you needed it

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Quel giorno Bakugou si svegliò con i segni delle lacrime sulle guance, già si era addormentato piangendo.
Aveva dato la sua fiducia a una persona ed era stato tradito di nuovo. Non sapeva perché ci stava così male per una persona che non aveva neanche mai visto però sapeva che in qualche modo era riuscito ad affezionarsi a quella persona.
Che grave errore. Pensò mentre si sciaquava la faccia, scese a fare colazione, quel giorno non avrebbe avuto scuola quindi ne avrebbe aprofittato per andare dai suoi genitori.
Il medico lo aveva informato che avevano avuto una ricaduta e adesso non erano più tanto stabili.
Camminava verso l'ospedale e l'aria fredda di ottobre gli si schiantava con violenza sul viso. Si fermò ad osservare la calma di una strada deserta, c'era silenzio, quanto lo odiava.
Permetteva ai suoi pensieri di farsi sentire.
Continuò per la sua strada, con le mani nel caldo giubbotto ed entrò nell'ospedale inalando il forte odore di medicinali.
Prese il primo corridoio, quello che lo avrebbe portato nella stanza dei suoi genitori, quando il suo sguardo si incrociò con quello di un ragazzo dai colori degli occhi diversi.
Si guardarono in silenzio anche se Bakugou non lo sentiva, infatti nella sua testa rimbombavano molte domande.
Però le ignorò e continuò per il suo corridoio, aprì quella porta, quella che lo separava dalla ragione del suo dolore.
I lettini erano vicini, a separarli c'erano soltanto un piccolo comodino e molti oggetti meccanici che permettevano a Mitsuki e Masaru Bakugou di vivere ancora.
Rimase in piedi ai piedi del letto ad ammirare i visi rilassati dei suoi genitori come se fossero sognando, se solo sapessero delle condizioni del figlio...
"Come è successo?" Chiese una voce calda, che però era abituato a sentire fredda.
" incidente" si limitò a rispondere il ragazzo biondo cenere, sentiva che se ne avesse parlato ancora sarebbe potuto scoppiare a piangere.
"Come stai ?" Gli chiese.
Si girò verso il ragazzo, che aveva capito essere Todoroki, e lo guardò con l'aria di chi aveva visto un fantasma.
"Ho detto qualcosa di male?"
"No, solo una persona me lo aveva chiesto..." e gli venne in mente quando il maniaco era riuscito a farlo smettere di piangere.
Alla fine mi ha tradito pure lui.
All'improvviso sentì un immenso calore avvolgerlo e delle braccia forti stringerlo. Todoroki lo stava abbracciando.
Bakugou fece una cosa che nessuno si sarebbe immaginato da lui, ma ne aveva estremamente bisogno, si strinse ancora più vicino a Todoroki.
" E questo per cos'era? Bastardo" chiese a voce bassa come se quel momento si potesse infrangere con un movimento troppo brusco.
"Ne avevi bisogno, ne avevamo bisogno" rispose Shoto appoggiando la sua testa sui capelli del biondo, affondando in quella chioma bionda cenere.
"Cosa ci fai tu qua ?" Chiese il biondo mentre era ancora abbracciato a Shoto.
" Combatto i miei demoni" rispose semplicemente lui.
Come se un sortilegio fosse finito il biondo si staccò dall'altro ragazzo e lo guardò.
"Cosa intendi dire?"
Todoroki non rispose ma prese la mano a Bakugou e lo trascinò con se, Bakugou non aveva neanche provato a liberarsi, forse non ne aveva le forze o forse non voleva.
Arrivarono davanti a una porta con fuori appesa una cartella clinica che diceva " Rei Todoroki, instabilità psicologica"
"Che cosa gli è successo" chiese quasi sottovoce Bakugou.
"Ha incontrato mio padre" rispose e bussò alla porta.
"Avanti" rispose una dolce voce femminile.
"Ciao tesoro, e lui chi è " Chiese una donna con dei lunghi capelli bianchi notando Bakugou.
" È un amico" rispose Todoroki dopo una breve pausa.
" Piacere signora, mi chiamo Bakugou Katsuki" si presentò con calma il ragazzo porgendo la mano alla donna.
"Piacere" rispose con un dolce sorriso stringendo la mano al biondo.
I tre stavano parlando da quasi un'ora quando Rei si fermò a osservare i due ragazzi.
" ma voi vi siete fidanzati? "
" No no cosa dici mamma" rispose Todoroki visibilmente imbarazzato mentre Bakugou era leggermente arrossito.
"Peccato" Sbuffò lei provocando ancora più imbarazzo.
Parlarono ancora per circa una mezz'oretta poi Todoroki e Bakugou uscirono salutando la signora.
" È simpatica tua madre"
" Già però non la possiamo vedere spesso perché ha una psichi instabile, tutta per colpa di mio padre"
"Ogni volta, che vengo qua vedo quello che le ha fatto, ecco cosa intendevo priva" continuò il ragazzo
"Capisco, spero un giorno possa uscire"
Todoroki guardò Bakugou, non si aspettava un atteggiamento talmente pacato da uno come lui, anche se in quel mese che parlavano aveva capito che non sempre era quello che si mostrava.
" questa cosa non succederà più capito icyhot"
"Capito" Sbuffò Shoto
" ah una cosa Bakugou" lo fermò prima che potesse uscire dall'ospedale.
"Muoviti bastardo"
"Sai chi ha detto a tutti dei tuoi genitori"
"Si" il viso di bakugou tramutò in una smorfia mista tra la rabbia e la ... tristezza
" e ne sei sicura al 100%"
"Si"
"Oh " concluse Bakugou.
Quando ebbe realizzato iniziò a correre verso casa.
Come ho fatto a essere così stupido ?
Si chiese, aprì il telefono con le mani che quasi sudavano, cercò là chat del suo maniaco, e rilesse quel messaggio, quel messaggio che aveva letto mille e mille volte, che lo aveva fatto piangere mille volte.
"Sei stato un cretino ad affezionarti a uno come me, e io sono stato un cretino ad affezionarmi così tanto a te"

Chatting with a stranger | 𝓣𝓸𝓭𝓸𝓫𝓪𝓴𝓾 |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora