Tra lenzuola e rapine

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Zulema's pov

"Dimmi"
"Una rapina. Sarà una cosa semplice e pulita. Nessun rischio"
"Zule non lo so, ho una figlia, una compagna... Non posso rischiare"
"Ti fidi di me gitana?"
"Sempre Zule"
"Non sarà pericoloso.
Tra due settimane ci sarà il colpo"
"Illustramelo"
"Ci sarà il fidanzamento ufficiale del figlio di un mafioso messicano con il suo ragazzo.
Il figlio di papà erediterà 8 anelli di diamanti: uno per generazione.
Ogni anello ha il valore di 150.000 euro.
Cosa dobbiamo fare noi?
Presentarci al ricevimento come semplici cameriere, infiltrarci nell'hotel in cui risiedono, distrarre le tre guardie che ci saranno alla porta, entrare nella camera, aprire la cassaforte, prendere gli anelli e sparire.
Soldi totali che potremmo trarre dal colpo? Un milione e duecento mila euro"
Le andò di traverso la saliva e mi guardò con la bocca spalancata
"Ci stai gitana?"
"Ci sto cazzo. Chi ci sarà oltre a noi due?"
"La mia coinquilina ed acerrima nemica: Macarena Ferreiro"
"Vivete insieme? Mi siete sempre piaciute come coppia" disse sorridendo maliziosamente
"Non stiamo insieme. È venuta a prendermi fuori dal carcere e non ci siamo più separate"
"Carine" disse sorridendo
"Smettila. Poi ci sarà la nostra grassona preferita: Goya"
"Perfetto. Allora ci vediamo il 25 ottobre. Nome dell'hotel?"
"El Oasis. Noi ci vediamo il 23 ottobre non il 25.
Per il 25 dovrà essere tutto pronto quindi vieni il 23 a casa mia e di Macarena.
Questo è l'indirizzo" dissi dandole un foglietto alzandomi
"Come arriviamo in Messico?"
"In aereo. Ho già contattato una persona che ci porterà, saranno 9 ore di volo"
"Zule, non mandare tutto a puttane con Macarena. Si vede che ti piace ancora"
La guardai sapendo che aveva toccato un nervo scoperto.
Ci abbracciammo salutandoci.

Andai da un conoscente a ritirare parrucche e vestiti che avevo chiesto.

Tornai a casa ed erano le 19.

"Ce ne hai messo di tempo" disse Macarena vedendomi incontro
"Che c'è? Ti sono mancata?" dissi con voce suadente
"Idiota" sussurrò "dove sei stata?"
"Vai a provarti questi" dissi porgendole una parrucca nera con la frangia, una tutina nera e dei tacchi bianchi
Io intanto indossai una parrucca bionda con un taglio di capelli corto, un top senza spalline nero, un tailleur rosa antico di sopra e dei tacchi rossi con la punta bianca
La vidi uscire dal bagno "come sto?" mi chiese facendo un giro su se stessa
"Bene. Ora ridammi i vestiti" dissi non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso
"Anche tu stai bene" disse prendendomi dal colletto della giacca
"Lo so, sono sempre meravigliosa. Ora vattene" dissi allontanandola.

Mi cambiai rimettendo tutto nel borsone ed uscì fuori godendomi il leggero venticello che mi scompigliava i capelli.

Presi una sigaretta e pensai a quello che aveva detto Saray
Lei sapeva che provavo attrazione per Macarena da un po' ma non c'era amore o altre cazzate del genere. A legarci era qualcosa di molto più profondo e intenso...
Qualcosa che ci legava da quando i nostri sguardi si sono incrociati la prima volta a Cruz Del Sur, nonostante i nostri tentativi di farci fuori.

"Ehi"
"Ciao bionda fastidiosa"
"Ti va di farci un bagno?"
"Nel lago?"
"Si" disse iniziando a spogliarsi
La guardai sentendo la mia salivazione azzerarsi e le mie guance arrossire.
Rimase in intimo
"Dai, vieni" disse immergendosi nel lago
"Zulema dai" continuò sbuffando
"Fa freddo, è ottobre. Non morirò congelata"
"Dai, non fa freddo" disse guardandomi con sguardo supplicante
"Ok arrivo. Basta che stai zitta" dissi sbottando.
Iniziai a spogliarmi maledicendomi mentalmente
"Ma guarda un po' cosa mi tocca fare. Dannata bionda. La odio."
Entrai in acqua e Macarena mi spinse la testa sott'acqua ridendo.
Risalì e la guardai
Nuotai verso di lei mentre mi schizzava con l'acqua nel tentativo di allontanarmi.
La presi dai fianchi facendo aderire la sua schiena al mio busto.

Ero stanca di essere razionale

"Cosa pensavi di fare?" le sussurrai all'orecchio mordendole il lobo
Le strinsi maggiormente i fianchi facendo affondare le mie unghie nella sua carne sentendola gemere
"Ti ho fatto una domanda. Rispondi" dissi spostandole i capelli da un lato per baciare il suo collo
"Quindi?" Dissi lasciando un morso sulla sua scapola
"Macarena rispondi" continuai, scandendo bene le lettere del suo nome nel mentre le scostai il reggiseno afferrandole un seno.
Continuò a gemere

"Zulema" disse ansimando
"Cosa biondina? Cosa vuoi?"
Dissi facendo scendere una mia mano sempre più giù, avvicinandomi pericolosamente ai suoi slip mentre muovevo la mia gamba sulla sua intimità
I suoi gemiti riempivano il silenzio
Iniziai a toccarla da sopra gli slip

"Scopami"
"Implorami"
"Non lo farò"
"Allora mi fermerò" dissi sorridendo cinicamente
"Scopami. Ti prego Zulema Zahir"

La feci voltare verso di me mordendole le labbra.
Le feci allacciare le gambe intorno alla mia vita ed uscimmo dal lago.
Entrammo in casa e la feci adagiare sul letto
Le bloccai i polsi con una mano mentre con le labbra scesi sulla mandibola lasciandoci dei morsi.
Tracciai con la punta della lingua il perimetro del suo collo fino alla clavicola sporgente.
Le lasciai i polsi per slacciarle il reggiseno, scoprendole il seno
Iniziai a succhiare i suoi capezzoli turgidi mentre gemeva rumorosamente graffiandomi la schiena.
Le alzai i fianchi rimuovendo i suoi slip.

Mi presi un momento per contemplare il suo corpo.

Scesi con le labbra baciando il suo addome fino ad arrivare al monte di Venere
Mi lasciai pervadere dal suo odore
Presi tra le labbra il clitoride succhiando dolcemente mentre Macarena mi stringeva i capelli
"Ti prego non smettere"
Infilai un dito dentro di lei mentre passavo la lingua tra le sue pieghe bagnate
"Ti piace?" le chiesi stringendole un seno
"Si. Continua" disse ansimando.
Le presi le gambe posizionandole sulle mie spalle
Aggiunsi un altro dito al suo interno continuando a passare la lingua sul suo centro

Era completamente sotto il mio controllo e questa cosa mi piaceva troppo.

Continuava a spingere i fianchi verso la mia bocca
Portai la lingua verso la sua entrata sostituendo le dita e la sentii stringersi attorno alla mia lingua.
Con il pollice disegnai dei cerchi sul suo clitoride
Sentii i suoi addominali contrarsi
La mia lingua entrava e usciva dalla sua entrata
"Sto venendo"
Dopo poche spinte venne sulla mia lingua
Leccai via i suoi umori guidandola durante il suo orgasmo.

Si lasciò andare sul letto
Le portai le dita impregnate dei suoi umori alla bocca sentendo la sua lingua accarezzarle in modo suadente.
Poi mise le braccia dietro il mio collo e mi baciò
Il bacio diventava sempre più audace
"E ricorda che questa è mia" dissi spingendo la mano sulla sua intimità facendole rilasciare un gemito

Macarena's pov
"Turno mio" dissi maliziosamente posizionandomi su di lei.

Nuovo inizio - ZurenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora