ha detto e come un ossessione per me non riesco a togliere questo pensiero della mente.

La vedo arrivare assonata si strofina gli occhi e arruffa i capelli cercando di sistemare qualche ciocca ribelle che cade direttamente sul viso, s'avvicina ai fornelli e prende il pentolino.

<Buongiorno> saluta.
Si prepara il suo thè, osservo tutte le sue mosse, le sue mani, le sue espressioni. La vedo preoccupata e stordita dal sonno.

<Tra una settimana è il compleanno di Milly, vorrei essere con lei. Lo so che ho appena iniziato a lavorare per te ed è poco carino chiederti il permesso ma, non posso non farlo.> parla a raffica.
<Isa, Isa fermati. Non c'è problema.> Era questo che la preoccupava che non gli davo il permesso di stare con Milly davvero siamo arrivati a questo?

Si volta è mi sorride.
<Grazie, non sai che gioia mi hai regalato stamattina.>
<Partiamo domenica, ci portiamo avanti con il lavoro e torniamo Giovedì sera. Va bene?>
<Grazie! Grazie! Grazie!> si avvicina saltellando, mi bacia sulla guancia abbracciandomi, l'accolgo stringendola stretta a me era da tempo che non la coccolavo, troppo.
Si schiarisce la gola, si allontana da me imbarazzata.
<Il thè.> indica.
Lo versa nella tazza e intinge la bustina.
Continuo a mangiare guardando lei, è bella! Bella da morire...
Andiamo al lavoro insieme Kelly ci porta i caffè.
<Isa ti raggiungo subito.> Isa si dirige in ufficio è io da Max.
Appena entro non mi da il tempo di sedermi <Che succede amico?>
<Max ho la testa che gira come un frullato.>
<Ieri sera, mi sono lasciato con Fiona.>
<Ah come mai?>
<Lei dice che sono innamorato di Isa che in due anni che siamo stati insieme non sono mai andata a trovarla neanche una volta.>
<Beh ha ragione, non siete mai stati una coppia a tutti gli effetti vi facevate un po' gli affari vostri.>
<Giusto! Poi è arrivata Isa è mi ha accusato di essere un egoista, di non ascoltare, manipolare, controllare insomma un mostro.>
<mhmmh>
<mhhmh>replico.
<Continua Matt.>
<Abbiamo discusso per come mi comporto con lei in generale e che non è colpa sua se io e Fiona ci siamo lasciati.>
<l'hai incolpata perché ti sei lasciato con Fiona?>
<Inizialmente... sì.>
<Oddio Matt la colpa è solo tua! hai fatto il geloso per tutto il tempo, è ti sei imbucato in una cena.>Mi sgrida Max.
<Lo so, lo so -Rido-  è vero sono un idiota.>
<Menomale che te ne rendi conto.>
<Ora non so che fare ti giuro.>
<Non devi fare nulla, comportati come sempre senza i tuoi scatti.>
<Farò così, vado a lavorare a dopo.>
<A dopo.>

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