4. Electric Room

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Ti guido attraverso dei sottopassaggi psichedelici, graffiti sulle pareti, luci al neon, tubi a vista. I tacchi delle tue Jimmy Choo rimbombano ritmicamente. Due ragazzi abbracciati in un angolo non li sentono. Sulla parete a sinistra una porta dopo l'altra, tutte uguali.
Non ti sembra di essere più nell'edificio; ti ritorna in mente la metro di Berlino quella notte che tornavi dal Berghain.
Blocco i tuoi pensieri, ora sì che siamo arrivati.
- Sicuro che questa è la porta giusta?
- Ma come fai a distinguerla dalle altre?
La apro. E tu la vedi: la Electric Room. Sei così sorpresa che ci sia un altro mondo, così diverso, proprio lì dietro quella porta.

L'odore del legno delle pareti e della pelle vissuta dei divani, le luci calde, soffuse. La musica, bassa, si mescola alle voci. Pensi che quel mix indistinto di sottofondo ti è sempre piaciuto. Sei rilassata, ti senti a tuo agio, è come se quel posto lo conoscessi da una vita, anche se mi chiedi perché c'è la Union Jack dipinta dappertutto.
La nostra conversazione ora è come un fiume in piena.

- Allora domani mattina lo facciamo il tour dei rooftop?
- Con piacere! Sai che quelli dell'agenzia de Il mio Viaggio a New York ti fanno sempre visitare delle location fantastiche. Però Piero mi ha detto di passare presto, così ci aggreghiamo a qualche gruppo.
- Ok, facciamo subito dopo colazione.
- Sì, va bene, tanto il Club Intercontinental, lì di fianco al Parlour apre già alle sei.
- No, dai, non ce la posso fare così presto; rischiamo di rientrare giusto in tempo per andare direttamente alla colazione. 
- A proposito di colazione, ne dobbiamo recuperare ancora una!
- Come recuperare?
- Ma non ti ricordi? Ti ho detto che avrei guidato di notte fino a Milano così al mattino ero lì e tu mi avevi invitato per la colazione.
- Sì, è vero. Non si poteva ancora viaggiare senza valido motivo per via del blocco, così ti avevo anche inviato il modulo per l'autocertificazione.
- Appunto, io contavo sulla voce "visita propri affetti" con motivazione "ci debbo provare proprio oggi, se mi lasciate andare". 
- Io invece ti avevo suggerito "fidanzamento stabile con anello da consegnare in data odierna"; non per approfittare, ma solo per rendere il tutto più credibile.
- Certo, ed io non mi sono mica tirato indietro. Ho solo detto che sfortunatamente le gioiellerie erano tutte chiuse a causa del virus.
- Va bene, va bene, la solita storia. L'uomo dalle mille risorse che poi solo per sfortuna non riesce a trovare un anello.
- Ok, vedrò di rimediare. Può andar bene un giro da Tiffany domani? Intanto io non dimentico la proposta, semplice ma buonissima: Cappuccino Nespresso, Abbracci e pane e Nutella. Anzi, gli Abbracci li avevo sostituiti con i Pan di Stelle perché non rispettavano il social distancing. 
- Se è per questo anche le stelline sono troppo vicine. Ma ora che ricordo, non mi avevi detto che saresti arrivato con rose e champagne?
- Ovviamente! Secondo te mi presento a casa tua senza fiori e champagne?
- Ma se è per colazione?
- E allora? Se vengo a farti visita, io ti porto fiori e champagne a prescindere. Sono un gentiluomo, non posso rinunciare ai miei princìpi di galanteria.
- E se venivi per cena allora cosa facevi? Ti portavi dietro il catering con orchestrina, maggiordomo e posate in argento?
- Beh, come minimo. Così per creare la giusta atmosfera. Ma poi tutti fuori dalle scatole magicamente allo scoccare della mezzanotte.
- Ah sì, mezzanotte! Perché, poi cosa avresti programmato? Se ti conosco bene, mi avresti portato a fare una escursione al parco.
- Che c'entra il parco, adesso?
- Ma certo che c'entra; non sei tu quello che va in giro nei boschi di notte?
- Beh, solo se poi posso fare una videochiamata con te. E poi di giorno non si poteva uscire.
- Ma tu sei matto! L'ultima volta era tardissimo. Ero già a letto che stavo quasi dormendo.
- Ma io prima ti ho solo inviato una foto, quella del Friedensengel, l'angelo dorato che brillava nel buio. Tu mi hai risposto ed io ti ho chiamato. 
- Sì, molto bello. Ma non pensavo che tu avessi appena scattato la foto e che poi fossi andato nel bel mezzo di un bosco a quell'ora.
- Ma tu lo sai che io mi risveglio di notte, ho il ritmo circadiano alterato. Penso di essere stato un vampiro in una vita precedente.
- Magari è per quello che poi eri poco reattivo nelle call al mattino?
- In realtà è perché facevo dieci cose in parallelo. E poi era anche colpa tua! Ti ricordi la sessione con i tuoi colleghi di UK? Continuavi ad inviarmi messaggi su Whatsapp per farmi ridere, mentre tu in webcam mantenevi la tua espressione seria da brava professionista.
- E allora tu che mi mandavi l'avatar con gli orecchini?
- Sì, volevo la faccina con gli orecchini solo a sinistra, ma non c'era. E poi mi hai detto che ti piacevano, no?
- Non male, ma poi io ti scrivevo e tu non rispondevi.
- Io?!? Ma se eri tu quella che scompariva per giorni. Ti chiamavo per una pausa sigaretta-caffè, ma tu eri sempre in conferenza. Come quella volta che parlavi con il team di Milano e dicevi che non potevi rispondere. Poi mi inviavi le slides. Ed io ti dicevo che quelle slides erano brutte e che te ne avrei date di più belle, perché le mie sono più belle!
- Va bene, va bene; le tue slides sono fantastiche! Ma c'è almeno qualche stuzzichino da mangiare qui? Sto morendo di fame, dai ordiniamo qualcosa. Stasera mi mantengo leggera, ma solo se mi prometti che poi domani mi porti da Pisillo per un mega panino, che a New York di più buoni non ce ne sono! E se vuoi, è l'unico posto dove ci puoi abbinare finanche un Moet & Chandon. Nemmeno in Italia ne trovi uno così!
- No problem, scrivo un messaggio a Carmelo e faccio riservare la paninoteca solo per te: trattamento vip! Preferisci quella in Chelsea o al Financial District? 

Un drink ghiacciato accompagna le nostre risate. Il bicchiere stretto tra le dita tradisce i tuoi pensieri.
Continuiamo a parlare per lo più di musica o di lavoro, perché è il lavoro che ci ha fatto incontrare. O magari perché vogliamo evitare altri argomenti. Ma parliamo anche della tua casa nuova e di come va la ristrutturazione e che non vedo l'ora di venire alla festa di inaugurazione e forse poi è la volta buona che mi fermo fino a colazione.
Anche se a me piace molto il video del tuo vecchio soggiorno con "L'amour Toujours" a tutto volume e le luci da discoteca; sì, quello che mi hai inviato per la buona notte.
Anche se poi quella notte non ho dormito, pensando a quanto sarebbe stato bello essere con te in quel soggiorno fino alle luci dell'alba.

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