Chapter 4 - Running

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"avviso tutti che se non sapete correre, non avete resistenza e pensate che basti non morire sui 60 metri per stare in questo corso, cambiate finché siete in tempo, i posti negli altri corsi non saranno disponibili per sempre, - disse l'allenatrice - ora, su quella bacheca là in fondo troverete affissi i volantini per iscriversi alle varie gare facoltative che si svolgeranno durante l'anno, invece in quell'altra bacheca ci sono le date delle gare scolastiche, che sono obbligatorie a meno che non abbiate un certificato medico che vi esoneri, detto ciò cercate di non arrivare in ritardo, ora andate a fare qualche esercizio di riscaldamento" disse indicando uno spiazzo verde poco più in là, mi incamminai insieme agli altri.

"Ah aspettate, mi servono un'attimo Adams, Wilson e Campbell"

Panico, odiavo che il preside aveva 'informato tutti i professori della situazione' in pratica non potevo passare inosservata da nessuna parte, almeno non ero stata l'unica ad essere chiamata.

Io, un'altra ragazza e un ragazzo ci avvicinammo all'allenatrice

Parlò prima con il ragazzo riguardo a dei certificati medici, credo che l'anno scorso si fosse rotto una gamba o una cosa del genere, gli disse di non spingere troppo e avvisarla se faceva male, poi gli disse di andare, rimanemmo io e la ragazza e pregai che parlasse prima con lei, non volevo fare la figura della raccomandata davanti a nessuno.

Le mie preghiere vennero ascoltate e parlò prima con la ragazza, gli fece una ramanzina sulle troppe assenze fatte l'anno prima e le gare saltate, le disse che avrebbe dovuto farne qualcuna facoltativa o si sarebbe scordata di passare l'anno, poi le disse di andare.

"Allora, Abigail Wilson giusto? - annuii - sono felice di vederti qui già dal primo giorno, il preside mi aveva avvisata che avresti cominciato più avanti"

"si lo so ma non volevo nessun trattamento di favore e preferivo cominciare come tutti"

"si immaginavo, allora so che hai la possibilità di uscire prima o saltare le lezioni e per me non c'è alcun problema però cerca di non superare il numero massimo di assenze, se succede qualcosa durante la lezione e senti di dover andare via, basta che avvisi. - fece una pausa e io annuii - Perfetto, allora oggi ci sono in programma 500 metri di velocità e poi vi lascio correre fino alla fine dell'ora per vedere come ve la cavate in resistenza, così sai già cosa aspettarti. Ora raggiungi gli altri, ti ho già preso troppo tempo." sorrise, e non so perché ma mi fidavo di quel sorriso.

Non so se aveva avuto lei qualche trauma simile o magari aveva avuto altri studenti con dei problemi o roba in famiglia ma mi sentii un po' capita. Inoltre non so se le era stato detto dai miei o veniva direttamente da lei ma ho apprezzato molto quando mi ha detto il programma di oggi, non sapere cosa mi aspetta mi mette ansia, invece ora sapevo cosa aspettarmi e sentivo la tensione scendere un pochino.

Mi incamminai subito verso gli altri e cominciai a fare un pochino di stretching, ero un po' in ansia, non conoscevo nessuno, e stare lì da sola in mezzo al campo mi faceva sentire una cogliona, per fortuna l'allenatrice tornò abbastanza presto.

"allora adesso ci spostiamo da quella parte - disse mentre ci incamminavamo verso la pista - e faremo delle prove di 500 metri per vedere come ve la cavate in velocità, ci sono 6 corsie e siamo... - ci contò velocemente - 17, faremo 2 gruppi da 6 e uno da 5 - guardò i fogli con le liste di nomi e aggiunse un po tra se e se - però abbiamo qualche assente quindi poi andranno cambiati - sospirò - ok voi 6 fate un gruppo, voi altri 6 e gli altri fanno l'ultimo gruppo."

Io ero nell'ultimo gruppo, i ragazzi del primo gruppo si misero in posizione e al via partirono, così fece anche il secondo gruppo.

Alcuni ragazzi erano veloci, altri decisamente meno, io non avevo mai fatto una gara quindi non sapevo paragonarmi agli altri ma cominciò a venirmi paura che sarei finita tra quelli molto veloci e onestamente non volevo quel tipo di attenzione.

Arrivò il mio turno e decisi che avrei cominciato un po' più lenta per poi passare ad una corsa normale, contavo di arrivare terza magari. 

L'allenatrice diede il via e cominciai a correre, alla fine il mio lento si rivelò normale e fino a metà rischiavo di arrivare prima, poi ho cominciato a rallentare leggermente fino ad arrivare terza come mi ero prefissata. 

Mi sentii leggermente sopraffatta, ero dovuta andare molto lenta per i miei standard per arrivare terza, e se fossi andata veloce, rischiavo di essere la più brava del mio gruppo, mi sentii il caldo salire alle orecchie e una leggera ansia, speravo di finire in un gruppo con quelli veloci così sarei potuta passare inosservata.

L'allenatrice ci disse i vari tempi e che ogni 2 mesi avremmo rifatto questa specie di test per vedere i miglioramenti, ci fece riprendere fiato e intanto si mise a fare i nuovi gruppi. 

Andò a parlare con un paio di persone di non capii bene cosa, venne a parlare anche a me e mi chiese in quale gruppo preferivo stare, ero tentata da dire quello dei più veloci ma poi mi avrebbe chiesto il perché del mio tempo medio e avevo paura di essere veloce tra i veloci quindi esitai, capì che ci stavo pensando troppo e mi disse che potevo farglielo sapere la prossima volta.

Tra i nomi dei vari gruppi notai quello di Alex, facevamo biologia insieme e lo avevo visto in classe stamattina, chissà perché non si era presentato... . Una parte di me non era per niente contenta, non mi ispirava molto come persona, da un altra però era una persona che potevo dire di "conoscere" quindi non sarei stata sola, anche se a pensarci bene probabilmente avrebbe saltato più lezioni possibili e sarebbe stato come se non ci fosse.

Dopo una quindicina di minuti di "relax" ci disse di metterci a correre con la velocità che preferivamo per testare la nostra resistenza.

Cominciai a correre, tap, tap, tap, mi concentrai sul suono ritmico della suola delle scarpe che si scontra con la pista, il leggero venticello tra i capelli, il respiro regolare, ispira, tap, tap, espira, tap tap. 

Correvo piano, molto piano per i miei gusti, ma era meglio così, correvo, correvo, sentivo i rumori esterni attutirsi sempre di più, come essere sott'acqua, dove tutto è fermo, senza tempo, e la realtà diventa sempre più lontana.

Sentivo il suono del mio respiro ritmico, preciso, vivo, farsi sempre più forte assieme al rumore dei miei passi, tap, tap.

Presi tutti i pensieri e le sensazioni della sera prima e lentamente li lasciai scivolare nell'aria mentre correvo.

Non era proprio così che funzionava ma mi aiutava a non pensare.

L'ora passò in fretta, alcuni, probabilmente per fare bella figura, avevano cominciato velocissimi ed erano morti dopo qualche minuto, un ragazzo si era fermato per allacciarsi le scarpe, due ragazze probabilmente si erano stufate e basta. 

A restare fino alla fine fummo in 8, poco meno della metà e l'allenatrice la considerò una vittoria, ci disse i tempi e andammo tutti in spogliatoio.

Non avevo molta voglia di farmi la doccia in spogliatoio e visto che avevo un'ora di buco e una di "biblioteca" che per ora era inutile decisi di tornare a casa. 

Mi cambiai velocemente e andai verso l'armadietto, scrissi alle mie amiche che tornavo a casa prima e di non aspettarmi all'uscita, presi le mie cose e andai in segreteria a segnarmi fuori.

"salve, dovrei firmare per uscire prima"

"stai male?" disse con tono scontroso la segretaria, era una donna di mezza età, gracilina, con qualche capello bianco, probabilmente odiava i ragazzi e il suo lavoro.

"no"

"se sei minore devono venirti a prendere i tuoi genitori" disse secca.

"ehmm, sono Abigail Wilson, il preside mi ha detto che..."

"sisi Abigail, Abigail ho presente, - mi interruppe bruscamente- firma qui e esci"

Mi porse un fascicolo di fogli, feci una firma dove aveva indicato e uscii.











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Ciao persone ^_^

Spero che la storia stia piacendo, nel caso fatemi sapere cosa ne pensatee :)))

Comunque dovrei riuscire a far uscire un'altro capitolo entro domenica yay



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