Finalmente la incontro (che io sia preparato o meno)

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Dopo che Mihawk mi aveva detto che avevo superato persino lui, sono rimasto anche per il resto del tempo che mi rimaneva, ad allenarmi. Perché? Perché non gli credevo che ero pronto. Infatti, dopo mi ha rivelato che era un modo per sbarazzarsi di me e per testare la mia voglia nel riuscire nell'impresa di penetrare nella difesa di Robin per capire i suoi veri pensieri.

E chiederle finalmente il vero perché del suo abbandono della ciurma. Sapevo benissimo che non sarei riuscito a convincerla ad abbandonare il lavoro, prima della fine del corso, anche se non avrebbe avuto senso, visto che noi eravamo obbligati a rimanere. Sinceramente non c'era un motivo preciso per cui dovevo parlarle, o forse si? Non saprei dirlo di preciso, certo, voglio che ritorni da noi. Voglio che non faccia più finta di non conoscerci. Voglio che non abbia più niente a che fare con il nuovo governo, che non vuole altro che usare gratuitamente la sua enorme intelligenza, in cambio solo di informazioni che farebbero diventare certezze le sue ipotesi, come potrebbero distruggere le sue idee, o come potrebbero essere false. Ma per lei queste informazioni sono veramente importanti! Scoprire la verità è l'obiettivo primario delle sue ricerche, ed io non posso toglierglielo. Non ho idea di cosa fare. Non so cosa farò. Vedrò. Ridacchio mettendomi entrambe le mani in tasca e tirando indietro la testa. Da quanto non mi sentivo così carico? Dall'ultimo combattimento? Feci per toccare le mie spade, poi accorgendomi della loro mancanza, mi ricordai che le aveva Robin. Sbuffai e poi sorrisi. Possibile che avesse previsto che avrei sentito il bisogno delle mie spade e avesse fatto a posta per condizionarmi? Oppure per parlarmi? E poi mi chiedo: come è possibile che io riesca a inventarmi tutte queste inutili fantasticherie su cose che lei non ha mai fatto e mai farà? Perché ci spero. Ecco perché. Che motivo stupido. Io, Zoro, l'ex cacciatori di pirati, il vice capitano dei pirati di cappello di paglia mi invento queste stupide scuse per pensare a lei, e per immaginare che anche lei mi pensi. 

è da circa 10 minuti che cammino, ma non riesco a ricordarmi dove sono andato a lezione questa mattina (no, non mi sono perso) ho provato a cercare di trovare i pensieri di Robin tra tutti quelli che sentivo, ma anche impegnandomi seriamente e esaminandoli uno a uno non sono riuscito a trovarla. Non mi rimane altro che fermarmi e aspettare che mi trovi lei. Mi appoggio ad una colonna e (inaspettatamente) mi addormento. Percepisco qualcuno che mi si avvicina, ma non riesco ad aprire gli occhi, o gli ho aperti? Provo a muovere le palpebre, si muovono ma continua a non vedere niente. Sento una risata cristallina, la riconosco. è la sua. Tra tutte le persone che potevano vedermi in questo stato, proprio lei? -Non ti preoccupare non lo dirò a nessuno, non preoccuparti- rimango sorpreso, stavo trattenendo i miei pensieri, come poteva allora leggermi ancora? sento nuovamente la sua risata, a quanto pare la mia mente le fa ridere, in poche parole non mi prende sul serio. Questa cosa non mi va giù per niente, anzi mi fa sentire terribilmente stupido. Smette improvvisamente di ridere e si fa seria:- non sei per niente stupido, anzi ti ammiro molto per quello che hai fatto- non la vedo, ma capisco che sorride            -nessuno aveva cercato di capirmi come hai fatto tu. Ti ringrazio. Comunque quello che ti sta succedendo è un effetto indesiderato del potere che cerchi di controllare. Prima o poi a tutti capita. Mihawk non te l'ha spiegato?- non rispondo e lei capisce perché la sento sospirare. Una fonte improvvisa si avvicina pericolosamente vicino al mio viso, perciò mi sposto di scatto. -Non preoccuparti sto solo cercando di aiutarti- sono a disagio e tra i denti dico:- dirlo prima no?- non mi risponde, ma sento le sue mani sopra ai miei occhi. Sono calde. Quando le leva, sento come se mi avessero tolto una parte di me, la fonte di quel calore si è spostata, e sembra quasi mi sia stata tolta la mia unica fonte di vita. - esagerato- dice la sua voce, come a incitarmi ad aprire gli occhi. Li apro. Vedo il suo volto sorridermi e io le rispondo con gli occhi:- Buongiorno professoressa Nike- Lei sospira disgustata, sono contento della sua reazione, era proprio quello che desideravo - ne ho abbastanza di questo nome. è solo il primo giorno e ne ho già abbastanza- mi viene da ridere, lei che si sente infastidita? sembra quasi impossibile. Allora provo a farla ridere sorprendendola - Stanca dei ragazzi che ti fanno gli occhi dolci e ti vanno dietro?- raggiungo il mio scopo, ride -anche, ma a quelli ci sono abituata- e mi guarda maliziosamente e io devi il mio sguardo involontariamente. Riprende a ridere. Come è possibile che ogni volta che provo a lasciare una mia impressione o una frase, alla fine è lei ad avere sempre l'ultima parola?

Robin improvvisamente mette una mano su un fianco e con fare molto sexy mi chiede:- Le rivuoi indietro le tre katane?- la guardo con un po' di malizia non intenzionata naturalmente e le rispondo annuendo. La giovane donna mi fa cenno di seguirla e io non posso fare altro che seguire i suoi capelli corvini mentre si dirigono in qualche luogo. Continuo a fissarle i capelli, perciò non mi accorgo che si è fermata, e le vado a sbattere addosso, per la sorpresa rischio di cadere ma mi rimetto subito in piedi con facilità. Faccio per rialzare lo sguardo su di lei e chiederle scusa, ma vedo il suo viso diventare improvvisamente triste e mi guarda in un modo... come se provasse una sorta di nostalgia. Poi mi accorgo della sua mano, non la sua mano normale, ma quella creata dal suo frutto del diavolo, posta davanti a lei. Come.... per aiutarmi! Improvvisamente mi sento imbarazzato, come ho fatto a non capire che voleva aiutarmi, e io alzandomi da solo l'avevo fatta sentire inutile. La guardo con un po' di compatimento e tenerezza. In questo momento mi sembra quasi una bambina, e la trovo... carina. Le appoggio una mano sulla spalla, ma subito dopo lei scuote la testa e prende la mia mano per spostarla dalla sua spalla. Faccio per trattenerla tra la mia più a lungo, ma lei comincia a ridacchiare togliendo la mano:- Ehi! Non provarci spadaccino! Ricordati che so leggerti la mente!- sbuffo, me n'ero dimenticato. Siamo entrati in un'aula, che a quanto pare è quella di questa mattina e anche il suo studio quando non ci sono lezioni. Apre l'armadio che si trova vicino alla cattedra e armeggia un po' con le cose al suo interno. Nel frattempo provo a concentrarmi. Devo usare quella tecnica! è l'unico modo! Se riesco ad usarla bene in un'ambito che non è il combattimento sarebbe un grande passo avanti per la mia autostima e per la mia capacità di apprendimento di non so cosa. Chopper un po' di tempo fa aveva cercato di spiegarmi questa cosa ma sfortunatamente mi sono subito appisolato. Respiro forte e penso a tutto quello che mi spinge a cercare di stare più in intimità con lei, la sua intelligenza, la sua sensibilità e gentilezza. è come un nuovo risveglio, mi sento diverso. Ma sarò davvero in grado di compiere quell'azione senza che lei mi ferma precedendomi? 

Ci provo, mi avvicino a lei, quando Robin si gira con in mano le mie spade e dice:- Zoro, ecco...- viene interrotta, interrotta dal mio bacio. Rimane un attimo sorpresa poi inaspettatamente ricambia. Lei era sorpresa, ma io di più. Ci sono riuscito! Ho padroneggiato l'ultra istinto e cosa più importante le ho fatto capire ciò che provo per lei. Ma avrà capito? E ricambia? La guardo esitante e lei mi guarda con tenerezza. Si avvicina ancora di più a me, e mi mette le sue mani sulle guance in un gesto molto affettuoso:- certo che ti amo anch'io- e dopo un po' che ci guardavamo negli occhi:- stupido. Per le altre tue domande: Si, finito il corso, quando ve ne andrete voi, metterò fine a questo mio accordo con il governo, voi siete più importanti. Si, lo ripeto ancora, sei talmente affettuoso e gentile che come potrei non innamorarmi altre mille volte di te?- rimango basito, io affettuoso e gentile? Come caratteristiche principali? Se sono quelle che l'hanno colpita maggiormente, non so cosa dire... - Sono fortunato ad avere te- mi guarda sorridendo e si avvia verso la porta d'uscita e una delle sue mani mi porge le spade:- Comunque signor spadaccino, non sei riuscito a padroneggiare l'ultra istinto, sei riuscito a fare quella cosa solo perché te l'ho lasciato fare- poi sorride maliziosamente e se ne va.  Non posso fare altro che dirmi che non poteva essere che così e che se non mi ricambiava non mi avrebbe ribaciato. Vedrò come proseguirà questa avventura in questa maledetta scuola e non vedo l'ora che LEI torni da noi, o meglio..... da ME.


Fine


cercando di non pensare a leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora