2

112 7 6
                                    


Non riuscì a rilassarmi nemmeno per un momento. Stetti in rigoroso silenzio seduta all'angolo del letto mentre mia madre intrecciava le ciocche di capelli con un ritmo armonioso. Non provai nemmeno ad obbiettare. Almeno per quel giorno provai a calibrare l'emozione dello stomaco nello stare il più calma possibile.

La casa si sarebbe affollata di lì a poco e l'idea di rivederlo dopo così tanti anni mi rese tesa e pensierosa come mai prima d'ora.

«domani andremo dalla signora Carmela e ti farò confezionare qualche abito nuovo. Ormai stai crescendo ed è giusto che tutti vedano che bella ragazza sei diventata»

Io in realtà ci lessi così qualche pretendente potrà chiedere la tua mano. M'irrigidì ma non mi sfuggì l'espressione compiaciuta di mia madre riflessa allo specchio dell'armadio. Adirata mi sollevai velocemente dandole le spalle

«adesso mi vesto» attesi che mi lasciasse da sola. Toccai la veste appesa alla maniglia con la punta delle dita, mia sorella che non obbiettò ad imprestarmelo. Mi calzava a pennello, provai persino ad arrotolare la stoffa dell'orlo accorciandolo fino a metà coscia –cosa che non ci sarebbe mai stata concessa-. Cautamente mi infilai nella camera dei miei genitori, sbirciai nei suoi cofanetti, nei piccoli cassetti sopra il comò, rovistai tra i suoi trucchi alla ricerca di un rossetto che non desse all'occhio. Me ne misi un po' picchiettandolo con i polpastrelli

«Anna scendi» mi richiamò mia madre dal fondo delle scale. Tanto mi colse alla sprovvista che mi scivolò dalle mani e rotolò fin sotto il comodino. Impaurita che mio padre mi potesse scoprire lo acciuffai velocemente e lo nascosi sotto il cinturino stretto in vita. Sparì dietro la porta che scricchiolò, presi coraggio, cancellai le paure e scesi lentamente la rampa accostata da tutte le foto di famiglia. Mi piacque ripercorrere con gli occhi i ricordi sbiaditi della mia gioventù.

Quando arrivai nella stanza principale mi ritrovai in mezzo ad un via vai di persone che, senza degnarmi di attenzione, slittavano da una parte all'altra. Pur di alleviare la tensione chiesi a Caterina, la domestica, di poterla aiutare ma mi ammonì immediatamente, perciò andai in giardino, strappai un misto di fiori e, una volta riempito il vaso di cristallo, li disposi al centro del tavolo. Salutai la cuoca con un abbraccio alle spalle ma era troppo presa anche lei dalle diverse preparazioni che mi rimandò un veloce sorriso e continuò a girare il sugo nella grande pentola sul fornello

Ciao sentì dire in lontananza e una serie di saluti si susseguirono in un'altalena di voci 

 «vai, sono arrivati» raddrizzai la postura e con passo felpato uscì allo scoperto

Non ebbi nemmeno il tempo di mettere a fuoco le varie figure che Maria mi accorse sull'uscio della porta

«che bello rivederti» ci stringemmo le braccia intorno ai corpi che mi sembrò più magro al passaggio delle mani sopra. Non riuscì a sbottonarmi di più e quindi rimasi impalata annusando l'odore dei suoi biondi capelli «come sei bella» disse infine divincolandosi. Maria, Maria che aveva diversi anni in più di me era convolata a nozze nell'aprile dello stesso anno 

«anche tu.» 

Lanciò uno sguardo furtivo alle sue spalle e riprese a parlare con le mie sorelle che la trascinarono in salotto.

Giosuè sfilò la sigaretta dalle labbra. Una mano la nascose in fondo la tasca dei pantaloni eleganti. Camminò chinando il viso di lato. Dominai la voglia di fuggire e di rinchiudermi in camera o nella stalla o di sparire, di correre lontano.

«finalmente sei tornata, picciridda?» sorrise sornione. Torturai le mani oltre ogni modo e mi inumidì le labbra aride come la secca dei fiumi, ma tirai su il viso in maniera spocchiosa e puntai gli occhi nei suoi. Lo sentì, sì lo senti. Il cuore cadde a terra, fece un solco sul pavimento e l'anima fuggì via. La terra mi venne a mancare e il vano di tentativo di dire anche solo un'inutile ed insignificante parole fu inutile. Fu inutile come quel vaso sul tavolo e la mia presenza in quella casa.

La tua ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora