Kiribaku pt. 4

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Tornammo in classe, ma non ci fece entrare. Disse di aspettarlo fuori.

Era colpa mia. Perché ero stato così testardo da volerne parlare subito? Non potevo aspettare più tardi? Anzi, non potevo proprio evitare di tirare fuori l'argomento?!
Bakugo stava appoggiato al muro, ignorando i miei giri nervosi su e giù per il corridoio. Logicamente era arrabbiato con me, con Aizawa, e in parte con se stesso.
-Bakugo, che succederà adesso?- mormorai voltandomi verso di lui. Mi guardò per un secondo prima di abbassare nuovamente lo sguardo. -Non ne ho idea. Immagino ti sia contento, ora lo dirà a tutti!- sibilò a denti stretti.

Mi fermai un attimo sul posto, con un'espressione stupita e ferita sul volto. -No! Bro, ti giuro che.. non volevo succedesse così!- stavo per piangere. -Mi spiace, è tutta colpa mia, io..!- Mi appoggiai alla parete con le mani, affinco a lui. -Ho fatto un casino..-

La prima cosa che volevo e l'ultima che mi aspettavo, era che mi abbracciasse.

Ma lo fece, si avvicinò e mi abbracciò la vita da dietro, sospirando.
-Kirishima, non ce l'ho con te, ok? Quindi non deprimerti o cazzate simili. Sono solo incavolato per il tempismo del professor Aizawa, e che cazzo! Non poteva farsi i cavoli suoi, no, lui doveva venire a rompere proprio a noi!- ringhiò nel mio orecchio. Ridacchiai piano, voltandomi con ancora le sue braccia attorno a me.
-Grazie.-
-Figurati.- ribatté lui, facendo un mezzo sorriso e una mezza smorfia.

Aspettammo così, mano nella mano, che il resto della lezione finisse e che andassero finalmente a pranzare.
Logicamente, il primo fu proprio Midoriya.
-K-Kacchan! Che è success..- si bloccò vedendo le nostre mani unite.

Le sciolsi all'istante; me ne ero dimenticato. -Ah, niente, abbiamo solo.. fatto una piccola rissa, ma ora abbiamo fatto pace!- inventai al momento, ridendo. Oddio, che ansia..
Bakugo si allontanò di qualche centimetro.
-Ah.. b-bene.- balbettò facendosi trascinare dal resto della classe fuori. Borbottando se ne uscirono tutti, o quasi: Kaminari, Sero e Mina, vennero da noi.
-Bro, che è successo? Non tornavate più, pensavamo vi avessero rapito quelli della 1B!- scherzò il corvino con un sopracciglio alzato. Mina annuì dopo essersi fiondata addosso a Bakugo. -Maleducati! Lasciare sola una signora con questi due nel bel mezzo di una conversazione noiosissima!-
-Ehi!- esclamò il biondo, fingendosi triste. -Moto e ragazze dovrebbero essere dei begli argomenti!- e giù tutti e tre a ridere.
Mi unii anche io, riluttante. -Beh, abbiamo litigato un po'..- ammisi. -Ed il professor Aizawa ci ha beccati.-
Sentii lo sguardo penetrante del biondo alle mie spalle.
-Oh cielo, solo? Pensavo qualcosa di più frizzicarello, tipo una bella rissa!-
-Mina, non penso sarebbe stato molto meglio..-
-Uffa.- disse lei gonfiando le guance. -ed io che speravo in una bella esp-

La porta si aprì di scatto, rivelando il professore.
Non lo guardai negli occhi, ma il cuore prese a battermi con un'andatura più veloce.
-Voi due, dentro con me. Voi altri sparite.- borbottò freddo, incrociando le braccia.
Neanche a dirlo, i tre si dileguarono, salutandovi con un 'in bocca al lupo' e un 'verrò al vostro funerale'.

Simpatici. Davvero simpatici.

-Entrate.- ripeté, stavolta con un tono più elastico. Lo seguimmo davanti alla cattedra.

Tremavo. No, non sto scherzando, tremavo sul serio.
Che poteva succedere? Non ci avrebbero espulso, no?...
Bakugo si accorse della mia abitazione, e riprese la mia mano. Era sudaticcia, fortuna che il mio Quirk era l'indurimento, bastava una scintilla e mi sarebbero partite tutte e cinque le dita.

Ad Aizawa il gesto non passò inosservato come avrei preferito.
-Volete sedervi?- chiese. Non sembrava arrabbiato, aveva ancora quel tono affabile.
Prendemmo due sedie in silenzio.
-Immagino.. che la scorsa punizione col professor Cementos non era per una rissa.-
Deglutii, arrossendo. Ci era arrivato subito.
Bakugo si irrigidì.
-..no.- sibilò.
-E immagino che neanche i vostri compagni lo sappiano.- assottigliò lo sguardo Aizawa.
Scossi la testa.
-E non devono saperlo.- aggiunse affinaco a me. Le sue dita iniziarono a diventare più calde; gli passai il pollice sul dorso della mano, con giri concentrici, per rilassarlo. Si stese meglio sulla sedia e tirai un sospiro di sollievo.

-Va bene.- rispose l'adulto. Era appoggiato al tavolo fra cartelline gialle e delle bende. Sembrava... comprensivo. -Però sapete che non sarà un segreto semplice da mantenere, vero?-
Annuimmo.
-E siete sicuri di volere questo?- disse indicando le nostre mani. La pressione fra esse si fece leggermente di più.
-Al cento per cento.- sussurrai.
-Al trecento per cento.- ribatté Bakugo. Quando mi voltai verso di lui, sorrise di sbieco, e ricambiai.

Un sospiro rilassato ed il corvino si avvicinò col volto. -Un consiglio: se avete problemi venite da me.-

Annuii, anche se sapevo che non l'avremmo mai fatto.
-Va bene, era solo questo che volevo sapere.- ci fulminò per un istante. -Non azzardatevi mai più a stare fuori più di due minuti alle mie lezioni.-
-Certo.- dissi abbassandomi in segno di scuse, trascinando il mio ragazzo con me.
-Andate.- sospirò il corvino indicando la porta.

Era.. già finita?

Bakugo si alzò di scatto, facendomi quasi inciampare, era ancora arrabbiato, ma si stava trattenendo bene.

Si bloccò un secondo dopo alla porta.
-Sensei. Non.. non ci espellerà per questo?- chiese, e per una volta, sentii dell'incertezza nella sua voce.
Tenni gli occhi sulle sue spalle ruotate, non mi girai.

Il professore non aveva ancora risposto.

-No.- disse.

Santo Riot, eravamo salvi.

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