Fatima's pov
Sono 3 giorni che Miriam continua a chiamarmi. Potrei risponderle, levando il localizzatore, ma non voglio farlo. Ora che ho trovato il perfetto equilibrio con mia madre, non voglio rovinare tutto. Abbiamo una perfetta sintonia, e con uno sguardo capiamo subito i pensieri e le emozioni dell'altra. Si è creato un legame forte e indistruttibile, e non voglio assolutamente che si rompa per colpa mia. In questo lasso di tempo che stiamo insieme, abbiamo imparato a conoscerci a fondo, e ora so quale sono le cose che odia di più, i suoi sogni, le sue speranze, i suoi obiettivi. È bellissimo parlare con lei, mi ascolta sempre attentamente e quando ho un dilemma mi aiuta cercando di farmi ragionare. Mi ha insegnato tante cose e mi ha fatto aprire gli occhi sul mondo, e gliene sono grata.
Siamo appena arrivate a Malaga, una città bellissima affacciata al mare, e ci siamo fermate come sempre nei pressi della città, vicino l'autostrada
:"finalmente arrivate!" Dice mia madre stiracchiandosi. È sempre stanca quando ci spostiamo da una città all'altra, e va a dormire subito quando arriviamo.
:"vai a riposare, ci penso io a mettere in ordine"
:"va bene, grazie" mi sorride grata e si dirige nella sua stanza.
Passo tutto il pomeriggio a mettere in ordine il caos del camper. Siamo tutte e 2 parecchio disordinate, ma mia madre mi batte, è incredibile quante cose lascia sparse in giro, fregandosene di metterle a posto. Sono le 5 passate del pomeriggio e il tramonto sta calando. Mi metto fuori sullo sdraio e guardo sul cellulare le notizie recenti. "Ragazzina di 16 anni scomparsa, si presume sia scappata dalla casa famiglia a cui era stata affidata, la squadra di polizia ha già iniziato le ricerche per trovarla". Spengo il cellulare e mi metto a guardare il tramonto che ormai sta lasciando il posto all'oscuritá. "Tranquilla, non farti prendere dal panico" penso "è impossibile che ti trovino, stai a centinaia di migliaia di chilometri di distanza, e non hai lasciato tracce con te" un rumore interrompe i miei pensieri. Il buio ormai è calato e non riesco a vedere al di là del camper, dato che le luci fuori sono spente. Mia madre ancora dorme, e io rimango immobile. Il silenzio mi avvolge, e quando mi alzo per tornare dentro una figura emerge dall'oscurità. "Oh cazzo" penso. La persona di fronte a me era l'ultima che mi aspettavo di vedere.
"Miriam... "
:"oddio Fatima, non posso crederci, ti ho trovata!" Corre ad abbracciarmi e io rimango impassibile, le braccia lungo il corpo. Solo ora noto quanto il suo abbraccio sia diverso da quello di mia madre; Miriam quasi mi stritola, soffocandomi, e le sue braccia mi premono troppo forte sulla schiena, facendomi male, mentre mia madre è più dolce, il suo abbraccio è protettivo, e con lei mi sento a mio agio. Mi scanso da lei e dal suo abbraccio appiccicoso e la guardo.
:"come hai fatto a trovarmi?" Le chiedo terrorizzata. Se dovesse chiamare la polizia, io e mia madre dovremmo dire addio ai nostri progetti, e ci separeremmo, ma stavolta per sempre.
:"da quando sei scappata, ho passato notte e giorno a cercarti ovunque, avevo paura, ero terrorizzata che ti fosse accaduto qualcosa, e allora mi è venuta in mente l'idea di chiamare Sara,e lei mi ha detto che ti eri spostata qui".
"Cazzo Sara! Perché l'hai fatto?" penso. Poi però mi viene in mente il suo sguardo quando le parlavo di mia madre, e capisco. "Era invidiosa, e ha cercato di mettermi il bastone tra le ruote".
:"Miriam ascoltami, io non sono sola, ma..."
:"cosa ci fa lei qui?" La voce profonda di mia madre interrompe il nostro discorso, e io capisco che sono fottuta.Zulema's pov
Un parlottio di voci mi sveglia. Guardo fuori dalla finestrella e vedo che è calata la sera. Abbiamo viaggiato per chilometri e dato che guido solo io, ogni volta che arriviamo a destinazione crollo dalla stanchezza. Mi alzo e seguo il suono sommesso delle voci, che mano a mano che mi avvicino si fanno più distinte. Esco dal camper e non voglio credere ai miei occhi "Non può essere, non può essere, stai sognando" mi ripeto in continuazione.
:"cosa ci fa lei qui?" La mia voce le fa girare entrambe verso di me e interrompono la conversazione. Osservo la donna che mi sta di fronte; è una bella donna, avrà una cinquantina d'anni, i capelli biondi ricascano sulle spalle, e indossa un elegante cappotto nero, con sotto una camicia bianca e pantaloni di velluto, abbinati a tacchi alti. È l'opposto di me, e anche lei mi squadra dalla testa ai piedi. Appena l'ho vista, mi ha dato una strana sensazione: di solito capisco subito di che pasta sono fatte le persone, ma con lei è diverso, è come se indossasse una maschera, per nascondere il suo vero aspetto.
:"Salve, sono Miriam, la madre affidataria di Fatima" si avvicina e mi tende la mano. Il suo profumo costoso mi avvolge completamente, e io rimango al mio posto, senza muovermi. Mi giro verso Fatima e vedo che ci osserva a braccia incrociate, aspettando una mia reazione.
:"Fatima, vieni dentro, dobbiamo parlare" mi giro ed entro al camper. Un mix di emozioni si mescolano tra loro: rabbia, nervosismo ma sopratutto paura. Se dovesse chiamare la polizia, io tornerei di nuovo in carcere, mentre Fatima all'ennesima casa famiglia, e il pensiero di doverci di nuovo allontanare mi fa impazzire.
:"come ha fatto a trovarci? Perché è qui? L'hai chiamata?" Il fiume di domande travolgono Fatima che mi guarda preoccupata.
:"cosa? No, io non ho fatto nulla, le ha detto Sara che eravamo qui, lei mi ha chiamata in questi giorni ma io non ho mai risposto e..." si blocca e abbassa lo sguardo.
:"ti ha chiamata? Perché non me l'hai detto?" La voce mi si spezza mentre dico quest'ultime parole. Mi sento tradita, avevamo accordato che ci saremmo dette ogni cosa che ci capitava, e lei mi ha tenuto nascosta la cosa più importante.
:"mi dispiace, veramente, ma non volevo farti preoccupare, io..." mi prende la mano ma io la scanso e mi allontano. L'ultima cosa che voglio è litigare con lei, ma la presenza di Miriam ha rovinato tutto, se lei è qui, significa che nel giro di poche ore la polizia ci troverà e io e Fatima ci separeremmo, per sempre stavolta.
:"Scusate se vi interrompo" Miriam sta sulla soglia della porta e io mi sento violata. Questo è il nostro posto, nessuno era mai entrato a parte me e Fatima. "Ma ho sentito la vostra conversazione. Non voglio creare problemi, voglio solo assicurarmi che Fatima stia bene e abbia un posto sicuro in cui stare. Non chiamerò la polizia, perché so quanto hai aspettato questo momento" dice rivolgendosi a Fatima, che le fa un piccolo sorriso. Mi sento totalmente esclusa.
:"allora cosa vuoi?" Le domando impassibile. Le sue parole non mi convincono: perché è così gentile? A quest'ora qualunque altra persona avrebbe già chiamato gli sbirri, ma lei stranamente no. C'è sotto qualcos'altro, ne sono sicura.
:"assolutamente niente, ora che ho visto Fatima in perfetta salute sono più tranquilla. Adesso tolgo il disturbo, ho fatto tanta strada e sono stanca, ma alloggio in un hotel qui vicino, mi farebbe piacere se venissi a trovarmi, prima che riparta" la guarda e le accarezza il viso, e la gelosia si fa strada dentro di me. Alla fine si gira e va via. Il silenzio cala nell'abitacolo. Ignoro Fatima e mi dirigo in camera mia, con un peso al cuore.
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La mia dolce metà
Fiksi PenggemarCiao a tutti, questa sarà la storia di Zulema e sua figlia Fatima, mi è piaciuto particolarmente il loro rapporto e ho voluto dargli un altro finale. La storia non si svolge in carcere, ma fuori, ho voluto immaginare cosa sarebbe potuto accadere se...