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Era una calda sera di luglio e yoongi era, come al suo solito, seduto su un'altalena di quel parco che lo ospitava quasi tutte le sere.

Andava li per pensare, per staccare dalla vita frenetica che viveva; la mattina la scuola, poi il lavoro per mantenersi e per vivere, e finalmente quando arrivava la sera poteva staccare tutto e osservare la sua amata luna. Non aveva mai amato nulla più della luna. Per lui la luna era una fonte di pace, ispirazione e, fa male dirlo, consolazione.
Yoongi non aveva mai avuto una situazione famigliare semplice. Il padre era morto qualche anno prima, in un incidente stradale, dopo essere scappato di casa a causa dell'ennesimo litigio con la madre. La madre era una vera e propria vipera, yoongi la odiava,  per questo era andato via di casa dopo la morte del padre.
Ecco yoongi nella luna rivedeva il sorriso del padre, quell'uomo che gli aveva insegnato a giocare a basket, che l'aveva protetto da quella stronza che si faceva chiamare mamma, quell'uomo che yoongi amava più della sua stessa vita.
La luna era diventata la sua consigliera, la sua migliore amica, colei che non l'avrebbe mai giudicato, proprio come lo era prima suo padre.
Yoongi era caduto in depressione e al solo pensiero del padre gli veniva da piangere, ma per il mondo era il ragazzo stronzo a cui non fregava nulla di niente e nessuno, ma nessuno conosce in realtà la sua vera storia e lui non voleva vivere nuovamente quello che era successo alle medie a causa dei bulli, per questo non si apriva con nessuno, ma nessuno lo capiva davvero.

Ma torniamo a noi

Era una calda sera di luglio e yoongi era come al suo solito seduto su un'altalena di quel parco che lo ospitava quasi tutte le sere.
Quella sera però era diversa, la luna gli sorrideva in una maniera diversa, quasi come una madre sorride al proprio bambino quando lui gli parla della persona di cui è innamorato.
Mentre contemplava la luna uno strano verso lo distrasse, sembrava, anzi era, il pianto di un gattino. Yoongi si asciugó le lacrime e si alzò per andare a controllare. Effettivamente era proprio un gattino che piangeva mentre cercava di camminare con una zampetta ferita. Yoongi si abbassò e prese in braccio quel micio color neve con gli occhi di un grigio intenso che lo fece imbambolare. Il gattino si fece subito prendere, capendo di potersi fidare di quel ragazzo con i capelli verdi e gli occhi ancora lucidi.
Risvegliato da un miagolio del cucciolo tra le sue braccia si accorse che quel gatto indossava un collare color crema con una targhetta con sopra inciso il suo nome e un numero di telefono.
Il micetto si chiamava Moon, yoongi sorrise involontariamente a leggere quel nome.

-piccola moon, come sei arrivata qui tutta sola in queste condizioni, la tua padroncina ti starà cercando, forse è meglio se chiamo a questo numero che hai sulla targhetta così ti riporto a casa-

Chissà perché aveva associato quel gattino con quel nome ad una padroncina di massimo 9 anni carina con le codine bionde.
Allora si sedette a terra con in braccio il gattino e digitò quel numero, anche se erano le undici passate provò lo stesso a chiamare.
Dopo un paio di squilli si udì una voce

X-pronto! Chi è? -

Era una voce maschile, magari era il papà o il fratello maggiore di quella bambina che aveva immaginato

Yg- ciao, mi chiamo yoongi, scusa l'orario ma ero al parco è ho sentito il lamento di un gattino e sulla targhetta c'era questo numero, così ho chiamato per dirti che il tuo gatto è qui con me-

X- o mio Dio! Moon è li con te? Dici sul serio? A che parco sei? vengo immediatamente-

Yg- si è qui sulle mie gambe... e sono al parco principale vicino le altalene... perciò stai venendo tu?-

X- si aspettami, sono li vicino a dopo-

Il ragazzo non diede neanche il tempo a yoongi di salutare che aveva già chiuso la chiamata.

-perciò il tuo è un padrone non una padroncina...  Penso che tu l'abbia fatto preoccupare abbastanza dal timbro di voce che aveva, sembrava che dovesse piangere da un momento all'altro-

In attesa del ragazzo yoongi parlava con moon e la accarezzava. Ad un tratto si sentì un rumore di una caduta e un imprecazione detta a bassa voce. Yoongi si girò nuovamente verso quel rumore che lo aveva distratto e vide un ragazzo con i capelli arancioni steso a terra che si teneva la gamba per il dolore. Probabilmente era inciampato su una radice. Yoongi ghignó divertito dalla scena ma si alzò lo stesso e andò da quel ragazzo.

Yg- ehi carotina tutto okey? -

Il ragazzo si sedette per terra e guardò su.
Yoongi rimase imbambolato proprio come quando vide gli occhi di moon. Era un'opera d'arte o una persona reale? Il suo viso era paradisiaco e yoongi non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Il ragazzo divenne completamente rosso in volto appena notò con che intensità quegli occhi neri lo stessero guardando. In tutto ciò la luna faceva la sua parte illuminando i due ragazzi dall'alto così da rendere la scena ancora più meravigliosa.

I due ragazzi vennero riportati alla realtà dall'ennesimo miagolio di moon

X- Dio mio moon stai bene-

Il gatto saltò dalle braccia di yoongi a quelle del suo padrone che lo strinse a se iniziando a piangere.
Yoongi si sedette, osservando la scena, di fronte al ragazzo e parlò

Yg- non piangere ti prego, non riesco a sopportarlo... -

A quella richiesta il ragazzo alzò lo sguardo verso il menta asciugandosi le lacrime e osservando l'altro che aveva abbassato lo sguardo per non ricominciare a piangere anche lui.

X- tu devi essere yoongi, il ragazzo che mi ha chiamato prima-

Yoongi annuí

Jm- piacere sono jimin-

Alzò lo sguardo verso jimin, che gli aveva teso la mano per stringergliela, e ricambiò la stretta. Jimin stava sorridendo, proprio come lo stava facendo la sua amata luna in celo.
Yoongi era impressionato da quanta bellezza ci fosse in quel ragazzo... I capelli arancioni che gli ricadevano sugli occhi castani e lucenti, un piccolo nasino posizionato al centro del suo viso perfettamente liscio, le labbra, quelle labbra che sapevano di ciliegia solo alla vista, carnose e rosse e con una maglietta a maniche lunghe tre volte più grande di lui. Quel ragazzo aveva catturato l'attenzione di yoongi al primo impatto e la luna era li per farglielo vedere bene nei piccoli dettagli. Anche se yoongi aveva l'impressione di averlo già visto da qualche parte, ma lasciò perdere.

Jm- yoongi grazie mille per esserti preso cura di moon e soprattutto grazie per avermi chiamato, sarei morto se non l'avessi ritrovata... Ora devo tornare a casa, si è fatto tardi. Ci vediamo è stato un piacere conoscerti-

Jimin disse questo mentre si alzava in piedi e sfoggiava uno dei suoi più lucenti sorrisi.
Yoongi ancora un pò intontito dall'incontro lo salutò con la mano per poi dire

Yg- ciao... Ci vediamo... -

E sorrise. Non sorrideva veramente da un pò  ma Jimin ci era riuscito al loro primo incontro.

Appena Jimin scomparve dalla visuale, yoongi alzò lo sguardo alla luna

-ora ho capito perché mi sorridevi in quella maniera prima... Grazie papà-

talking to the moon ~yoonmin~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora