capitolo 19

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Appoggio tutto a tavola e chiamo Milly che arriva di corsa.
<Le mani mamma.> la prendo in braccio e gli lavo le mani la metto nel suo sgabello modificato per lei.
<Gnam i gnognolotti >
<A.. gno...lotti> le dico piano.
< gno...gno..lotti> ci mettiamo a ridere.
<Mangia che si fredda.>

<Allora! Domani inizi in ufficio> inizia a parlare Matt< si inizia alle nove con un ora di pausa pranzo fino alle diciotto per te ci sono problemi?>
< Non credo... con Milly mi devo organizzare dammi solo qualche giorno è poi sarò fulltime.>

<Ok, ci saranno giorni dove finisci anche prima ma giornate che dovremmo lavorare a orario inoltrato.>
<Mamma ma mi hai detto che stavi di più con me> mette il broncio Milly.

<Non ti preoccupare piccolina il sabato e la domenica la mamma sarà tutta tua. Ma se mi serve la fai venire con me?> lo guarda con quei occhioni grandi indecisa a cosa rispondere.
<Ok, solo se poi le lasci una giornata libera.>
<Sta patteggiando?>mi chiede ridendo.
<Credo di sì.> rispondo guardandomi la scena.
<Ok, ci sto.> gli stringe la manina.

Milly vuole scendere dallo sgabello, l'aiuto.<Vai a lavarti le manine e preparati per andare a dormire.>

<La metto a dormire così parliamo tranquilli.>
<Posso venire?> Non mi aspettavo questa richiesta da lui.
<Si> mi segue, si gira a destra e a sinistra osservando la casa.

Arriviamo al piano superiore e cambio Milly le do il suo peluche e un bacio.< Buona notte Milly>
<Notte mamma, notte... Signore.>
<Si chiama Matt.>
<Come il mio papà> farfuglia mezza addormentata.

<Si, come il tuo papà>
Matt è paralizzato nella porta, assiste senza dire nulla.

Scendiamo senza fiatare.
<le hai raccontato di me?> si schiarisce la gola.
<Certo, perché non avrei dovuto.>
Torniamo in cucina e sistemo.
<Matt ascolta io non ho mai negato a Milly di avere un padre, però devi capire che tutta questa storia dei miei genitori, della tua partenza e della allontananza di tutti mi ha portato a scelte drastiche. Se lei un giorno avrebbe voluto conoscerti non l'avrei mai fermata.> dico tutto a un fiato.

< Mio padre mi fece finire la scuola vicino al college che avrei frequentato. Mi ha allontanato da tutti voi senza preavviso, senza spiegazioni. Tornai a casa per Natale ma tu non c'eri più. Mia mamma mi disse che non sapeva dov'eri che dopo la morte dei tuoi, eri sparita.> lo ascoltai senza interrompere.
<jus e rose idem, pensavo che non volevi essere trovata che volevi stare sola. Chiesi anche al rettore ma lui disse che tu non eri lì. Ho perso le speranze, ti ho cercato per tanto tempo poi ho smesso... fino a qualche mese fa.>
<Perché mi cercavi?> rido in modo ironico < Non ti è mai importato nulla di me.>
<Non è vero ti ho sempre protetta.>
<Da chi? >
<Da me.> da lui? Che senso ha.
<Ah si! Ho visto com'è finita Matt.>
<Isa tu eri innamorata di me e fidati in quel periodo avrei finito di farti soffrire.>
<beh ,lo scenario non è cambiato Matt ho sofferto lo stesso.>

Non una parola lui mi guardava con uno sguardo  profondo, malinconico non diverso dal mio.
Mi volto finendo le faccende. Poco dopo si avvicina a me abbracciandomi da dietro stringendo e parlando con sincerità <Scusami, mi dispiace.> una piccola lacrima scende lentamente,  lui mi volta, tengo le mani in alto piene di schiuma, passa il dito sulla guancia macchiata di acqua  salata.
Mi bacia la fronte, respiro il suo profumo che sa di sapone di Marsiglia e lavanda. Non lo posso abbracciare.
Stiamo così in silenzio a pensare a quello che ci siamo detti.

<Matt, abbiamo bisogno di chiarire e lo faremo.>
Si allontana.
<Si, con il tempo.>
<Per quanto riguarda gli orari di lavoro devo essere avvertita per tempo e devo assumere una babysitter.>
<Ci penso io a questo se per te non è un problema, ho una governante la puoi portare da me.>
<Non sarà un fastidio?>
<Nhaa Anna ne sarà felice e sempre da sola le terrà compagnia.>
<Ok va bene. Ci possiamo fidare di lei?>
<Si stai tranquilla!>

Mi aiuta ad asciugare le stoviglie e a sistemare. Ci sediamo sorseggiando ancora un po' di vino chiacchierando.
Certo che di tempo ne è passato e mai dico mai  mi  sarei immaginata di cenare e bere con Matt dopo quello che è successo, pensavo davvero che non avrebbe più interferito con il mio presente. Invece, eccoci qua di nuovo insieme,cresciuti  a ridere e parlare dei vecchi tempi anche se so già che questa armonia finirà presto,  perché con Matt non c'è niente di sicuro il suo umore cambia ripetutamente rotta e stagione e come il mare basta una piccola scossa per provocare uno tsunami. Lo osservo, i miei sentimenti non sono cambiati vorticano in un abisso senza fine dove regna il caos e solo una cosa è certa l'amore che provo per lui.

Forse il rivangare i vecchi tempi o il rivederlo, ma ora sono un' adulta e devo prendere le cose diversamente, riprendere la mia vita in mano, almeno per quanto riguarda a quella sentimentale non posso più crogiolarmi su un amore non corrisposto devo andare avanti, voltare pagina. Forse non è stato così sbagliato parlare con lui. Mi ha aperto gli occhi a un futuro che non ci sarà mai.
Il suo senso di protezione e una sorta di amore fraterno, lui non vuole nulla da me.








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