Capitolo 9: Il Covo del Male

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Mentre i nostri eroi si stavano allenando, allo stesso modo anche Noctis e la sua squadra lo facevano. In una terra assai remota, costellata da un panorama tetro, il namecciano stava combattendo contro due Majin: Un maschio e una femmina. Il combattimento era a senso unico: nonostante i due guerrieri dal colorito rosa attaccassero assieme, ciò non era sufficiente a far crollare la guardia di Noctis, dura come un muro d'acciaio. Ad un tratto i due si allontanarono e caricarono un'onda di energia alla massima potenza e la scagliarono all'unisono contro il namecciano. Egli creò un tornado oscuro con la sola imposizione delle mani e il colpo si annullò.
-Teva come ti senti?- Chiese il majin alla ragazza.
-Tutto bene Zanon- rispose quest'ultima, mentre poggiava le mani stanche sulle ginocchia, piene di lividi e graffi.
Noctis si avvicinò lentamente a loro e fissandoli con uno sguardo gelido annunciò: "Mi avete fatto usare il 50% della mia potenza: non sarà tanto, ma resta sempre un ottimo risultato. Credo che assieme possiate fronteggiare quello sporco mezzo Saiyan, anche senza troppi sforzi."
-Ci prendiamo una pausa?- chiese Teva con una flebile voce.
-Assolutamente no!- esclamò Zanon -Forse non possiamo combattere contro il nostro capo, ma almeno possiamo competere tra di noi, no? Dobbiamo allenarci se vogliamo ottenere la libertà e completare la missione.-. -Questo è lo spirito ragazzi! Ora tornate ad allenarvi, io starò un po' su quel ramo a meditare- disse Noctis, indicando uno strano pezzo di legno, circondato da una nebbia violacea. Egli si diresse verso il ramo e si sedette, mettendo le mani giunte, restando in una posizione simile allo yoga, fluttuando sul pezzo di legno. Intanto gli altri due ricominciarono a picchiarsi, con tutte le loro forze, facendo tremare leggermente l'ambiente circostante.

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