Love is a war

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Erano passati quasi 6 mesi  da quando Bakugou e Todoroki si erano messi insieme, e nessuno dei due sapeva riuscire a stare l'uno senza l'altro. Il loro rapporto sembrava davvero di quelli insolubili, per quanto fossero opposti li guardavi e dicevi "si vede che si amano". Erano stati accettati subito dalla classe che ogni giorno doveva subirai le loro piccole litigate, Bakugou era estremamente più calmo da quando stava insieme a Shoto ma non abbastanza calmo da non essere il solito Bakugou incazzato. Non sempre si dimostravano amore quando erano con gli altri ma si poteva leggere nei piccoli dettagli quotidiani. Litigavano, per cazzate, non avevano mai trovato un reale motivo per odiarsi o non amarsi.
"Bastardo." Disse più acidamente del solito Bakugou chiudendosi la porta alle spalle, quasi in faccia a Todoroki.
"Katsuki" lo chiamò nel tentativo di attirare l'attenzione del fidanzato
"NON CHIAMARMI COSÌ " urlò con fare intimidatorio.
"Davvero io non c'entro niente! È STATO LUI QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE" era la prima volta che Todoroki urlava
"NON CE N'È NESSUN BISOGNO DI RIPETERMELO, PERCHÉ TANTO IO L'HO VISTO" se bakugou fosse stato una bomba sarebbe esploso, la relazione con Todoroki gli aveva calmato il carattere in modo impressionante infatti non sbraitava in quel modo da un sacco di tempo.
"Non importa chi ha baciato chi, tanto vi siete comunque baciati" disse uscendo dalla porta ma Todoroki gli prese il braccio.
"Ma se io non volevo allora è come se non mi avesse mai baciato. Io amo solo te lo sai" 
"Non serve amore per tradire" fu l'unica cosa che disse Bakugou prima di uscire dalla stanza, uscire dalla loro stanza.

Veloce, fulminea e inaspettata fu così la loro prima litigata, nessuno dei due aveva mai provato emozioni tanto contrastanti, forse non erano pronti o forse non lo sarebbero mai stati. Bakugou era sparito dalla scuola, nessuno sapeva dove fosse andato, nemmeno Todoroki o Kirishima che lo conoscevano più di chiunque altro. Todoroki era rimasto in camera sua, non era uscito nemmeno per mangiare, forse cercava di scappare da quello che gli stava intorno o forse non aveva la forza per fare qualunque cosa. Uraraka, Iida, Momo, Kaminari, Kirishima, Jirou e perfino Midorya gli avevano fatto visita portandogli del cibo.
"Non è colpa tua" cerco di rassicurarlo Uraraka, ma non era quello che voleva sentirsi dire in quel momento, voleva solo sapere dove fosse Bakugou per sapere se stesse bene. Voleva che lo perdonasse, voleva che tornasse tutto come prima. Si sentiva abbandonato e anche se era circondato dai suoi amici si sentiva solo.
"Starà bene, lo sai com'è, anche se si è arrabbiato ti perdonerà di sicuro, ti ama troppo per lasciarti andare alle prime difficoltà" disse Iida porgendogli della soba che sembrò neanche non notare. Gli altri rimasero quasi scioccati per le parole di Iida.
"Io lo ammazzo quello che ti ha baciato. Come osa mettersi in mezzo alla mia ship? CON QUALE DIRITTO ?!!!" Disse Momo contagiando alla risata dei presenti.
"A proposito chi è stato?" Chiese Jirou
"Quello del liceo Shingetsu" mugolò Todoroki
" INASA YOARASHI??" Chiese Denki
"Non fare il suo nome" rispose semplicemente Shoto affondando la faccia nel cuscino.
Si erano fatte ormai le 9 e i ragazzi, anche se mal volentieri, si ritrovarono costretti a lasciare solo Shoto [ma solo io quando scrivo Shoto mi viene in mente la scena dove Endeavor grida SHOOOOOTOOO e scoppio a ridere? Lo so che non sono normale ma sono l'unica ?] intanto Bakugou stava tornando.
"BAKUUUUGOU" gridò Kirishima appena scorse la figura del biondo e corse subito ad abbracciarlo ma venne respinto
"Dove sei stato per tutto questo tempo?"
"NON LO DEVO DIRE DI CERTO A TE DEKU DI MERDA" urlò
Gli si avvicinò Uraraka e si fissarono per qualche secondo poi lei gli tirò una sberla. 
"CAZZO FAI FACCIA TONDA"
"Per aver lasciato solo Shoto per tutto questo tempo" disse lei molto tranquillamente e lui si limitò a grugnire. Quando riuscì a liberarsi dai suoi amici, che cercavano di carpire più informazioni possibili, andò verso la sua camera, la loro camera.
Aprì la porta e vide Todoroki dormire nel letto con un espressione triste ancora dipinta in volto, gli venne quasi da piangere e si maledì sapendo che gliela aveva causata lui. Si avvicinò cautamente con quasi la paura che svanisse in un instante. Lo sapeva che aveva sbagliato, lo aveva capito, e si pentiva di aver detto quelle parole a l'unica persona che amava.
Si coricò nel letto e lo abbracciò chiamandolo, "Shoto" sussurrò al suo orecchio.
Todoroki riconoscendo quella voce si girò di scatto, quasi con la paura che potesse essersela immaginata, ma invece era lì. Bakugou era lì insieme a lui.
"M-mi dispiace, davvero tanto, perdonami" sussurrò Bakugou cercando di calmare i singhiozzi che si stavano manifestando stringendo ancora più forte il corpo del fidanzato tra le braccia.
"Tranquillo ti perdono" disse Todoroki accarezzando il volto del biondo
"Alzati, ti porto in un posto" disse Bakugou con tono entusiasta prendendo per mano il bicolore e trascinandolo fuori da scuola, dove c'era un macchina parcheggiata.
"E questa?" Chiese Todoroki
"Mia o meglio di mio padre, me l'ha prestata o meglio l'ho presa" rispose Bakugou trascinandosi dentro il fidanzato.
Durante il viaggio nessuno aveva parlato, forse per paura di rompere quel silenzio irreale scandito solo dal rumore della città o forse perché nessuno aveva niente da dire. Bakugou era sicuro che Todoroki non lo aveva perdonato.
Arrivarono in un campo di grano, grano alto di quello che ti arriva fin sopra le ginocchia, Bakugou scese seguito da Todoroki e aprì il baule rivelando molti cuscini e una coperta. Abbassò i sedili posteriori per creare più spazio e fece cenno di sedersi.

Lo spazio era abbastanza per coricarsi, da quella posizione si vedeva tutto il cielo e il campo di grano creava un'atmosfera surreale e tranquilla

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Lo spazio era abbastanza per coricarsi, da quella posizione si vedeva tutto il cielo e il campo di grano creava un'atmosfera surreale e tranquilla.
"Lo so oggi sono stato una merda mi dispiace, so che non mi perdonerai facilmente" iniziò a dire Bakugou
"Però oggi mentre ero qua ho visto la luna nascere e ho pensato a te e a quanto ti piacesse. Da qui si vede benissimo la luna" era coricato con le braccia sotto la testa mentre Todoroki era seduto sul bordo osservando il cielo, si girò di scatto nella direzione del biondo e lo vide piangere, però allo stesso tempo sorrideva. Le lacrime brillavano sotto i raggi della luna.
"Ti ho già perdonato" disse Todoroki avvicinandosi al biondo e coricandosi di fianco a lui, sorprendendolo.
"Ti amo e non potrei mai tradirti" disse
"Io ti amo di più, bastardo" sussurrò per poi girarsi e rubare un bacio a Todoroki.
Dopo attimo ad osservare il cielo Todoroki esordì dicendo:
"Lo sai perché amo la luna ?" e Bakugou scosse la testa
"Da piccolo la osservavo dalla finestra della mia camera dopo che mio padre finiva di "allenarmi" e sognavo di scappare da quella casa per andare a vivere sulla luna, per essere libero. Volevo volare su quel disco luminoso che illuminava placidamente la mia camera per sentire finalmente come ci si sente a essere liberi e felici. Per me è questo la luna, libertà" continuò a raccontare Todoroki.
Adesso le lacrime scorrevano sul viso di entrambi mentre si tenevano la mano osservando il cielo.
È questo che fa l'amore, fa piangere, crea emozioni contrastanti, crea e distrugge allo stesso tempo, è una guerra continua. Una guerra che solo in due si può vincere.

Io durante il capitolo: don't cry don't cry DON'T CRYYYYYY

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