more than my life

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-ellie pov-

Cazzo, lo sapevo che qualcosa avrebbe distrutto ogni cosa.

Sapevo che ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe riportato di nuovo jj a pezzi, ma non volevo fosse suo padre, come al solito. Non volevo che gli facesse di nuovo male, non si doveva azzardare a toccarlo.

Merda, mi stava per venire da piangere, non per la paura di quello che avrebbe potuto fare a me o agli altri, ma al mio ragazzo, che pallido in viso, non aveva allentato per niente la presa ferrea sul mio fianco.

Sapevo che aveva paura, mi continuava a guardare ansioso, praticamente terrorizzato da come suo padre si sarebbe potuto comportare.

"jj...sarebbe il caso di andarcene...anche se c'è tuo padre di sotto. Prima usciamo meglio è" gli disse john b, prendendolo per una spalla.

Jj però non si muoveva, era come bloccato e sentivo che era in tensione.

"io..io non voglio esporvi tutti al pericolo che vi possa fare qualcosa; siete troppo importanti ragazzi, ci deve essere un altro modo" cercò di dirci jj, ma un altro modo non c'era.

"Jj, non c'è altro modo..." gli disse piano kie, massaggiandogli una spalla "scendiamo in fretta e usciamo." concluse.

Jj mi guardò fisso negli occhi, guardò gli altri e poi di nuovo me.

"Ti prego, stammi vicino...non voglio rischiare che ti faccia male" mi sussurrò jj, avvolgendomi in una stretta sulla vita e prendendomi la mano tra le sue, in una stretta di protezione.

"okei, andiamo. venite dopo di me e se riuscite non parlategli"ci disse il mio ragazzo, prima di uscire dalla porta.

Uscimmo dalla porta e scendemmo dalle scale cercando di non provocare alcun rumore.

Jj mi teneva sempre stretta a sé e io mi sentivo in qualche modo più sicura.

Arrivammo finalmente in soggiorno e lì, vedemmo il padre di jj.

Era seduto con la schiena attaccata alla porta, delle bottiglie vuote vicine, una sigaretta tra le dita e un ghigno cattivo stampato in volto.

E, dettaglio più importante, bloccava la nostra unica via di fuga.

Il padre di jj ci squadrò dalla testa ai piedi, per poi alzarsi faticosamente e appoggiarsi alla porta.

"Bentornato a casa ragazzo, anche se non ti ho sentito arrivare. Non vieni qua a salutare il tuo paparino?" chiese a jj con voce roca avvicinandosi di un passo a noi.

"Forza jj, perché non me li presenti i tuoi amici e quella bella troietta che tieni per meno, chi è?" gli chiese puntandomi i suoi occhi cattivi contro e continuando ad avanzare.

"Rimangiati subito quello che hai detto" gli sibilò in tutta risposta il mio ragazzo

Ma suo padre continuava ad avanzare.

"STALLE LONTANO. HAI CAPITO? NON TI AZZARDARE AD AVVICINARTI A LEI" urlò jj, mentre il padre si avvicinava sempre di più, allungando una mando verso di me.

Dopo queste parole, jj, mi si parò davanti lasciandomi il fianco e aprendo le braccia come a proteggermi da quello che sarebbe potuto accadere da un momento all'altro.

"Ancora, ancora, ancora. Non hai ancora capito come ti devi rivolgere a me, figlio di puttana." gli ringhiò in faccia suo padre, ma jj non si mosse.

"Allontanati" gli disse in tutta risposta, cercando di sembrare forte, ma sapevo che era insicuro.

Il padre di jj si avvicinò ancora di più e alla distanza di un respiro dal figlio gli disse:" cosa scusa? quindi continui"

Dopo queste parole, allungò di scatto la mano e lo afferrò sotto il mento, stringendogli la parte alta del collo.

"Ora ascoltami, prima che io ti riduca come ogni altra volta, quando non fai mai un cazzo per difenderti e stai lì come una ragazzina" gli disse guardandolo negli occhi spaventati. " dato che è una questione di principio, voglio conoscere i tuoi amici, e soprattutto questa qua" disse indicandomi "a cui sembri molto legato e che sicuramente ti sarai già scopato ahahah" terminò ridendo.

"Ho detto che non ti devi azzardare a parlare così di lei. Insultami, fai come hai sempre fatto, ma non ti azzardare a far uscire dalla tua bocca di merda anche solo una parola su di lei" gli rispose jj con fatica, con il fiato che mancava e imusicoli tesi.

Lo guardai, era di schiena davanti a me per proteggermi. Nonostante quel bastardo lo stesse tenendo per il collo trovava ancora la forza di allargare le braccia attorno a me e stringere i pugni, che però tremavano.

Suo padre, dopo queste parole lo guardò con disprezzo e parlò.

"Sai, piccolo bastardo, che invece posso fare quel cazzo che mi pare. A quanto vedo le tue manine stanno tremando, segno che tutta questa forza che dimostri in realtà non ce l'hai" terminò.

"E ora fammi conoscere la tua troietta" disse, mollandogli il collo e facendolo finire a terra dopo avergli mollato diverse ginocchiere nella pancia in pancia.

Io singhiozzai, guardando jj a terra e quel bastardo che gli aveva fatto male.

"Non la toccare" ansimò il mio ragazzo da terra, che cercava di rialzarsi, stordito dalle botte che l'avevano privato dell'aria.

Feci un passo indietro, verso gli altri, che per tutta la scena erano stati muti e immobili, ma il padre di jj mi si parò davanti a pochi centimetri di distanza.

-Jj pov-

No cazzo, quel bastardo le era vicino.

Cercai con tutte le mie forze di rialzarmi ma non ci riuscivo. Mi mancava il fiato e più i secondi passavano più lui le era vicino.

"Beh jj, la puttanella qua te la sai scelta bene direi, ha tanta roba" mi disse quello schifoso, prendendo tra le sue mani una ciocca di capelli di ellie e avvicinando l'altra mando al suo corpo.

Vedevo il viso della mia ragazza marmoreo, terrorizzato e cominciò a tremare.

Con uno scatto di adrenalina mi alzai e mi buttai contro quello stronzo cominciando a picchiarlo.

Ma lui era più forte, lo era sempre stato.

Mi mise sotto velocemente, continuando a tempestarmi di pugni sul viso e tirandomi ciocche di capelli.

Riuscii a tirargli una ginocchiata nello stomaco, ma lui mi rifece cadere a terra e la raffica di pugni riprese.

"Fai proprio cagare come figlio, sai? sei una nullità, non sei nient' altro. Sai quanto mi sarebbe piaciuto che tu non fossi mai nato, meno scocciature e meno vergogna a vederti crecere" urlava mentre continuava a picchiarmi.

Tutto il viso mi bruciava, mi scendeva sangue dal naso e il labbro era completamente spaccato e sanguinava.

Sentivo che stavi per svenire, non ce la facevo più, ma a quel punto qualcosa, forse una mazza si abbatté contro la schiena del mio aguzzino e i miei amici si chinarono su di me.

"Jj, oddio amico vieni" mi disse teso john b, aiutandomi a rialzarmi e mettendosi un mio braccio attorno alla spalla.

"Adesso andiamo a casa, qua non ci tornerai più" mi disse kie, spostandomi i capelli dal viso.

Non riuscivo a parlare, mi mancava il fiato e tutta la testa mi pulsava.

"Ellie" ansimai piano

"ellie, jj ti vuole" disse pope alla mia ragazza, che era rimasta indietro.

Sentii i suoi passi veloci che mi raggiungevano e le sue spalle che mi reggevano l'altro braccio.

Voltai lentamente la testa nella sua direzione e vidi che piangeva, guardandomi fisso a intervalli regolari.

Vidi il suo viso, pensai a tutto quello che mi era successo.

Lei era più di quello che potessi desiderare e che avessi mai avuto. Mi aveva raccolto dalla merda in cui stavo e ora era lì a sorreggermi.

Era più di ogni cosa, più della mia stessa vita.

only you//JJ//obxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora