Zulema's pov
Un dolore lancinante alla testa mi fa svegliare. Cerco di alzarmi, ma la stanza gira vorticosamente intorno a me. "Merda, non mi ubriacavo così da tempo" penso mentre piano mi alzo, e strascicando i piedi arrivo al cucinino, dove c'è Fatima che sta preparando la colazione.
:"Ciao..." appena sente la mia voce si gira, e un sorriso le spunta sul viso.
:"Buongiorno! Come stai? Ti fa ancora male la testa? Vuoi un'aspirina o...?" Le raffiche di domande mi arrivano addosso. La sua gentilezza e premurositá nei miei confronti sono come un balsamo per la mia anima.
:"Prendo un'aspirina e un bicchiere d'acqua, grazie." Mi siedo allo sgabello e mi prendo la testa tra le mani. Ieri sera ho esagerato di brutto, e farmi vedere da lei in quello stato è umiliante, ma sembra non esserne rimasta colpita, forse è abituata. Il suo tocco gentile mi fa alzare la testa e vedo che mi porge un bicchiere d'acqua con dentro la pasticca d'aspirina.
:"grazie" sta per andarsene quando la fermo per un braccio.
:"volevo chiederti scusa per ieri, non so cosa mi sia preso, di solito mantengo sempre il controllo e rimango a mente lucida, ma..."
:"non ti preoccupare, davvero, ci sono abituata, molti genitori con cui stavo tornavano ubriachi ogni sera, quindi non mi tocca più di tanto." Mi sorride ed esce dalla stanza, lasciandomi senza parole. Non immagino nemmeno cosa le sia potuto accadere quando i genitori con cui stava tornavano ubriachi ogni giorno, e magari le alzavano anche le mani... scuoto la testa, cercando di non pensarci. Appena presa l'aspirina esco nella gelida mattina di inizio dicembre e respiro a pieni polmoni. Ho in mente un piano che attueró oggi, e spero vivamente che mi dia le risposte che sto cercando.Fatima's pov
Vedere mia madre ubriaca è stato... strano. Di solito è sempre molto pragmatica e contenuta nelle decisioni e scelte che fa, e non l'ho mai vista perdere il controllo così. Ho capito sin da subito che Miriam non le piace per niente, e credo sia anche un po' gelosa del nostro rapporto. A dir la verità, sto vedendo Miriam con occhi diversi. Ieri quando sono andata all'hotel a trovarla, mi ha fatto una strana sensazione. Mi parlava, ma nei suoi occhi vedevo un'ombra, come se stesse fingendo, nascondendosi dietro a falsi sorrisi e abbracci. In passato avevamo un buon rapporto, era un mio punto di riferimento, ma ora la vedo in modo completamente nuovo, e non mi convince. Appena le ho detto che dovevo andarmene perché si era fatto tardi, mi ha bloccato il braccio e le sue unghie si sono conficcate nella mia pelle, lasciandomi un segno rosso.
:"no, non andartene, resta con me un altro po'" mi supplicava con occhi sgranati, e non l'avevo mai vista così. Alla fine, dopo averla rassicurata che ci saremmo riviste, cosa molto improbabile, mi ha lasciato andare, e io mi sono sentita...riemergere. Era come se in quel lasso di tempo con lei fossi stata intrappolata in una rete e non riuscivo a liberarmi. Penso a queste cose quando avverto la presenza di mia madre sulla soglia della mia camera.
:"Dove si trova l'hotel di Miriam? Voglio andarmi a scusare con lei per essere stata così brusca e poco gentile nei suoi confronti." La guardo ed è impassibile, ma so che sta fingendo. C'è sotto qualcosa: perché dovrebbe chiedere scusa a Miriam? Proprio lei poi, che per scusarsi con me ci mette sempre svariati giorni. Ma glielo dico, ignorando il fatto che potrebbe fare qualcosa di avventato e pericoloso.
:"ok, torno questo pomeriggio, non muoverti da qui e non aprire agli sconosciuti, chiuditi a chiave." Alzo gli occhi al cielo. Che pensa, che ho 5 anni?
:"si si, non preoccuparti." Rispondo di malavoglia. Lei scuote la testa e va via, ma vedo che sorride.Zulema's pov
Sto facendo una pazzia, lo so. Ma devo trovare delle risposte, sennò non mi sento al sicuro. Mi dirigo all'hotel, e aspetto che Miriam esce. Passa mezz'ora, e la vedo uscire dalle porti girevoli, elegante come sempre, chiamando un taxi. Aspetto che si sia allontanata abbastanza e mi dirigo alla porta di emergenza laterale invece che all'ingresso, dove c'è la reception. Camminando in punta di piedi lentamente, arrivo davanti la sua camera, e con una scheda telefonica riesco ad aprire la porta. È una stanza abbastanza piccola, con un letto matrimoniale, una scrivania con una sedia e un bagno. La valigia è aperta sul letto e vestiti e trucchi sono sparsi in giro per la camera. Incomincio la mia ispezione: rovisto tra i vestiti, i profumi, i trucchi, per poi cercare dentro cassetti e armadi. Non trovo nulla, e sto per perdere le pazienza quando mi viene in mente che non ho ancora cercato dentro la valigia. Infilo una mano in una tasca interna e tiro fuori un fascicolo. Lo apro e immagini di mia figlia ancora piccola occupano lo spazio. "È il suo fascicolo" penso, e osservo Fatima, in ogni foto cresciuta sempre di più. Il mio sguardo è attirato da una bellissima foto dove appare Fatima all'età di 5 o 6 anni. Sorride sdentata all'obiettivo e la luce del sole riflette i suoi lunghi capelli neri lucenti, mentre gli occhi verdi sono puntati alla telecamera. "È bellissima" mi dico e sento un groppo in gola, ma mi riprendo subito. "Concentrati, non sei qui per guardare le foto, ma per trovare informazioni." Sfoglio ancora le pagine, e quando vedo immagini che ritraggono Fatima e Miriam insieme mi verrebbe voglia di strapparle e bruciarle, ma mi trattengo. Sto per chiudere il fascicolo quando ad un tratto una pagina cattura la mia attenzione. È un foglio di giornale.
"Bambina di 6 anni annegata in un fiume, il suo corpo è stata trovato ieri notte alle 2 e un quarto. La madre, la quale è stata trovato in stato di shock, non lascia nessuna dichiarazione." E accanto vi è la foto di una bambina bionda, che sorride alla telecamera. "Oh merda..." sto per chiudere il fascicolo e andarmene quando una botta alla testa mi fa perdere i sensi e cadere per terra.
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La mia dolce metà
FanfictionCiao a tutti, questa sarà la storia di Zulema e sua figlia Fatima, mi è piaciuto particolarmente il loro rapporto e ho voluto dargli un altro finale. La storia non si svolge in carcere, ma fuori, ho voluto immaginare cosa sarebbe potuto accadere se...