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«Mi gira un po' la testa, cos'è successo?»

Dissi.

«Il dottore ti ha fatto un lavaggio e ti sei addormentata, ora starai meglio, vedrai.»

«Sei ancora qui?»

«Ovvio...sta arrivando Ludovica.»

«Okay, devo parlarle.»

«Oh e di cosa?»

Chiese curiosa.

«Non ti riguarda.»

Risposi fredda.

«Ah, okay, scusami. Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare, avevo pensato di fare i pancake che ti piacciono tanto.»

«Non ho fame.»

Risposi senza fare la minima espressione.

Clara sospirò.

«Io ci sto provando ma se mi tratti così... vabbe lascia stare, me lo merito.»

Disse alzandosi dal letto.

«Vado in bagno, se hai bisogno di qualcosa chiamami.»

«Si ma stai andando in bagno non in Africa, stai tranquilla non ho bisogno del tuo aiuto...»

«Ascoltami Grace, ma se non ti fa piacere nemmeno la mia presenza vado via.»

«Fai quello che vuoi, ho solo bisogno di parlare con Ludovica ora.»

«Beh sta arrivando, chiamami quando vuoi rivedermi.»

Disse andando via fuggendo, senza salutarmi e sbattendo la porta.
Per fortuna Ludovica arrivò un attimo dopo e andai ad aprire.

«Ho incontrato Clara che piangeva per le scale, cosa diavolo succede?»

Mi chiese appena mi vide.

«Si grazie, mi sento meglio.»

«Scusami, è che mi sembrava molto triste, ho portato la nutella per i pancake.»

«Ma lei ormai è andata via e i tuoi ... non vengono sempre buonissimi ecco.»

«Hahaha. Come stai?»

«Meglio, anche se mi gira la testa e vorrei solo una persona che mi coccolasse»

«MA COSA? L'hai mandata via...»

«Lo so, non riesco a capire cosa succede nella mia testa quando sto con lei. È come se provassi ancora rancore. È come se volessi perdonarla ma non ci riuscissi effettivamente.»

«Dopo quello che ha fatto è comprensibile, però forse dovresti provare a non pensarci.»

«Si, dovrei... comunque avevo bisogno di parlarti.»

«Dimmi tutto.»

Mi disse mentre sistemava la nutella e poi
andammo a sederci sul divano in soggiorno.

«Voglio sapere cos'è successo l'altra notte e cos'è sta storia tra Clara e Carlotta.»

«Io voglio sapere quando ti decidi ad avere un'alimentazione sana. Devi prenderti cura di te Grace. Non puoi continuare cosí...»

«Ludo ti ho già promesso che lo farò, tranquilla. Ora rispondi alle mie domande.»

«Quello che è successo l'altra notte è meglio che tu non lo sappia, fidati di me. Ti dico solo che il rapporto tra Clara e Carlotta è sempre stato tossico e ora lo stava diventando maggiormente. Però onestamente Grace, credo dovrebbe raccontarti lei la storia. Ma perchè mi hai chiesto di loro due?»

Disse Ludovica e capii che era difficile spiegarmi "la storia". Anche se non capivo perchè ed ero sempre più paranoica.

«Quando sono andata a prendere Clara dal locale, Carlotta sembrava voler farmi ingelosire e oltretutto mentre litigavano ho sentito frasi strane uscire dalla sua bocca, come "sono stamca di essere la tua seconda scelta" oppure "non hai capito cosa voglio davvero". Mi hanno confuso molto, anche se non avevo tempo per pensarci.»

«Clara mi ha detto che ti ha anche messo le mani addosso.»

«Si...»

«Carlotta è una persona molto tormentata, ha i suoi problemi e spesso li sfoga con gli altri, come se ne fossero la causa.»

«Ludovica no, ce l'ha con me per qualcosa che riguarda Clara e non può essere solo per quello che é successo...»

«Allora cosa credi che sia?»

«Credo che... boh! Non lo so, cazzo.»

«Non innervosirti, ti si sbalza di nuovo la pressione. Perchè non la chiami e provi a parlarle? Le chiedi di tornare a farti i pancake e magari stasera mangiamo tutte e tre insieme, ti va?»

«D'accordo, basta che la smetti di trattarmi come una bambina di quattro anni, grazie.»

Presi il cellulare e composi il numero di Clara, feci un bel respiro prima di chiamare e poi portai il telefono all'orecchio destro.

«Hey ciao... scusa per come ti ho trattata, ti andrebbe di tornare qui stasera?... Mangiamo qualcosa insieme... c'è anche Ludovica... okay... a dopo.»

«Che ti ha risposto?»

«Mi ha detto di sì, sono felice di rivederla e mi rendo conto solo ora...»

«È normale che ti senta così, non preoccuparti.»

Mi disse fermandomi.

Dopo un'oretta, Clara bussò alla porta, io e Ludovica stavamo finendo un film, mancavano dieci minuti, così lei ha visto la fine con noi ed è stato divertente perchè non conosceva nulla di tutta la storia e faceva ipotesi di ogni tipo.
Finito il film poi, pensammo a cosa ordinare per cena e decidemmo sushi, così tramite cellulare su just eat Ludovica si occupó di farci arrivare la cena a casa e mentre faceva ciò, io e Clara andammo in camera mia a parlare.

«Okay, non abbiamo molto tempo, non voglio lasciare Ludovica sola ad aspettarci. Mi dispiace per come ti ho trattata è che ho tanti pensieri in testa riguardo la tua persona che non mi fanno dormire tranquilla e concedimelo, quindi, con pure con la pressione, mi sono agitata. Scusami, ho bisogno davvero di te.»

Dissi.

«Okay, non importa. So che non è facile per te comportarti normalmente e insomma... fidarti di me. Ti darò le dimostrazioni di cui hai bisogno, tengo troppo a te, non voglio perderti di nuovo.»

La donna della mia vita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora