only you//JJ//obx

calm after the storm

-ellie pov-

Ero lì, vicino a lui, a guardare il suo bellissimo viso stravolto e come il suo corpo coperto di lividi che stavano diventando violacei.

Il mio ragazzo, praticamente tramortito dai pugni ricevuti, era appoggiato a john b e a me. In un altro caso non mi avrebbe mai affidato il compito di sorreggerlo, non voleva sentirsi debole, ma in quel momento non diceva niente e capivo che stava male davvero.

Arrancammo verso l'acqua, dove avevamo lasciato la barca e finalmente riuscimmo a salire.

Appena messo piede sulla barca, pope si diresse velocemente verso i comandi, e mise in moto tutto.

Io e john b, invece, adagiammo piano jj su un telo che kie aveva trovato nella cabina del pilota e lì, sentii il mio ragazzo che tirava un sospiro di sollievo.

Mi sdraiai accanto a lui, attenta a non provocare nessun movimento brusco che gli avrebbe potuto arrecare altro dolore e piano gli presi una mano.

Jj girò il viso verso di me e mi guardò con un'espressione che non avrei definito parte della circostanza.

Infatti, oltre alla paura, al dolore, sul suo viso si vedeva anche un'altro sentimento...la tristezza.

Mi guardava profondamente e a un certo punto abbassò gli occhi e sussurrò qualcosa.

"ei...amore hai detto qualcosa?" gli chiesi titubante, non sapendo cosa aspettarmi.

jj rialzò gli occhi e li vidi lucidi.

"jj, che succede?" gli chiesi ancora.

"ellie, mi stai chiamando amore? io non merito niente di tutto questo" disse girando nuovamente la testa verso l'alto e chiudendo gli occhi.

"jj, che cazzo stai dicendo" gli chiesi mettendomi seduta e sporgendomi verso di lui.

"sto dicendo che...io non ti merito. Ti ho portato da quel bastardo e lui...stava per toccarti...ti ha insultato...e io non sono stato in grado di difenderti. sono solo debole" continuò con gli  occhi aperti e lucidi, che guardavano il cielo azzurro sopra di noi.

Mi sporsi ancora più su di lui e gli presi piano i capelli.

"amore, e ripeto amore, non hai fatto niente di male. Quello che è successo con tuo padre è stato terribile, ma per te. Sono io che mi chiedo come tu possa trovare la forza di fare tutto ciò che hai fatto. jj, mi hai difeso con tutte le tue forze e lui non mi ha fatto niente. le parole possono ferire, ma non quello che ha detto lui. io ho te e so che non la pensi come lui." gli dissi a pochi centesimi di distanza dal suo viso.

A quel punto jj reclinò la testa e il busto, per alzarsi e sedersi vicino a me. Gli diedi una mano ad alzarsi, prendendolo per le spalle.

Durante questa 'manovra', non mi aveva tolto gli occhi di dosso e quando finalmente si fu seduto, respirando rumorosamente per il dolore che gli  aveva causato quel movimento, mi prese una mano e comincio a giocherellare con i braccialetti che avevo al polso.

"ellie...davvero la pensi cosi?" mi chiese titubante

"Jj, certo che si. devi stare tranquillo, davvero" gli risposi sicura.

In sua compagnia sentivo che mi sarebbe potuto succedere di tutto, ma lui ci sarebbe sempre stato per difendermi con tutte le sue forze. E questo mi faceva sentire importante; non ero abituata a tutto questo.

Mi guardò ancora, con quei suoi occhi profondi e finalmente, dopo tutto quel dolore mi sorrise.

Fu un sorriso caldo, faticoso da fare per via dei lividi, ma bellissimo come al solito.

Mi avvicinai ancor di più a lui e a un certo punto annnullammo la distanza e ci baciammo. fu un bacio intenso e lento, che mi fece subito entrare in sintonia con lui.

Mentre ci baciavamo mi accarezzava delicatamente i fianchi e io tenevo intrecciate le mani dietro la sua testa, massaggiandogli piano la nuca.

Restammo lì insieme, per un bel po' di minuti, come se esistessi solo noi, fino a quando le risate di pope ci fecero tornare alla realtà.

"ragazzi, insomma, sarete lì da dieci minuti ahahah; andateci piano che tra poco vi consumerete a vicenda" ci disse ridendo, subito seguito a ruota dagli altri.

Mi misi a ridacchiare e arrossii lievemente per poi appoggiare la testa tra il collo e il petto di jj, che ridendo anche lui, mi cinse in un abbraccio.

Ero lì, a contatto con lui, sentivo il suo profumo, sapeva di sale e vaniglia. mi perdi ad ascoltare il battito del suo cuore, che aumentava ogni volta che mi stringevo di più a lui.

Persa in questi pensieri non mi ero resa conto che fossimo arrivati ormai al molo e che il sole stava per tramontare.

"Ragazzi, sta sera non riesco ad ospitarvi per mangiare, mio papà ha problemi con la banca e per questa settimana non riesce a offrirci la cena. scusate" ci disse abbracciata kie.

"Ei, tranquilla, non c'è problema mangeremo da me se vi va" ci disse tranquillo john b "l'unico problema è che io penso di avere in casa solo birre...in quantità spropositata ahaha" terminò ridendo

"beh ragazzi, se volete passo io a comprare qualcosa all'alimentari e ve lo porto." dissi tranquilla. I soldi non mi mancavano di certo e offrire la cena hai mie amici sarebbe stato perfetto.

"Sei sicura?"mi chiese jj con fare interrogativo.

"più che certa. Se vi va bene io vado, prendo un po' di cose e ve le porto tra un'oretta. Prendo qualcosa di già pronto o tipo pasta o cose da cuocere?" chiesi subito guardando il gruppo.

"ehm, insomma, qua sa cucinare solo kie, ma non vogliamo perdere tempo. Prendi poi patatine, snak vari, focacce, pane ahaha vedi te quello che ti sembra meglio" mi disse allegramente pope.

"Ahaha okei, afferrato il concetto" gli dissi ridendo.

"Allora, io vado e poi vengo verso casa do john b."dissi al gruppo, ma prima di andarmene mi voltai verso jj.

"vuoi accompagnarmi" gli chiesi sottovoce.

"Aspettavo solo che me li chiedessi" mi rispose lui ridendo e prendendomi in braccio alla sprovvista e facendomi roteare in aria.

Quel movimento brusco però gli causò altro dolore ai lividi e io me ne accorsi.

"Ti vieni con me ma a patto che prima vieni a casa e ti medico quello ferite" lo guardai con occhi severi.

"Okei capo"mi rispose, facendo il saluto militare e baciandomi per poi prendermi per mano e trascinarmi via.

"Ci vediamo tra un'ora ragazzi" urlai al gruppo, che ci guardava compiaciuto.