Kiribaku pt. 6 🔴

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Mi appoggiai affinaco a lui sul letto; eravamo immobili e fissavamo il soffitto di camera mia.

-Bella camera tua.- disse dopo un po'. La voce stanca era arrochita dalla nostra posizione, ma sentii anche molta calma nel suo tono.
-Speravo ti piacesse. Hai visto la mia collezione di Crocs??Non è magnifica?? Così ne ho un sacco per ogni occasione!-

Molto ragionevolmente mi tirò un pugnetto in testa, ma ridacchiai con lui.
-Si, effettivamente è la più grande collezione di infradito che abbia mai visto, Kirishima. Ma anche il muro in onore di, quell'Hero, Riot, non scherza.- mormorò alzando un sopracciglio.

Annuii, serio. -Modestamente è bellissimo: ho dovuto metterci un sacco di tempo e denaro per ricoprirlo tutto, ma a quanto pare ne è valsa la pena.-
-Tsk.- sbuffò irrigidendo le spalle. -Dovresti vedere il muro di quel nerd di merda. Strapieno di robaccia inutile di All Might!-

-Mmmh.- dissi socchiudendo gli occhi.
-Secondo me sei geloso. Lui che è un nerd, come lo chiami tu, beh, può socialmente permettersi di farlo mentre se tu lo facessi sembrerebbe strano, anche se personalmente non trovo nulla di strano nell'adorare qualcuno. È solo una stupida idea su cui si fonda anche la nostra società: prendi la comunità LGBTQ o le persone di colore discriminate nel mondo. Non sono accettati perché tali sono le condizioni imposte inconsciamente da tutti! "Se sei così, non vai bene". È questo che si vede. Ma sinceramente non è giusto. Non si può vivere con la paura di uscire di casa solo perché si è quel che si è. È come se, per esempio, tutti i rossi fossero una specie di razza diversa, non ha senso! Perciò l'essere in nerd è solo un'etichetta della società per fare una classifica del più forte e degno, anche se ciò è sbagliato!...-


Silenzio.

-Oddio, scusa, ho parl-
-Kirishima, dovevi fare il fottutissimo psicologo o il socialista attivista; mi hai quasi convinto a prendermi un costume di All Might e sfilare per la scuola così.- esclamò all'improvviso.
Risi piano di pancia, strofinandomi gli occhi con una mano libera. -Hahaha, sarà il sesso che mi rende così,ma comunque grazie, amore.- Sentii la sua mano sulla mia spalla stringere leggermente, come per trattenermi.

-Mi..-

-Si?-

Aspettò un secondo prima di rispondere, non vidi la sua espressione.

-..Mi piace quando mi chiami così..-

Trattenni il respiro, prima di liberarlo in un abbraccio improvviso.
-Bakugo, grazie davvero! È stato... fantastico! Tu sei fantastico!- sussurrai chiudendo ancora gli occhi e affondando il viso fra i suoi pettorali. La sua mano si posò sulla mia schiena, era ancora sudata, ma si muoveva senza esitazioni.
-Mmh. Lo so.- mormorò piano, ma sentii l'ombra di un sorriso. -Alla faccia che casa tua era off-limits, eh? Sai che c'è? Stanotte dormo da te.-

Mi alzai all'improvviso.
-Davvero?! Ma.. non dovresti avvertire i tuoi? Sono d'accordo?-
Come per liquidare le mie preoccupazioni, estrasse il telefono da un paio di pantaloni a terra (i suoi) e ci scrisse qualcosa velocemente. -Fatto. Ho scritto che dormo da tè. Ora che si fa'?-
Risi un po' -Vieni, ti mostro la casa!- mi emozionai, tirandolo per un braccio.
Sussultò. -Oi! V-vacci piano, però!!!- sbraitò inarcandosi.

Doveva fargli un po' male il fondoschiena, perché iniziò ad alzarsi piano, ma senza nessuna espressione di dolore in viso.
-Ops.. scusa.- mormorai allontanandomi. -Mi dispiace per.. beh.- Gli presi comunque la mano e lo portai a fare tuuutto il giro di casa mia, dalla cucina alle altre camere alla soffitta. Gli piacquero molto la collezione di palline da baseball di papà.
-Anche mio nonno ne aveva una..- aveva sussurrato con l'ombra di un sorriso sul volto.
Gli strinsi di più la mano.

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