Ni non vuole crescere

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Ni siede di fronte alla porta rossa. Quello spiazzo di luce vermiglio era il suo unico posto sicuro, le lacrime a cui questa porta aveva assistito, e i colpi di rabbia subiti dalla stessa, erano segreti, Ni sapeva bene che le porte non possono parlare.
Ni ha quasi sei anni ed ha deciso di non compierli mai.
Oggi la porta non subisce violenza da parte del bambino. Ni non ha le forze. È debole ed ha sete. Sa perfettamente di star per morire.

È iniziato tutto con la sua nascita, frutto di sesso ubriaco senza preservativo, Ni sa cosa sono i preservativi, li trova sempre per terra vicino alla sua porta, poi li sposta con cura, insieme alle siringhe vuote e alle cicche di sigarette.
Sua madre non sapeva di essere incinta finché non è diventato troppo tardi per interrompere tutto, per interrompere Ni.
Suo padre è il tipico padre di famiglia: ubriaco e violento, ha picchiato Ni svariate volte, ma in qualche modo il bambino sapeva di meritarsi il lancinante dolore, allora taceva, quasi sollevato.
Quando scomparse di casa nessuno se ne rese conto. Quando diventò un fantasma i suoi genitori fingevano di essere brave persone con il mondo.

Ni non è seduto davanti alla porta rossa, è sbattuto a terra, sformato ed ossuto come un sacco di cemento seccato al sole e poi spaccato a terra.
Ha sete, ma l'acqua ha il sapore del veleno, e il cibo è una maledizione che lo porterà a diventare come loro.
Oggi sente sarà il grande giorno, e per la prima volta in vita sua prega. Prega la porta, gli alberi, gli uccelli ed il sole. Prega l'intera terra. Vuole che il mondo cambi, vuole che nessun bambino finisca gettato a sedere come un mucchio di ossa aspettando la morte solo per non crescere in questo mondo malato.

È stanco, si sdraia a terra, e sembra che una piuma cada tintinnando. Bacia la porta come si bacia una madre, sorride alle formiche che passano e si addormenta.

Ni non si è mai svegliato, nemmeno una lacrima al momento fatale, non sarebbe diventato adulto, non sarebbe mai stato crudele e stupido e corrotto.
Peccato che non abbia visto l'ultimo tramonto sceso sulla porta rossa e sui suoi morbidi capelli biondi. Aveva già chiuso gli occhi.

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