Capitolo 5

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[kiara]

Subito dopo aver aperto gli occhi ed essermi seduta, il male alla testa iniziò a farsi sentire lentamente, e poi aumentò così tanto che mi fece venir voglia di sdraiarmi di nuovo, così lo feci. Gemetti e mi afferrai la testa, serrando gli occhi. Non ero sicura di dove mi trovassi ma ero certa di essere su un divano... un divano?

Quando finalmente mi misi a sedere con il male alla testa che non era diminuito, aprii gli occhi e mi guardai attorno. Detti un'occhiata in basso e feci un sospiro di sollievo quando vidi che il mio vestito rosso da cocktail era ancora intatto.

L'unica cosa preoccupante era che non sapevo dove mi trovassi, sembrava un appartamento. Era troppo silenzioso, non ero nemmeno certa che ci fosse qualcuno.

Non mi ricordavo molto di ciò che era successo la scorsa notte, ma non avevo tempo per pensarci. Mi alzai velocemente e afferrai i miei tacchi rossi accanto al divano e la mia borsetta bianca dal tavolino davanti. Stavo per avviarmi verso la porta, quando sentii dei passi dietro di me, e quando mi girai, non avrei mai pensato di vederlo.

"Niall?" boccheggiai, guardandolo prendere un sorso dal suo caffè e sorridermi.

"Buon giorno," rise lui ed io avvampai immediatamente quando mi ricordai che ogni mattina ero ridotta uno straccio. "Non ho idea di dove tu viva, così ti ho portata nel mio appartamento."

"Grazie," sospirai, non sapendo che cosa fare. "Ma potevi lasciarmi da Gen, non volevo disturbarti."

"Non preoccuparti. Stavano succedendo un sacco di cose a casa sua, non saresti stata al sicuro."

"Quindi sarei stata al sicuro con un ragazzo con cui ero uscita per due giorni?" scherzai e risi finché non sentii una fitta alla testa che mi fece gemere.

È così che erano i postumi di sbornia? Era orribile.

"Non proprio, ma puoi fidarti di me," disse lui. Studiai la sua faccia per un secondo per controllare se fosse sincero, ma stava diventando imbarazzante quindi distolsi lo sguardo e annuii semplicemente. "Ti do un passaggio a casa. Sempre che tu lo voglia."

"Non voglio disturbarti, sul serio." dissi, scuotendo la testa. Nella mia risuonavano ancorar le parole di Gen e di Spencer a proposito di Niall, ma una parte di me non voleva darle ascolto. Sapevo di essere stupida, ma il fatto che Niall era stato così gentile con me dopo che gli avevo rotto la macchina e dopo tutto il resto che era accaduto, mi faceva pensare che tutto quello che stesse accadendo era voluto.

"Per favore?" Niall fece una faccia da cucciolo e sapevo già che mi sarei arresa. "Insisto. Voglio soltanto ripagarti dopo che, sai, ti ho dato quel cibo piccante e ti ho accidentalmente versato addosso il cibo."

Mi morsi le labbra e sospirai. "Okay, dato che insisti. Grazie per avermi fatto restare qua comunque."

Sorrise all'improvviso, facendomi sciogliere il cuore. "Perfetto. Sono solo le nove e mezza, per fortuna che il martedì le lezioni iniziano prima di pranzo."

"Oh!" i miei occhi si spalancarono e mi portai la mano alla bocca. "Mi ero dimenticata di scuola! Devo tornare a casa subito! Sembrerò uno spaventapasseri adesso."

"No." sorrise. "Sei bellissima."

Arrossi. Poi sentii quelle odiose farfalle e scintille nello stomaco.

Ma i suoi occhi mentivano.

-

Okay, ero arrivata. Feci un respiro profondo prima di girare la maniglia e aprire la porta.

"Dove sei stata? Dov'è il tuo telefono? Perché non ci hai chiamati? Chi è quel ragazzo? È successo qualcosa tra voi due? Perché hai quella faccia? Non vedi quanto siamo preoccupati? Perché non rispondi? Ti sei ubriacata? Hai solo diciassette anni, Kiara! Rispondici!"

Attached (Niall) - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora