Capitolo 7

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-Kuroo-kun svegliati!- continuo a chiamarlo, scuotendogli la spalla.
-kuroo!- lo chiamo, e lui miracolosamente si sveglia. Prima che possa aprire gli occhi controllo che non ci siano coperte sfatte, perché se ci fossero vorrebbe dire che ho fatto quel sogno.
-t/n...- mi chiama, stropicciando gli occhi.
-sono le 7, se non ti muovi non potremo fare colazione, idiota- dico.
Lui come risposta dice qualcosa di irriconoscibile del tipo "ghhhwhhwhgh"
-eddaaiiii muovitiii- dico, prendendo il suo braccio e tirandolo giù dal letto.
-ahia- dice, alzandosi.
-muov- provo a dire, ma mi interrompo non appena vedo il suo fisico, coperto solo da un paio di boxer. Lui ride vedendo il mio viso simile ad un peperone.
-muov... muoviti- dico. Io sono già pronta, mi sono messa dei pantaloncini di jeans abbastanza larghi e una maglia, altrettanto larga.
Lui si mette una maglia nera e dei pantaloncini. Anche se non sembra qui fa un po' di caldo.
-andiamo- mi dice.
Entriamo nel bar, nel quale non c'è nessuno.
-perché non ci sono persone ai tavoli?- mi chiede.
-perché chiude alle 10- dico sorridendogli.
-senti... avevo fame- lo avverto. Ci sediamo ad un tavolo infondo alla sala, e io vado a prendere dei pancake con la cioccolata, con un caffè.
Quando torno al tavolo e vedo cos'ha preso lui per colazione rimango stupita. Come fa smangiare così tanto?
Mi siedo e lui arriva poco dopo. Inizia a mangiare come se nulla fosse, e finisce poco dopo.
Si alza di nuovo con il piatto in mano.
-mangi ancora?- chiedo.
-si, Ho fame- risponde, e io lo guardo stupita.
Dopo aver finito i pancake mi alzo e seguo Kuroo per vedere cosa prende.
Io prendo un waffle e due mini muffin, e ritorno al tavolo.
Quando finisco tutto sono piena, e aspetto che anche Kuroo finisca la sua "colazione".
-come fai a non ingrassare mangiando tutta quella roba?- chiedo, guardandolo gelosa.
-faccio tanto sport- risponde semplicemente.
-se vuoi puoi venire a camminare con me- mi dice.
-ok- gli rispondo.
-però ti dico io cosa metterti da vestire- mi dice, guardandomi un po' schifato.
La sua voce è ancora impastata dal sonno.
-dipende da cosa scegli. E poi dobbiamo vedere che programmi ci sono con la pallavolo.- dico.
-oggi è tutto il giorno libero, me lo ha detto il coach.- dice, sgranocchiando il pancake che tiene in mano.
Prendo il telefono e guardo cosa c'è nelle vicinanze.
-c'è anche il mare! Qui fa molto caldo, quindi potremmo fare il bagno- dico.
-va bene. Mettiti il costume sotto, se l'acqua è abbastanza calda facciamo il bagno.- dice.
Poi pensa a qualcosa che gli fa rizzare i capelli.
-andiamo- mi dice.
-lasci tutta quella roba?-
-si.- dice.
Sul tavolo ci sono due muffin e un pancake.
Corre in camera e io lo seguo, e delle persone si affacciano dalla porta per vedere chi è che fa quel casino.
Mi chiude la porta alle spalle e si mette a frugare nella mia valigia.
-Oi ma che fai?- chiedo, infuriata.
-prendi un costume e mettitelo, poi ti dico io cosa mettere da vestire- mi ordina.
Vado accanto a lui e lo spingo via con la spalla. Prendo un costume a caso e mi chiedo a chiave in bagno.
Mi cambio velocemente.
-mi porti un asciugamano? Qui ci sono solo quelli piccoli- chiedo, frustrata.
-no, esci- mi ordina.
Esco cercando di coprire il mio corpo con le braccia.
Ritrovo lui a due passi dalla porta del bagno. Lo guardo negli occhi, arrossendo dalla vergogna.
-ehi, non ti devi vergognare con me- dice, mettendo le mani poco sopra i miei fianchi.
A quel tocco il mio corpo si riempie di brividi, e inizio a respirare un po' più faticosamente.
Mi guarda negli occhi, e poi si gira e prende qualche cosa dall'armadio.
Prende un paio di pantaloncini di Jeans aderenti, e una maglia leggera.
-no.- dico.
-si. Muoviti- dice lanciandomi le cose.
Me le metto sopra al costume, e devo dire che mi stanno abbastanza bene.
-mhhh- dice dubbioso. Mi gira intorno, scrutando il mio corpo.
Si ferma dietro di me.
-no, cambia i pantaloni-
-perché?- chiedo.
-con questi pantaloncini sembri una troia- mi dice.
-ma sei serio?- chiedo, l'ho presa un po' come offesa.
-si, mettiti questi-
-ma che problema hai? Ti sei reso conto che mi hai chiamata troia?- dico, cercando di mantenere la calma.
Si gira verso di me e vede quanto sono incazzata.
-non intendevo quel- lo interrompo.
-allora pensa prima di parlare. Vado a camminare da sola- dico, prendendo dei pantaloni fino al ginocchio e una maglia lunga.
-e dai t/n...- mi chiama. Esco velocemente dalla stanza. Nel cammino incontro il coach.
-t/n che succede?- mi chiede.
Cerco di fare una faccia normale.
-vado a camminare, ci vediamo dopo- dico, per poi uscire dall'hotel.
Mi faccio una coda alta, ed inizio a correre sulla pista ciclabile.
Senza rendermene conto trovo una pineta, e decido di attraversarla.
Passo velocemente tra rami e tronchi caduti, e in 10 minuti di corsa arrivo al mare.
-come cazzo ci sono arrivata qui?- mi chiedo. Decido di andare sulla spiaggia, tanto sembra essere una spiaggia libera.
Mi stendo sulla sabbia abbastanza calda, e chiudo gli occhi.
-t/n svegliati- sento una voce roca e annoiata.
-sono sveglia- dico, ho già capito chi è.
-alleluja- appena sento quell'esclamazione faccio un sospiro.
-scusami per prima, non me ne ero nemmeno reso conto- dice, con un tono dispiaciuto.
Mi alzo a sedere.
-la prossima volta pensa prima di dire le cose. Che ore sono?- cerco di cambiare argomento.
-le 10 e mezza-
-uh-
-ti va di fare un bagno?- mi chiede. Ed io annuisco, sospirando.
-però in piscina, perché l'acqua è stecchita- dice.
-dobbiamo fare tutta la strada indietro?-
-era corta eh-
-sono passata dal bosco- dico, come se niente fosse.
-saranno lamento 15 chilometri- mi dice, riferendosi al bosco.
-andiamo- dico, alzandomi.
-a chi arriva prima?- mi chiede. Annuisco.
-però voglio vincerci qualcosa- mi dice poi.
-se vinco io mi farai da schiavo per una giornata- dico.
-e se vinco io...- inizia, pensieroso.
-farai 100 squat davanti a me- dice poi.
-sfida accettata- ci stringiamo la mano.
-3..2...1.. via!-

-74...75...- sta contando.
Eh si, ho perso, e ora mi tocca fare 100 squat davanti a lui. Siamo nella stanza, e io sto durando una fatica micidiale.
-c'è una bella vista qui- dice, leccandosi le labbra.
-98...99...100...- finisce.
-è stato bello- continua.
-ora voglio fare un bagno-  dico, prendendo un asciugamano.
Me lo lego sopra al petto, e prendo Kuroo per un braccio.
-muoviti- gli dico.
-va bene- dice. Mi segue, e ci avviamo verso la piscina che si trova nell'hotel.
La piscina è completamente vuota e io poso l'asciugamano su una sdraio abbastanza lontano dall'entrata.
Kuroo si spoglia immediatamente, e si butta in acqua. I mi spoglio più lentamente, prendendo gli occhiali da sole che aveva lasciato sulla sdraio. Entro lentamente in acqua mentre lui scruta il mio corpo. Mi mordo il labbro inferiore per non dare l'idea di essere spastica.
-posso bagnarli?- chiedo, indicando gli occhiali, non sembrano di una marca importante, quindi pensi di si.
Infatti annuisce, ed io entro immediatamente in acqua. Mi avvicino a lui sott'acqua, e ritorno in superficie davanti a lui.
Gli sorrido, e lui mi guarda come se fossi una nuova cosa preziosa, mi fa sentire importante.
Mi leva gli occhiali e se li mette lui, e io metto il broncio.
Mi spinge delicatamente, ed io casco in acqua.
-scusate ragazzi!- ci chiama un signore in costume, con una macchina fotografica in mano.
-posso farvi delle foto? Siete una bellissima coppia!- ci dice, ed io arrossisco.
-non stiamo insieme- dico.
-uh... posso comunque farvi delle foto?-
Annuiamo.
-bene... posso farvele sott'acqua? Facciamo che voi vi mettete a sedere in apnea in acqua, ok?-  annuisco, e Kuroo annuisce subito dopo di me.
Il signore entra in acqua e con una mano si tappa il naso, mentre con l'altra tiene la fotocamera.
Al suo tre io e Kuroo andiamo sott'acqua, io mi metto a gambe incrociate e tengo le mani come se fossi un Buddha, mentre Kuroo si mette a gambe tese e fa il segno della vittoria con una mano.

-le foto sono venute bene!- esclamo, tenendo una copia della foto in mano mentre sono stesa sul letto. Abbiamo appena finito di cenare con tutta la squadra, e da domani partono tutti gli allenamenti.
-lo vedi che non sono obeso come dici?- mi chiede, indicando si nella foto.
Mi metto a ridere, -guarda me!- dico, indicandomi.
-te sei venuta benissimo- dice, con gli occhi puntati sulla foto. Sembra una frase MOOLTO brutta, ma non ci faccio caso.
-vorrei trascorrere questa sera come la serata di ieri- dice lui, guardando il soffitto con una mano dietro la nuca.
-trascorriamo questa sera come la serata di ieri allora- gli sorrido.
Lui si alza ed inizia farmi il solletico.
-non intendevo in questo senso- dico, quando si ferma, poi ricordo cosa è successo dopo questo.
Faccio come ieri e salgo a cavalcioni su di lui, mordendomi il labbro per non ridere.
-mi vuoi far impazzire, micia- mi dice, guardando le mie labbra.
Rimaniamo circa un minuto in silenzio.
-ho capito cosa voglio- dice.
Lo guardo confusa. Guarda per un ultima volta i miei occhi e poi si alza tenendosi suo gomiti.
Sento un peso sulle mie labbra, e del fuco dentro di me si accende improvvisamente. È come una cosa che aspettavo da sempre, ma che ho trovato solo ora.
Tengo gli occhi chiusi, e quando sento il peso staccarsi dalle mie labbra sento improvvisamente un senso di vuoto dentro di me.
-voglio te- conclude la frase. Mi guarda cercando una mia approvazione.
La voglia di risentire quel fuoco è immensa, ma non so cosa fare. Si sdraia.
-io...- non sa cosa dire.
-kuroo...- inizio un discorso, cercando di prendere fiato.
-kuroo, non penso di essere pronta a questo tipo di relazione- dico, stritolandomi le dita.
Lui fa un sospiro profondo.
-capisco- dice, guardando il muro.
-però restiamo amici- dico, lui mi guarda un po' confuso.
-ti prego- gli dico. Lui annuisce, non guardandomi.
Non sapendo cos fare mando un messaggio ad Akaashi:
Posso dormire nella tua stanza stasera?

Si, è la 327

Ok
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-Kuroo, vado a dormire da Akaashi.- dico. Lui mi guarda, capendomi, e annuisce.
Esco dalla stanza senza salutarlo, e mi dirigo verso quella di Akaashi.
Busso velocemente e la porta davanti a me si apre, rivelando il volto familiare del mio amico.
-grazie- gli dico.
-posso chiederti come mai...?- mi guarda confuso.
-ti spiego domani, ora voglio solo dormire- mi guarda, e annuisce.
Ci stendiamo insieme a letto, e lui mi abbraccia da dietro, capendo che ho bisogno di un po' di conforto, ma noto una differenza tra lui e Kuroo. Quando Kuroo mi abbraccia sento i brividi nel mio corpo, mentre quando mi abbraccia Akaashi é... normale...
Chiudo gli occhi e mi addormento.

Buon Giorgio!
Lo soooo, t/n è un po' diciamooooo
Bhooo un po' boke, mettiamola così.
Spero con tutto il cuore che la storia vi stia piacendo!
Arigato!

Guardami- Kuroo x reader (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora